Tutti i post della categoria: Politica

Il destino è tornato nelle nostre mani. Buon Anno a tutti!

postato il 1 Gennaio 2012

Il messaggio del Presidente della Repubblica Napolitano deve confortare tutti gli italiani: la situazione è difficile ma siamo in buone mani. Vorrei ringraziare tutti gli iscritti e simpatizzanti dell’UDC e del Terzo Polo: avete capito il nostro lavoro, come dimostra il sondaggio pubblicato ieri da ‘La Repubblica’ che evidenzia come il massimo gradimento a Monti venga proprio dagli elettori UDC.
Gli italiani stanno facendo forti sacrifici, ne siamo consapevoli. Nessuno ha la bacchetta magica o può fare miracoli, ma la musica è cambiata: alla demagogia e al populismo si è sostituita la serietà e l’impegno. Le scelte impopolari che il Governo Monti ha fatto sono parte di un percorso condiviso volto a recuperare la credibilità perduta del nostro Paese nel mondo.
Da anni diciamo che solo uno sforzo condiviso tra i partiti più responsabili può salvarci, finalmente siamo stati ascoltati. Oggi il destino è tornato nelle nostre mani e la politica ha un’occasione irripetibile per riconquistare la fiducia della gente.
Buon anno a tutti!

Pier Ferdinando

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Con Monti siamo in buone mani

postato il 29 Dicembre 2011

La conferenza stampa di fine anno del Presidente del Consiglio mi conforta ulteriormente: siamo in buone mani, nelle migliori possibili per guidare il Paese nella drammatica crisi europea. Abbiamo percorso solo un tratto di strada e mi auguro che il senso di responsabilità dei principali leader politici consolidi lo sforzo comune che abbiamo iniziato.

Pier Ferdinando

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Casini: “Il colmo le accuse di Silvio, chi ha creato il problema non può essere la soluzione”

postato il 28 Dicembre 2011

L’intervista a Pier Ferdinando Casini pubblicata su ‘Repubblica’ di Goffredo De Marchis

«Se il governo regge, e deve reggere altrimenti l’Italia affonda, cambierà la politica, verrà modificato un sistema tanto mitizzato, ma che non sta in piedi». Pier Ferdinando Casini continua a interpretare il ruolo di alfiere dell’esecutivo Monti e immagina nuovi scenari. Non teme contraccolpi sul suo elettorato, non ondeggia tra il sostegno e il distinguo come fanno gli “alleati” Pd e Pdl. «La ragione è molto semplice- questo governo obbliga tutti a prendere atto che lo schema bipolare non ha la forza necessaria per arginare verifiche serie come questa crisi». Alfano, Berlusconi e Bersani devono ripensarsi, quindi. È il messaggio del leader dell’Udc.

Il governo Monti è partito con la spinta di una grande credibilità. Adesso il consenso cala e devono ancora arrivare gli effetti della manovra sulle tasche dei cittadini.
«In Italia siamo vittime di preoccupanti vuoti di memoria. Abbiamo avuto il governo Prodi: non riusciva ad andare avanti e dopo solo due anni è stato costretto a gettare la spugna. È arrivato Berlusconi che, dopo le illusioni della campagna elettorale, ha vivacchiato, ha tirato a campare finché non ha dovuto cedere il passo. Ora il nostro problema sarebbe che il governo si dedica poco allo sviluppo, alle liberalizzazioni? Ma che discorso è? Monti è in carica da appena un mese. Ed è vero che ha colpito in parte i soliti noti. Ma non è vero che non siano stati penalizzati i redditi alti. Quella sulla casa è una patrimoniale mascherata, diciamo la verità. Lo dico con chiarezza- se vogliamo superare la crisi dobbiamo evitare quest’opera di rimozione. Che ha aspetti surreali: mi sembra il colmo che chi è stato fino a ieri causa del problema oggi si proponga come la soluzione». [Continua a leggere]

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Dopo anni di litigi, ora c’è nazionale in campo

postato il 23 Dicembre 2011

L’intervista andata in onda su Sky.

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L’intervista andata in onda nel corso del Tg1

postato il 21 Dicembre 2011

Intervista di Alberto Matano.

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E’ assurdo parlare di democrazia sospesa

postato il 21 Dicembre 2011

Il Capo dello Stato ha detto cose importanti ed ha richiamato la politica a sostenere la responsabilità assunta con la scelta del governo Monti. Parlare di democrazia sospesa è assurdo. Questo continuo dissociare le proprie responsabilità dal governo non e’ la strada. La strada e’ un patto alla luce del sole per sostenere per quindici mesi un governo che ha un mandato preciso: salvare l’Italia.
Io sono fiero di essere stato, col Terzo Polo, tra quelli che da tempo auspicavano una riappacificazione. Basta litigi e continue risse. Bisogna mettersi insieme e collaborare.

Pier Ferdinando

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Lavoro: riforma non lesa maestà, ma moderare i toni

postato il 19 Dicembre 2011

No a scontri ideologici su articolo 18

Non vogliamo scontri ideologici sull’articolo 18, ma neanche che sia un totem per cui la messa in discussione diventi lesa maestà. Certo, le medicine amare sono indispensabili ma a volte, come in questo caso, un po’ di zucchero che le addolcisca non fa male.
L’onestà intellettuale del ministro Fornero è fuori discussione e non condivido le parole indirizzatele dalla Camusso. Non credo che questo governo sia contro i lavoratori o arrogante con essi, è un governo che usa un linguaggio di verità, scomodo e difficile da accettare. Certo, bisogna superare le impostazioni del passato e questo non è facile.
Le forze sindacali, anche quelle più vicine a noi, hanno tutta la nostra considerazione e fanno ognuna il proprio mestiere, l’importante e’ che lo facciano alla luce del sole: l’Italia si può salvare solo se le forze sociali concorrono ad individuare l’uscita dalla crisi.

Pier Ferdinando

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Ora liberalizzazioni: le vogliono i cittadini

postato il 18 Dicembre 2011

Le  liberalizzazioni significano più concorrenza e attenzione verso il consumatore e prezzi più bassi. Noi dobbiamo scalfire i monopoli, che vanno contro gli interessi dei cittadini. E’ chiaro che a liberalizzare si perde voti,  ma sappiamo che questa è una delle sfide nodali di questo Paese.
E poi siamo davvero convinti che questi voti sono voti che perdiamo con i cittadini? Secondo me li perderemmo solo con qualche corporazione, ma contemporaneamente ne guadagneremmo altri, perché i cittadini le liberalizzazioni le vogliono.

Pier Ferdinando

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Il Terzo Polo vuole guidare Italia

postato il 18 Dicembre 2011

Il Terzo polo ha l’ambizione di guidare il Paese aprendo una casa nuova in cui ci sia spazio anche per la società civile, per l’associazionismo cattolico, per le forze sociali senza le quali l’Italia non si può cambiare. Il Terzo Polo è nato per pacificare l’Italia, non per dividere mettendo insieme forze diverse ed il sostegno al governo Monti è la prova più consistente e credibile della svolta impressa alla politica italiana. Il bipolarismo primitivo di coalizioni grandi messe insieme per vincere, ma non per governare, non funziona più. Infatti si è liquefatto davanti alle difficoltà alla prima occasione.

Pier Ferdinando

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Casini: «Governo più forte premier avanti fino al 2013»

postato il 18 Dicembre 2011

L’intervista pubblicata su ‘Il Messaggero’ di Alberto Gentili

«Quei cento voti in meno alla Camera fanno chiarezza. Ora il governo è più forte». Pier Ferdinando Casini preferisce guardare al « bicchiere mezzo pieno». E scommette sulla durata «fino alla primavera del 2013» di Mario Monti a palazzo Chigi.

Non peccherà d’ottimismo? Berlusconi ha detto che non sa quanto Monti durerà e Bersani ha sostenuto che l’orizzonte del Pd sono le elezioni. Segnali poco incoraggianti, non crede?
«Io sostengo che è stato un miracolo, un vero miracolo, essere riusciti a passare nel giro di venti giorni dalla contrapposizione più esasperata tra Berlusconi e Bersani, al fatto che ormai da diverse votazioni si sommino in Parlamento i voti di Pdl e Pd. Poi è naturale che alcuni esponenti manifestino mal di pancia».

Però i distinguo ci sono e Monti ci deve fare i conti.
«Ce li facciamo pure noi e ce li faremo. Ma vedo Monti solido e forte fino alla fine della legislatura. Nessuno può permettersi di staccare la spina a questo governo: l’effetto sarebbe chiaro, chi ne sarebbe responsabile avrebbe su di sé il marchio dell’irresponsabilità. Abbiamo da collocare miliardi e miliardi di titoli di Stato e se non convinciamo gli investitori della serietà dei nostri propositi, non ci salveremo. A quel punto tutto sarò ben peggio di ciò che oggi può essere ipotizzato: precipiteremmo verso la bancarotta, vanificando i sacrifici che stiamo compiendo». [Continua a leggere]

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