Tutti i post della categoria: Politica

Quando si vende l’anima e ci si rinchiude nel “cerchio magico”

postato il 13 Ottobre 2011

“Riceviamo e pubblichiamo” di Stefano Barbero

Di questi tempi la Lega non se la passa di certo bene: tra mal di pancia nella base e instabilità governativa il movimento padano mostra i muscoli con meno disinvoltura. L’imbarazzo c’è ed è tanto: il Carroccio ha mantenuto poche delle promesse fatte al suo “popolo” negli anni scorsi, l’abbraccio con il Cavaliere sta diventando mortale, tanta parte della Lega non vuole essere trascinata da Berlusconi con il suo governo pericolante.

La cartina di tornasole della salute dei partiti spesso è rappresentata, si sa, dai rapporti di forza locali, dalle dinamiche delle sedi periferiche. E quanto più le crepe si vedono nei feudi elettorali, tanto più la crisi è profonda ed evidente. Accade in via Bellerio, dove la lotta intestina per la successione (al capo – formalmente – indiscusso) continua a spaccare il partito. Il congresso provinciale di Varese, culla del movimento, terra del suo padre-padrone, ha confermato una situazione che i cervelli leghisti hanno cercato in tutti i modi di ridimensionare o derubricare a “dialettica interna” (di questi tempi è particolarmente di moda, nel lessico partitico). A Varese gli sfidanti del candidato di stretta osservanza bossiana si sono ritirati, in nome dell’”unità”. Un partito è forte se si mostra tale, devono aver pensato. Così ha vinto a tavolino il candidato unitario, tale Maurilio Canton del giro di Bossi: la Lega dorme sonni tranquilli e i giornalisti affamati rimangono a bocca asciutta. Ma a riaccendere i riflettori sulle agitate acque del Carroccio ci hanno pensato loro, gli stessi elettori, gli stessi iscritti, la “base”, che non hanno digerito l’imposizione di un segretario provinciale non gradito. Ormai la fazione maggioritaria è quella che fa capo al ministro dell’Interno Maroni, sempre più interprete di una Lega che vuole voltare pagina e se possibile smarcarsi da un premier che trascina ideali e voto popolare nel pozzo degli scandali e dell’immobilismo parlamentare. Così quel popolo verde che non sta zitto ha piazzato un bello striscione impossibile da non vedere fuori dalla segreteria della Lega Nord di Varese, con l’evocativo messaggio “Canton segretario di nessuno”. Più chiaro di così.

Intervenuta per l’ennesima volta la censura del “cerchio magico”, la foto aveva ormai fatto il giro del web. La Lega da struttura monolitica, militare, compatta si ritrova a fare l’imitazione di quel PD che a ogni elezione mette in discussione il vincitore. Ultimamente al Carroccio capita così, Bossi (e la Lega ufficiale) perdente – Valcamonica, Brescia i casi più eclatanti – e l’erede, le faccia istituzionale, più rassicurante prosegue la sua ascesa, forte del sostegno della maggioranza degli energici elettori leghisti, che a poco a poco si allontanano dal senatùr, ostaggio, si dice, della ristretta cerchia che lo circonda.

Non entriamo nel merito delle diatribe di un partito che ha, come tutti i partiti, una sua vita, fatta di alti e bassi. Vogliamo solo svolgere questa piccola considerazione: i leghisti che hanno creduto in quella Lega che illo tempore sventolava il vessillo della libertà e dell’indipendenza non si trovano a disagio nel vedere che il movimento cui appartengono è quello che mette la sordina a tutte le voci dissenzienti, che scomunica Flavio Tosi per le sue uscite moderate, che zittisce i sindaci che legittimamente protestano per i tagli? Forse è arrivato il momento di fare chiarezza e trarre le conclusioni: scegliere tra Bossi e Maroni, e soprattutto decidere sul proprio futuro. Berlusconi non è eterno.

Commenti disabilitati su Quando si vende l’anima e ci si rinchiude nel “cerchio magico”

Berlusconi non lascia la poltrona e getta il Paese nel discredito

postato il 12 Ottobre 2011

Goria e Andreotti si dimisero


Quando Goria e Andreotti si trovarono nella stessa situazione andarono al Quirinale per dimettersi: un minimo senso delle istituzioni avrebbe portato anche il premier a far questo. Ma Berlusconi, non guarda in faccia la realtà  e, passando di voto di fiducia in fiducia, fa sprofondare il Paese nel discredito. I colleghi della maggioranza dovrebbero avere un sussulto di dignità ed essere i primi a rendersi conto di questa gravissima anomalia e della e bomba atomica che può rappresentare la distanza che abbiamo nei confronti del Paese perché il Presidente del Consiglio non vuole lasciare la poltrona. Questa è la realtà: il resto sono chiacchiere.

Pier Ferdinando

4 Commenti

Ora passo indietro di Tremonti e Berlusconi

postato il 11 Ottobre 2011

Noi non siamo ossessionati dalla litania delle dimissioni di Berlusconi, ma la maggioranza e’ paralizzata: non riescono a trovare un nome per il governatore di Bankitalia, non riescono a fare il decreto sviluppo e oggi in Aula sono andati sotto un provvedimento economico rilevante.
Il Paese non puo’ pagare il costo di un governo inefficiente.
Oggi, le dimissioni di Berlusconi e di Tremonti, sono inevitabili per ridare credibilita’ all’Italia.

Pier Ferdinando

3 Commenti

Serve armistizio tra i partiti, o meglio il voto

postato il 10 Ottobre 2011

L’intervista ai microfoni del Tg1

1 Commento

Non rifaremo la DC ma qualcosa di nuovo

postato il 9 Ottobre 2011

Il Papa ha ribadito la necessità di un impegno dei cattolici per salvare l’Italia e l’auspicio che una nuova generazione entri in politica. Eppure, leggendo i giornali si avverte un misto di inquietudine e di paura, come se essere democratici cristiani sia una colpa da emendare. E’ bene che tutti si tranquillizzino: nessuno può o vuole rifare la DC o ricostruire steccati fra credenti e non. Dopo il fallimento di troppe ricette di questi anni, tutti, nel PD come nel PDL, sentono che c’è bisogno di qualcosa di nuovo che recuperi forti valori e ricette per la crescita, a partire dalle politiche per la famiglia. Affermiamo con orgoglio che questo non è un peccato, ma una grande occasione per tanti di riscoprire la politica con la “P” maiuscola. Per questo non saranno le minacce a farci deflettere.

Pier Ferdinando

7 Commenti

«Se premier si farà da parte non lo manderemo in esilio»

postato il 8 Ottobre 2011

Ma eviteremo il voto nel 2012. La strada giusta è quella di Pisanu

Pubblichiamo da ‘La Repubblica’ l’intervista a Pier Ferdinando Casini
di Carmelo Lopapa

Una “provocazione”, quell’appello di Silvio Berlusconi all’unità dei moderati Pier Ferdinando Casini, che nel sondaggio Crespi è balzato in testa alla classifica dei leader di partito più apprezzati, si trova a Malaga per la presentazione del programma elettorale del Partito popolare, in vista delle elezioni spagnole del 20 novembre. In Italia di elezioni invece non se ne parla, per ora. «Eppure, l’unica cosa credibile che il premier possa fare è farsi da parte, non certo per andare in esilio, ma per concorrere in modo diverso alla vita democratica. È giunto il momento in cui le forze più serie di destra e sinistra si facciano carica di un governo di responsabilità nazionale».

Presidente Casini, Berlusconi ha appena ribadito che non lo accetterà mai.
«Mi trovo in Spagna e tutto il mondo ha capito perché lo spread tra titoli spagnoli e tedeschi sia diminuito mentre quello italiano è cresciuto. Qui Zapatero, con grande dignità, ha preferito dimettersi e difendere il Paese, piuttosto che il suo posto». [Continua a leggere]

4 Commenti

Crisi: governo escluda il condono all’unanimità

postato il 8 Ottobre 2011

Ombre non ancora dissipate, è una vergogna solo parlarne

E’ una vergogna che si parli di condono, una ulteriore offesa per i cittadini onesti di questo Paese che svuota completamente ogni proposito di lotta all’evasione fiscale. Dopo quanto affermato ieri dal Pdl, chiediamo perciò al governo di pronunciarsi unanimemente.
Non c’è un’idea per rilanciare lo sviluppo di questo Paese, mentre l’Italia ha bisogno di essere governata.

Pier Ferdinando

Commenti disabilitati su Crisi: governo escluda il condono all’unanimità

Moody’s è l’ultima goccia di un vaso colmo

postato il 5 Ottobre 2011

Governo irresponsabilmente fa finta di nulla

Nella situazione drammatica in cui siamo non si può fare come se nulla fosse: Moody’s e’ solo l’ultima goccia che fa traboccare il vaso. Abbiamo lo spettro della Grecia davanti e ‘è chi ritiene che tutto possa continuare come prima: siamo all’irresponsabilità pura.

Pier Ferdinando

4 Commenti

Berlusconi pensa alla crisi? E’ spiritoso

postato il 3 Ottobre 2011

Decida almeno la nomina del governatore di Bankitalia

Oggi Berlusconi ha fatto una battuta di spirito non male dicendo che lui si occupa dello sviluppo del Paese. Ma se ne è reso conto solo lui. Abbiamo le parti sociali che lamentano l’assoluta latitanza del governo davanti ai problemi della crescita. Così i costruttori, la Confindustria, i sindacati. Il fronte si sta allargando e non riguarda solo le opposizioni. Se se ne occupa lo fa con poco costrutto. Ma se finalmente ha deciso di fare il Presidente del Consiglio, faccia almeno in una settimana la nomina del governatore della Banca d’Italia, visto che questo dipende solo da lui.

Pier Ferdinando

4 Commenti


Twitter


Connect

Facebook Fans

Hai già cliccato su “Mi piace”?

Instagram