postato il 2 Luglio 2012 | in "In evidenza, Riceviamo e pubblichiamo, Sport"

La vera sfiga di questo Paese

“Riceviamo e pubblichiamo” di Adriano Frinchi

Ieri sera ho scelto vedere la partita in piazza perché pensavo potesse essere, indipendentemente dal risultato, un bel momento per stare insieme ad altre persone e condividere passione sportiva ma anche amore per il nostro Paese. Purtroppo mi son dovuto ricredere già al momento dell’inno nazionale quando le telecamere hanno inquadrato il premier Mario Monti ed è partito dal pubblico presente qualche fischio e qualche contestazione. Alla fine della partita ho avuto ulteriori conferme vedendo gente che fino a qualche giorno fa celebrava Prandelli e gli azzurri manco fossero i 300 delle Termopili, insultarli e criticarli manco fossero stati i responsabili della rotta di Caporetto. Ciliegina sulla torta alcuni commenti diffusi in rete e prontamente ripresi da giornali come Libero su un presunto ruolo da iettatore di Mario Monti.

Premessa una cosa lapalissiana come quella che nello sport vince il più forte,  e francamente da una squadra che racimola 2 pareggi, 1 vittoria contro una squadra materasso, 1 vittoria ai rigori, 1 vittoria vera (di misura) e 1 sconfitta non mi aspettavo così tanto, provo un certo fastidio per  quel difetto tutto italiano di essere sempre pronti a celebrare vittorie, anche immeritate, e di avere la medesima prontezza di abbandonare il campo nel tempo della sconfitta.

Diceva Jason Leonard, un grande rugbista britannico, che “chi non sa rimanere umile nella vittoria e cortese nella sconfitta, non merita di giocare a rugby“, figuriamoci a calcio. La vera sfiga di questo Paese, non è certo Mario Monti, ma questa mancata solidarietà nella sconfitta e nella difficoltà. E’ sempre colpa di qualcun altro, una cosa così lontana da quel buonsenso espresso da Enzo Biagi con il suo “giusto o sbagliato è il mio Paese”.

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Anna giunchi
11 anni fa

Ben detto. Siamo un popolo orgoglioso. E a volte poco umile nell’accettare una gloriosa sconfitta.



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