postato il 9 Giugno 2009 | in "Politica"

Avanti da soli, non tradiremo gli elettori

La chiusura della campagna elettorale alle terme di CaracallaPubblichiamo dal Corriere della Sera: «Andiamo avanti da soli, scelte volta per volta» di Gianna Fregonara
Lo corteggiano i berlusconani, lo chiamano dal Pd. Ma lui Pier Ferdinando Casini, seduto a metà pomeriggio, con l’ennesimo caffè, sul divano rosso dell’ufficio del segretario dell’Udc Lorenzo Cesa, si fa pregare: «Il nostro è un investimento a lunga scadenza e per ora non soffriamo di, solitudine».

Anzi, il leader dell’Udc si gode non solo lo scampato pericolo dell’estinzione del progetto centrista, ma anche un’affermazione della sua scommessa politica: «E’ saltato il bipartitismo e anche questo bipolarismo è minato da una dato politico incontrovertibile: l’Idv alzerà la posta con il Pd e la Lega con Berlusconi, non vedo prospettive».

E voi, l’Udc? Il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto è da ventiquattr’ore che vi lancia segnali, Adolfo Urso ha proposto al Pdl l’alleanza organica con voi.
«No grazie, noi non scegliamo. Come si dice: meglio soli che male accompagnati. Non vogliamo tradire gli elettori che ci hanno votato l`anno scorso e in queste elezioni. Non abbiamo fatto tutto questo per metterci in una condizione di subalternità di altri due soggetti politici, che tra l`altro prima o poi esploderanno».

E vi regaleranno dirigenti ed elettori?
«Noi andiamo avanti, facciamo il partito della Nazione, andiamo oltre l’Udc. Prima delle regionali faremo un congresso: siamo diventati un collettore potenziale del disagio dei due partiti maggiori, non è un’adunanza di nomenclatura. Chi doveva andarsene se ne è andato».

Ma l’anno prossimo ci sono le regionali e altre amministrative, andare da soli vuol dire candidarsi alla testimonianza nella migliore delle ipotesi, senza contare che l`Udc è un partito di governo.
«Sceglieremo di volta in volta. Se ci saranno candidati centristi li appoggeremo. II Pdl ci vuole perché nel centro-sud dove non c`è la Lega siamo indispensabili. Ma non ci faremo omologare. Capisco che gli altri vogliano incasellarci, ma noi siamo sereni, la legislatura durerà altri quattro anni, anche se per il governo sento qualche scricchiolio».

Berlusconi non è più saldo?
«Sarà molto più dipendente dalla Lega e dai progetti di Bossi. Berlusconi ha gonfiato la Lega come una rana… Vi ricordate Chirac con Le Pen? Si rifiutò di fare alleanze con l’estrema destra e questa scomparve.. La Lega invece è diventata un partito di lotta e di governo ed ha una posizione di rendita micidiale».

Per questo stanno pensando a voi.
«Sì, ma è una mela avvelenata. Un anno fa ho rifiutato il ministero degli Esteri per fare questa battaglia con il partito e non è stato un atto di superbia ma un`operazione politica».

E il Pd? Potreste pensare ad un’alleanza con il Pd e Di Pietro?
«Per Di Pietro non siamo disponibili mai. Non gli permetteremo di rifare l’Ulivo più l’Udc. Perché sarebbe uno schieramento che se anche vincesse le elezioni non sarebbe in grado di governare».

Che cosa cambierebbe della campagna elettorale? In fondo l’Udc è cresciuta in percentuale ma non nei voti assoluti e non ha intercettato il disagio del mondo cattolico.
«Credo proprio di no. Basta guardare gli eletti, Magdi Cristiano Allam e Carlo Casini, leader del Movimento per la Vita. Quanto ai voti assoluti, non va data una lettura errata: l’affluenza è diminuita e dunque il dato di un calo dei voti è oggettivo».

Il referendum per cambiare la legge elettorale è finito dopo questo voto?
«Sì, peccato perché mi sarebbe piaciuto vedere sullo stesso palco Franceschini e Berlusconi a perdere la battaglia referendaria».

L’Udc è nel Ppe insieme a Silvio Berlusconí e al Pdl: condividerete le stesse battaglie?
«Noi non esportiamo le beghe interne in Europa. Io non ho mai fatto polemiche nel Ppe, ci raccorderemo, c`è anche la Cdu che è il primo gruppo, il Ppe è un grande contenitore».



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