Il compito dei moderati: liberare le energie positive delle nostre comunità
“Riceviamo e pubblichiamo” di Adriano Frinchi
L’immagine del cumulo di macerie utilizzata da Pier Ferdinando Casini per commentare i risultati della recente tornata elettorale è efficace e veritiera. Ma cosa c’è dopo il cumulo di macerie che ha seppellito anche i moderati? C’è solo la ricostruzione, l’apertura di un cantiere, di una officina. Non dobbiamo però pensare ai cantieri dei nostri giorni a quelli delle opere incompiute, degli incidenti sul lavoro o dell’abusivismo edilizio, la nostra mente deve correre a quanto abbiamo letto nei libri di storia, a quanto ci hanno insegnato i nostri maestri, a quel racconto che di bocca in bocca è passato dai nostri avi a noi: all’inizio del Medioevo una serie di splendide costruzioni che gareggiavano fra loro in bellezza, fascino e suggestione costellarono d’improvviso l’Europa preda di povertà, pestilenze e guerre. Sono le cattedrali, che sorsero grazie allo sforzo di intere comunità che misero a disposizione risorse economiche ed umane per queste opere stravaganti ed utopistiche, slanciate verso il cielo con una grazia inimitabile nella sua perfezione. Le cattedrali racchiudono una energia straordinaria e il loro compito era, ed è tuttora, quello di catturare, concentrare ed amplificare l’energia di una comunità, la stessa energia che fece rifiorire le città di un continente devastato. Tutto ciò successe anche nel nostro Paese dove nei centri storici dei nostri comuni sorgono ancora questi prodigi comunitari che sono le cattedrali.
Oggi i moderati devono identificarsi con quegli antichi costruttori di bellezza e devono nuovamente essere pronti al lavoro. I moderati di questo Paese devono avere nel cuore e nella mente un progetto straordinario: devono destare una comunità, affinchè ciascuno dei suoi membri si riappropri del suo destino e spenda le sue energie migliori per dare all’Italia una nuova stagione politica.
La crisi economica, la disoccupazione, il degrado e l’abbandono che quotidianamente viviamo, l’inerzia politica che sembra avere ragione delle nostre energie ci spingono al pessimismo, a credere che l’incantesimo per cui nulla mai potrà cambiare non può essere rotto.
Percorrendo le piazze e le strade delle nostre città, possiamo percepire preoccupazioni, incertezze, timori e dispiaceri. Sono sentimenti legittimi, ma sono anche nemici che lentamente ci fanno piegare verso la terra e diventare polvere prima della morte. Questi sentimenti sono il nostro primo avversario, il primo ostacolo al cambiamento di questo Paese e possiamo batterli solamente se riusciamo a liberare le energie positive della nostra comunità. E’ l’energia dei nostri bambini che giocano a pallone, dei commercianti che combattono la crisi, dei nostri anziani che non si arrendono alla solitudine, dei giovani che non si rassegnano a perdere la speranza.
La sfida politica dei prossimi mesi, la sfida di tutti i moderati italiani è dunque quella di liberare queste energie, di fare sì che ogni italiano torni ad essere ricettivo a tutto ciò che è bello, buono e grande. Il nostro Paese deve tornare a sfidare gli avvenimenti con la sua volontà e il suo ingegno, dobbiamo ritrovare la gioia al gioco della vita per non lasciarci immobilizzare dal pessimismo e farci corrodere dal cinismo. I moderati, superando le alchimie della politica e i giochi di palazzo, devono esclusivamente regalare all’Italia un desiderio. L’Italia deve tornare a desiderare, perché desiderio nella sua etimologia è sentire la mancanza delle stelle. L’Italia deve tornare a guardare il cielo, quel cielo stellato delle notti italiane cantate da Fossati, e l’Italia deve trovare la sua stella per avere luce e camminare sicura nella notte.
Non si tratta di fare poesia, si tratta solamente di costruire un progetto politico con un’anima, di tornare a credere che la politica non è l’attività della casta, ma il mezzo con cui liberare e convogliare le energie positive della nostra comunità civile. E’ questo il punto di partenza per i moderati italiani.
Onorevole Casini
Sono un ingegnere di 70 anni, di Plermo, hai messo la tua faccia nella votazione per il comune di Palermo appoggiando Costa con il Pdl. Nel momento in cui hai deciso di appoggiare Costa e non Aricò ti ho scritto un messaggio di disapprovazione. Terzo Polo…. Unione di centro……
Mediare…. galleggiare….
Ho condiviso una campagna elettorale di amici di mio Figlio ” Rifare P alermo” con FLI. Questa iniziative sono il futuro!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
SVEGLIATI!!!!!!!!!!!!!!!!!!
il mio commento?
Francesco il risultato di Fli è stato deludente, il partito non ha raggiunto il quorum per accedere alla ripartizione dei seggi e in più Aricò è stato sistematicamente venduto da Raffaele Lombardo e dai suoi. Quello era il fantasma del cosiddetto Terzo Polo. Io, che sono palermitano, ho trovato più entusiasmante appoggiare la candidatura del bravo e competente Massimo Costa. Purtroppo anche nella coalizione di Costa c’era chi aveva venduto l’anima a…. Orlando. Ma questa è un’altra storia.
Direi che non c’ è nient’ altro da aggiungere…..torniamo in fretta a desiderare, creando un nuovo mondo ad immagine e somoiglianza del Cielo e delle Stelle!