postato il 3 Agosto 2010 | in "In evidenza, Riceviamo e pubblichiamo, Spunti di riflessione"

In politica servono idee (e persone) nuove

“Riceviamo e pubblichiamo”
di Giuseppe Barocchieri

La prima sensazione che si ha, guardando un qualunque telegiornale al giorno d’oggi, è che non esistono più uomini politici con idee e proposte utili a far progredire il nostro Paese. Per tutta la sua durata, durante un Tg, non si parla d’altro che di beghe interne ai partiti, accuse più o meno fondate, alleanze, scissioni, litigi, aggressioni verbali e… talvolta anche fisiche (abbiamo purtroppo assistito anche a queste deprecabili scene svoltesi all’interno del Parlamento). Nelle rare volte in cui si sente parlare di “idee propositive” queste sono quasi sempre oltremodo criticabili.

Ma perché accade tutto ciò? Certo, la politica è lo specchio dei tempi: in un periodo storico in cui, come quello attuale, in generale il “livello è basso” ed i valori hanno perso sostanza e forma, anche la politica, ahimè, risulta essere di basso livello. Questo per un verso. Per altro, poi, ritengo di poter affermare che la classe dirigente/politica, tranne alcuni rarissimi casi, è mediamente troppo anziana. E ciò, a mio parere, determina, nei confronti del soggetto politico, una limitazione al poter essere “propositivo”, ricco di iniziative favorevoli al progresso e quindi predisposto alle (auspicabili) idee innovative. Come può un settantenne (e forse più) fare proposte creative al pari di un trentenne o quarantenne? Semplicemente, non può, per fatto naturale. Il nostro Paese continua ad invecchiare: è privo di un moderno piano di viabilità e, più in generale, di strategiche forme di mobilità, soprattutto in considerazione della sua conformazione territoriale, particolarmente estesa in lunghezza; è carente di una sana politica di difesa del territorio, e il dilagare dell’abusivismo edilizio, sostenuto e incentivato da reiterati provvedimenti di sanatorie, ne è la prova; è lontano anni luce da una sana politica di contrasto all’inquinamento, inteso in senso lato. La nostra classe dirigente/politica è ricca, però, di numerosi casi di soggetti condannati, chi per abusivismo, chi per tangenti, e quant’altro. La politica è l’arte di governare le società e se chi deve applicare quest’arte non è una persona di specchiata trasparenza, è meglio che neanche si affacci a questo tipo di carriera, dove già l’approccio iniziale, quello della “candidatura”, fa immediatamente indirizzare il pensiero verso un soggetto, appunto, “candido” e quindi trasparente.

Per ritornare un attimo a quello che secondo me è il problema di base, e cioè l’importanza di una più giovane età da parte di chi è chiamato a governare la cosa pubblica, abbiamo modo di avere sotto gli occhi esempi significativi in tal senso, come il giovane – ed inesauribile – Presidente degli Stati Uniti d’America, il capo di Governo cinquantaseienne della Germania. È sufficiente volgere lo sguardo per un attimo a queste due realtà per riflettere sull’innovativo piano sanitario fortemente voluto da Obama, sugli investimenti sulla ricerca, o ancora sull’ottimo piano urbanistico tedesco, o, perché no, sulla favorevole politica energetica alternativa, anch’essa in Germania, dove si disinveste il nucleare e si incentivano l’eolico e il solare. Noi invece in Italia, rispetto a questi esempi, siamo in assoluta controtendenza: stiamo assistendo alla “progressiva” chiusura di numerosi presidi ospedalieri, al lento ma costante esodo di “cervelli” che vengono risucchiati all’estero per dedicarsi alla ricerca, ai piani straordinari per riuscire semplicemente a togliere i cumuli di immondizia dalle strade, a esondazioni e tracimazioni di fiumi e torrenti, conseguenti a devastazioni del territorio a causa dell’abusivismo dilagante ed incentivato (leggasi condoni). Si vuol puntare sulla costruzione di centrali nucleari, quando invece il nucleare è costosissimo. Basti pensare ai costi che, nel caso in cui dovessero nascere le centrali, ci sarebbero per lo stoccaggio delle scorie. Insomma la politica presente nel nostro Paese oggi è una politica che non propone, non guarda al futuro, perché non potrà mai guardare al futuro una persona che ha 70-80 anni. Non può! Ed è proprio per questo, per diventare propositore di idee innovative, di cui la mia città, la mia regione, il mio Paese hanno bisogno, che vorrei affacciarmi concretamente in questo mondo strano che è la politica odierna, e concorrere a cambiarlo.



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