Il Pdl ha portato in piazza a Roma un milione di partecipanti? Ho sempre detto che Berlusconi è imbattibile nell’organizzazione di eventi, manifestazioni e feste. Il problema vero è capire se gli italiani lo hanno votato per questo. Io credo che lo abbiano votato per risolvere dei problemi. Invece dopo due anni, con cento parlamentari di maggioranza, le chiacchiere stanno a zero e i problemi sono ancora lì sul tavolo. Quando Berlusconi vorrà decidersi a passare dalle manifestazioni ai fatti saremo tutti contenti.
Basta con questa politica degli effetti speciali, con Berlusconi che attacca i magistrati e parla di complotto. Invece di prendersela con i magistrati il premier pensi a cacciare gli incapaci.
All’Italia non servono polemiche e manifestazioni, serve un partito che dia risposte concrete ai problemi della gente.
Vedo che Berlusconi sta facendo i fuochi d’artificio per la manifestazione di sabato a Roma. Bravissimo il premier a organizzare eventi e feste, molto meno a risolvere i problemi per cui gli italiani lo hanno votato. Problemi che sono ancora tutti sul tappeto.
Aspettiamo il quoziente familiare, una delle tante promesse dimenticate dal governo, aspettiamo le grandi opere che tanti comuni non riescono a sbloccare per il patto di stabilità. Non si fa nulla per il lavoro e per l’occupazione, non si fa nulla per le piccole e medie imprese che sono in crisi. In Italia ci sono troppe storture.
Il Governo la smetta con i fuochi d’artificio, gli spot e la propaganda. In un momento di crisi economica non bisogna tirare a campare e aspettare che passi la buriana. E’ invece proprio questo il momento che impone e offre l’opportunità di fare quelle riforme strutturali di cui il Paese ha bisogno.
Mi auguro che si torni a parlare di quoziente familiare, di sospensione del patto di stabilità per i Comuni, di sospensione almeno per un anno degli studi di settore, della cedolare secca sugli affitti, della riforma della Pubblica amministrazione, della liberalizzazione dei servizi pubblici.
Il Presidente del Consiglio prima che ai magistrati di Trani deve rispondere a tutti gli italiani delle promesse mancate e della totale mancanza di coraggio nel cammino delle riforme.
Siamo in un Paese di cani arrabbiati: magistrati contro politici, nord contro sud, residenti contro immigrati. In questo clima continuare a parlare di centro, destra, sinistra significa discutere di categorie che appartengono al passato. La gente vuole sapere cosa vogliamo fare per il lavoro, la scuola, gli anziani, le famiglie, la sanità. Quel che serve oggi è un partito per la riconciliazione nazionale.
Dobbiamo batterci per la difesa della nostra identità cristiana, ma anche la modernizzazione del Paese. Senza scelte coraggiose non manterremo il nostro attuale livello di vita, e sarà la prima volta.
Pubblichiamo da ‘la Repubblica’ l’intervista a Pier Ferdinando Casini
di Goffredo De Marchis
Fa capire che l’Udc sta per rompere gli indugi, scegliendo da che parte schierarsi. «Le regionali non sono prove generali per mandare a casa Berlusconi. Ma gli esperimenti delle regioni possono mostrarci qual è la strada giusta per il futuro dell’Italia». E il vero esperimento, rispetto agli anni della Casa delle libertà, è l’alleanza tra Udc e Pd in alcune zone. Sulla piazza del centrosinistra però Pier Ferdinando Casini non cambia idea: «Un bel ricostituente per il Cavaliere». [Continua a leggere]
In Italia c’è un clima avvelenato e c’è chi di professione fa l’avvelenatore di pozzi. C’è anche chi fa finta di non vedere quali sono i problemi del Paese e parla di altre cose. Le intercettazioni, i conflitti di potere, l’eterna lotta tra Berlusconi e i magistrati sono tutte questioni che ai cittadini non interessano. Piuttosto, gli italiani vorrebbero vedere se nelle tredici regioni dove si voterà la sanità tutela i malati o i partiti, vorrebbero che si parlasse dei loro problemi. Il resto è una fuga dalla realtà.
Sarebbe meglio se, in vista della chiamata alle urne, in tv ci fosse più politica, per permettere a tutti di capire cosa è stato fatto e quali sono le proposte programmatiche dei partiti.
Pier Ferdinando
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Mentre l’Italia va sempre peggio la politica va avanti con slogan autoreferenziali, che nulla hanno a che fare con la realtà di un’economia che perde colpi, di un Pil che cala come mai era successo dagli anni Settanta.
La manifestazione del centrosinistra contro il governo è un errore politico gravissimo: una piazza che recupera l’Ulivo e in cui si esibiscono cartelli e oltraggi al capo dello Stato è un aiuto insperato a Berlusconi, in un momento in cui il premier dovrebbe dare delle risposte sulle cose che non ha fatto.
Anche il centrodestra scenderà in piazza. Dopo due anni di governo con cento parlamentari di maggioranza vanno in piazza contro chi? Contro se stessi, se hanno sbagliato a presentare le liste.
Credo però che la gente cominci a capire tante cose, forse anche le ragioni per cui, quando il Pdl due anni fa ci chiamò noi dicemmo “no grazie”. Se l’esito è questo, non ci sbagliavamo.
Vedo che Bossi, nelle inedite vesti di moderato, invita Berlusconi a stare più attento alle conversazioni telefoniche: non sono d’accordo con Bossi nemmeno stavolta. Non è al telefono che il premier deve stare più attento. Dovrebbe stare più attento ai problemi degli italiani, gli unici che non figurano mai nella sua agenda.
Pubblichiamo da “Il Messaggero” l’intervista a Pier Ferdinando Casini
di Claudio Rizza Dica la verità, presidente Casini, l’unica piazza che le piace è S.Pietro.
«No, siamo sempre in piazza. Non c’è niente di più democratico delle piazze gioiose, rispettose, che affermano le proprie idee. Il problema è un altro».
Quale?
«Che le piazze hanno sostituito la politica. Il populismo ha preso il sopravvento sia su chi dovrebbe risolvere i problemi degli italiani, cioè Berlusconi; e su chi, invece di delineare una proposta alternativa, si riunisce ancora contro qualcuno, cioè Bersani e Di Pietro».
Quanto pesa la piazza?
«Credo che la maggioranza degli italiani sia stanca di piazze. Si trova alle prese con questioni sempre più incandescenti e invece di soluzioni è subissata di spot». [Continua a leggere]
Pubblicato da Pier Ferdinando Casini | su: Facebook
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