La più bella del mondo

“Riceviamo e pubblichiamo” di Marta Romano

Per chi l’avesse perso, offro un riepilogo e un’analisi sul programma mandato in onda stasera dalla Rai. Uno spettacolo, in tutti i sensi. Una performance di Benigni davvero strepitosa, da pelle d’oca: In più occasioni mi sono emozionata. Da brividi. Uno spettacolo di quasi due ore e mezza,senza alcuna pubblicità: una lezione di storia, di diritto e di vita.

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Lo spettacolo di Benigni si apre con ironia: c’è un finto parallelismo col Medioevo (“periodo in cui c’erano corrotti, persone indagate, che facevano leggi terribili e votavano con una legge dal nome latino, il ‘Porcellum’! ”). Naturalmente, bersaglio dell’ironia è il mondo politico, con i suoi scandali, e in particolar modo Berlusconi; ma è tutto molto sobrio. Poche battute iniziali, perché presto il comico toscano entra nel merito del tema.

Benigni si sofferma a riflettere sull’importanza del voto e della partecipazione. Partecipare alla vita della Repubblica è fondamentale, così come votare. Non ci si può lavare le mani, non ci si può astenere dalla politica: altrimenti ci si comporta come Ponzio Pilato, si lascia la Repubblica nelle mani della folla. “E, si sa, la folla sceglie sempre Barabba.”

Dopo questi primi minuti, che già preannunciano una gran bella serata di Televisione (con la T maiuscola), Benigni invita a riflettere sulle istituzioni e sul loro ruolo. Invita a non generalizzare sui politici (“Se diciamo ‘Sono tutti uguali’ facciamo il gioco dei disonesti, dei corrotti. Perché così riescono a nascondersi, a farla franca!”), né a disprezzare le Istituzioni per colpa di chi le rappresenta (“Se un padre picchia ogni sera il proprio figlio, non diciamo che la paternità è una cosa crudele, brutta o sbagliata. Diciamo che quel padre non è un buon padre”).

Quindi, Benigni parla della Costituzione come legge fondamentale. Tuttavia, pensando al termine “legge” si tende a credere che sia accompagnata da divieti, da tanti “no”, un po’ come i 10 Comandamenti. Invece la Costituzione italiana “è la legge del desiderio, sprona a fare, a sognare. Il grande merito dei Padri Costituenti è stato quello di “rendere un sogno legge. E’ come se ti obbligassero a sognare, a desiderare”.

Dunque, la disamina del termine stesso “Principi Fondamentali”: sono principi che non si possono toccare, sono le fondamenta della nostra Nazione. Sono quei principi che si scrivono quando si è sobri, che servono a prevenire eventuali futuri stravolgimenti. Infatti, spiega la “Clausola diUlisse”: La Costituzione si auto vincola con questi principi. E’ come la metafora di Ulisse, che chiede di essere legato per non morire, per non cadere negli inganni delle sirene. Lo stesso hanno fatto i Padri Costituenti, hanno posto questi vincoli per far sì che l’Italia non cedesse alle sirene, per auto vincolarsi anche per il futuro.

3 Commenti
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Gattestro
11 anni fa

Concordo con lei signora Romano. Finalmente su una rete pubblica un momento di grande televisione. Grande merito di Benigni è quello di saper affrontare temi importanti e a volte complessi con l’ironia e la leggerezza tipiche del comico (il vero comico non è mai un buffone, semmai al contrario è una persona molto seria e intelligente), mettendoci però anche una passione e una capacità comunicativa che hanno in pochi.
In questo periodo perciò di forti tentazioni populistiche, demagogiche e “totalitarie”, trasmissioni come quella di ieri sera raddrizzano la barra del timone e rimettono in rotta la barca. Ben vengano perciò momenti come quello di ieri anche se, volendo essere franchi, non dobbiamo neanche nasconderci che per chi come me crede, c’è stato qualche “scivolone” piuttosto pesante, non so fino a che punto involontario.
Mi riferisco in particolare al commento sull’art. 7 circa l’indipendenza e la sovranità di Stato e Chiesa, sull’art. 11 circa il fatto che “l’Italia ripudia la guerra”, e all’affermazione di quale sia il comandamento evangelico più importante.
In questi casi, devo dire, non sono totalmente d’accordo con Benigni. Ma nonostante questo, ho apprezzato moltissimo la sua lezione di educazione civica, a mio parere di altissimo livello, e non ho potuto fare a meno di notare le numerose citazioni e i numerosi elogi che ha fatto (lui ex comunista) ad Alcide de Gasperi.

Cordiali saluti

Maria Pina Cuccaru
Maria Pina Cuccaru
11 anni fa

Ieri abbiamo avuto un ottimo esempio di servizio pubblico. Benigni ci ha dato una lezione di educazione civica che in tutte le famiglie e in tutte le scuole dovrebbero dare: amare sopra ogni cosa le proprie istituzioni, la storia e i principi che esse rappresentano, e contribuire a migliorarle ogni giorno affinchè la Costituzione non sia lettera morta ma possa vivere ogni giorno nella politica.

patrizia
11 anni fa

Post condiviso, come sempre il nostro amato Roberto ha dato alla nostra nazione una grande lezione di civiltà,
Mentre una parte della politica ci fa ridere e disperare, lui ci ha fatto , sorridere , sognare,e sperare, ha saputo leggere e commentare la Costituzione Italiana come una poesia cogliendo in tale straordinaria opera una meravigliosa “gioia di vivere”, una narrazione quasi musicale che come sempre nei suoi discorsi sfocia nei sentimenti più puri. Una narrazione si profana e laica ma allo stesso tempo quasi sacra, come ha sempre saputo miscelare il tragico al comico, lo zuccheroso all’amaro. Ha saputo cogliere negli uomini tanto diversi che hanno scritta la Costituzione , l’amore per l’Italia.
Altro che lezione di educazione civica, questa è stata grande lezione di civiltà e d’amore per l’Italia indirizzata e tutti.
Grazie Roberto, che tu possa essere d’esempio per tutta la politica aldilà dei colori.



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