Tutti i post della categoria: Politica

Avanti con Monti e l’Italia può farcela

postato il 22 Novembre 2012


I sacrifici fatti non sono stati vani

I sacrifici di questi mesi non sono stati vani, da oggi le imprese e le famiglie che hanno bambini beneficeranno di un alleggerimento della pressione fiscale: è il risultato della politica della serietà e continuando così ce la potremo fare.  Interrompere ora l’esperienza Monti vorrebbe dire tornare al punto di partenza, come nel gioco dell’oca. Non dimentichiamo che eravamo sull’orlo del baratro.

 Pier Ferdinando

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Coniugare rigore e solidarietà

postato il 19 Novembre 2012

C’e’ la necessità di continuare con l’agenda Monti. L’importante e’ che si riparta dalla vera rivoluzione di questo governo che parla un linguaggio duro, impopolare, senza demagogie e populismi. La politica dei prossimi mesi dovrà essere capace di esprimere anche solidarietà. Si deve parlare di economia sociale di mercato, dove il rigore parte dai sacrifici di chi ha di più. Un rigore che va coniugato con la solidarietà verso i più deboli. E anche l’Europa si deve svegliare, perché di solo rigore si rischia di morire.

Pier Ferdinando

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Monti ha salvato il Paese, ora aiuti a famiglie

postato il 18 Novembre 2012

Il governo Monti ha salvato l’Italia dalla deriva greca, dopo un anno possiamo dire che ha fatto un buon lavoro. Certamente abbiamo concorso in Parlamento ad evitare alcuni errori, penso alla legge di stabilità, alla scelta concreta di aiutare le famiglie in difficoltà, il ceto medio che scivola verso la povertà e la disabilità perché il rigore non può mai essere disumano.

Pier Ferdinando

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Su elezioni trovare soluzione insieme

postato il 15 Novembre 2012

Bisogna trovare una soluzione insieme. Non dobbiamo dare una prova di infantilismo ma di maturità politica. I partiti non si facciano male tra di loro con quattro o cinque mesi di campagna elettorale che, con i problemi e le tensioni sociali attuali, non servirebbe a nessuno e rischierebbe di paralizzare governo e Parlamento. Attraverso il buon senso e senza mostrare muscoli si puo’ arrivare a una soluzione condivisa.

Pier Ferdinando

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L’Italia non può essere costretta a scegliere tra un comico e la riedizione della vecchia Unione

postato il 15 Novembre 2012

Pubblichiamo l’intervista a Pier Ferdinando Casini di Emanuela Fiorentino sul numero di Panorama di questa settimana.

La voce rimbomba nei corridoi del terzo piano. Ma chi c’è dentro l’ufficio di Pier Ferdinando Casini? «Credo un senatore…» risponde una ragazza che corre con i fogli in mano. Ragiona, non è arrabbiato, si sentono frammenti di parole: accordo, Sel, ma perché? Poi il silenzio. Il cantiere, a Palazzo Theodoli, è in fibrillazione. Tutti chiamano e lui modula il tono. Bassissimo quando vuole convincere qualcuno, altissimo quando, forse, vuole convincere se stesso.

Ha visto, presidente, la competizione su Sky per le primarie? Lei c’era anche se non c’era «Eh, sì, doveva essere uno scontro tra Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi, è stato un confronto tra Bersani e tutti gli altri…». 11 momento è delicato, probabilmente cruciale. Le agenzie battono l’arresto di Vincenzo Maruccio, ex consigliere regionale dell’Idv. Soddisfatto, da nemico giurato di Antonio Di Pietro? «Non sono uno sciacallo, ma a differenza di tanti altri che lo santificavano io l’ho sempre combattuto». Uno in meno. Però Casini ha altro per la testa, anche se per capirlo bisogna ragionare da democristiani, cogliere le sfumature. Lui non dice che non vuole Mario Monti al Quirinale, ma che lo preferisce a Palazzo Chigi. Non nega di volere modificare la legge elettorale per impedire a Bersani di stravincere, ma sostiene che parole come ago della bilancia o mediatore non significhino niente. Non rinnega la lottizzazione, la giustifica sostenendo d’avere sempre scelto persone qualificate.

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La politica non vanifichi i sacrifici degli italiani

postato il 14 Novembre 2012

Decennale visita Giovanni Paolo II alla Camera

Tra pochi mesi spetterà di nuovo alla politica dare prova di aver compreso fino in fondo la gravità del momento, per non rendere vani i sacrifici imposti agli italiani. C’è un punto su cui in questi dieci anni la distanza tra le parole pronunciate dal Papa e la realtà italiana ha incominciato timidamente a ridursi: Giovanni Paolo II si era detto certo che l’Italia avrebbe potuto affrontare anche le prove più dolorose, facendo ricorso a tutte le risorse morali di cui dispone, ma che avrebbe potuto farlo solo se fosse rimasta unita. Questo processo di avvicinamento è iniziato proprio in questa sede, nel Parlamento, dove le forze politiche che hanno dato luogo a scontri e divisioni apparentemente inconciliabili per anni ma, sospinte dall’asprezza della crisi, hanno saputo trovare punti di intesa importanti per fronteggiarla. E come ha più volte sottolineato il presidente del Consiglio Mario Monti gli italiani hanno offerto una volta di più dimostrazione di straordinaria maturità, compostezza e dignità nell’accettare i sacrifici imposti dalla realtà.
Speriamo che le parole del Santo Padre continuino a ispirare l’azione di chiunque sarà chiamato in futuro a rappresentare l’Italia.

Pier Ferdinando

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Confermata la necessità di una Lista per l’Italia

postato il 13 Novembre 2012

Dare continuità a Monti o sacrifici sono vani

Dai toni e dagli accenti del confronto tra i candidati alle primarie del centrosinistra di ieri traggo motivi di preoccupazione e meditazione. Non possiamo rendere vani i sacrifici fatti dagli italiani in questi mesi, dobbiamo continuare in profondità il lavoro del governo Monti e solo l’esistenza di una forte Lista per l’Italia, che si allarghi alla societa’ civile, puo’ rendere possibile questo.

Pier Ferdinando

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365 giorni per non dimenticare la lezione di Monti

postato il 13 Novembre 2012

di Adriano Frinchi

Esattamente un anno fa, a seguito delle dimissioni di Silvio Berlusconi, Mario Monti riceveva dal Capo dello Stato l’incarico di formare un nuovo governo.

Con l’arrivo del Professore a Palazzo Chigi si è aperta una nuova era, non solo perché in tempi record si sono presi provvedimenti necessari che si attendevano da anni, ma perché il Premier e i suoi ministri sono riusciti a imporre uno stile nuovo a questo Paese. Una vera e propria ‘rieducazione’ della classe politica e della società stessa. All’estero del nuovo ‘stile Monti’ si sono accorti subito, quasi avessero riconosciuto qualcosa a loro familiare. In Italia abbiamo fatto, e probabilmente facciamo un po’ fatica, ad accettare la rivoluzione montiana: dopo i primi facili entusiasmi, dovuti più che altro all’uscita di scena di uno dei governi peggiori della storia repubblicana, sono cominciate le prime timidezze, fino a quando dolorosi ma inevitabili provvedimenti hanno incrinato l’idillio.

La satira e i mal di pancia popolari hanno dipinto di volta in volta Monti come un robot, un massone e un affamatore degli italiani, ma sono cose che chi governa seriamente mette in conto. C’è tuttavia un’immagine nata con intento ironico dalla vivace intelligenza di Giuliano Ferrara che rende bene l’idea di ciò che è Monti e il suo governo. All’inizio dell’avventura del governo Monti, Ferrara, che non era assolutamente convinto della scelta di Monti, ha chiamato il Premier ‘il Preside’ e ha paragonato il suo esecutivo tecnico ad un collegio docenti. Forse mai immagine fu più azzeccata, soprattutto considerato che lo stesso direttore de ‘il Foglio’ si è dovuto ricredere su Monti.

L’immagine del Preside è bella perché è una metafora efficace: Monti è salito in cattedra per annunciarci che la lunga ricreazione di 20 anni era finita e che bisognava seriamente mettersi a fare i compiti, a lavorare sodo per la promozione. Il rigore del Preside e dei professori, come avviene a scuola, probabilmente nel momento presente non viene compreso, forse occorreranno anni agli italiani per capire l’importanza di questi 365 giorni .

L’importante tuttavia è che classe politica e società imparino la lezione di impegno civile di Monti e del suo governo. Quando si dice “dopo Monti, Monti” non si invoca certo l’inciucio, l’ingovernabilità o altre strategie politiche. Si spera solamente che il nuovo corso inaugurato dal Premier abbia seguito, che non si torni indietro a una stagione fallimentare. Si chiede solamente al Paese di non dimenticare la lezione del Professor Monti.

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Crisi, continuare il lavoro intrapreso da Monti

postato il 12 Novembre 2012

Per anni la politica ha preferito evitare scelte impopolari: l’Italia aveva problemi che né il centrosinistra né il centrodestra hanno affrontato, perché si dovevano fare scelte costose in termini di consenso, e non abbiamo avuto il coraggio di farle. Ma quando eravamo nella condizione di vedere dietro l’angolo la Grecia i partiti, con uno scatto di virtuosità, hanno dato vita al governo Monti, un governo che ha avuto il merito di rivoluzionare l’impostazione della politica italiana. Oggi siamo consapevoli di aver fatto solo una piccolissima parte del nostro compito, e che dobbiamo continuare il lavoro: l’emergenza non è finita e nessuno può assumersi la responsabilità di dire che il peggio è alle nostre spalle.

Pier Ferdinando

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Bersani e Grillo dicano se vogliono tenersi il porcellum

postato il 10 Novembre 2012

Bisogna mettere le carte in tavola con serietà sulla legge elettorale. Se Grillo e Bersani vogliono tenere il Porcellum non devono avere paura di dirlo: lo dicano in Parlamento e mi spieghino che e’ giusto che chi ha il 30% prenda il 55% dei seggi. Io ritengo che mettere una soglia, come peraltro ha richiesto la Corte Costituzionale, sia il minimo che si possa fare.
Serve serietà, le sceneggiate lasciano il tempo che trovano e dimostrano solo che c’e’ un tasso di strumentalita’ preoccupante.

Pier Ferdinando

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