Non abbiamo la pretesa di rappresentare i cattolici, abbiamo la pretesa di rappresentare l’identità cattolica nel nostro Paese, in modo laico e aperto.
I cattolici nel nostro partito non fanno una testimonianza teorica, ma chiedono nel governo delle regioni una valutazione importante della famiglia, che possa finalmente realizzare il quoziente familiare: più figli, meno tasse. E’ quello che aspettiamo da due anni, Berlusconi l’ha promesso in campagna elettorale e non l’ha ancora realizzato. Noi vogliamo portarlo regione per regione.
Anna La Rosa, con la partecipazione in studio di Alessandro Caprettini, intervista Pier Ferdinando Casini sulle regionali e sui principali temi dell’attualità politica.
La Corte dei Conti denuncia il dilagare della corruzione in Italia? “Temo che la gente sia sempre più disgustata dalla politica. Chi è contro il giustizialismo, come noi dell’Udc, deve prendere atto che la questione morale esiste, è un macigno, pesa sulla buona politica. Gli amministratori infedeli vanno messi al bando, perché se no la politica muore”.
Bertolaso? “Fino a prova contraria è un servitore dello Stato proprio perché bisogna essere garantisti, ma questo non c’entra niente rispetto all’esplodere della questione morale, che esiste e che purtroppo si manifesta anche nel sottobosco della Protezione civile”.
Grande Centro? “Destra, sinistra, centro: la gente è indifferente alle terminologie del passato. Ci vuole un grande partito che sul piano dei valori difenda l’identità cristiana del nostro paese e abbia un progetto di modernizzazione per l’Italia, che in questo centrodestra non si vede”.
Alla trasmissione di Canale 5 si parla di regionali, alleanze e delle nuove adesioni all’Udc: “Siamo molto soddisfatti nel vedere che personalita’ come la Binetti, come Carra, come Lusetti, come Dorina Bianchi, che hanno creduto di poter fare un’esperienza politica da cattolici all’interno del Pd, oggi scelgano l’Unione di centro. Questo dà forza al progetto”.
Oggi i garantisti e le persone serie non possono mettere la ghigliottina decapitando un servitore dello Stato prima che siano provate eventuali responsabilità. Tuttavia bisogna prendere atto che c’è una grande questione morale aperta nel Paese, dal Nord al Sud, con la presenza di amministratori infedeli. Non mettiamo la testa sotto la sabbia.
Siamo vicini al popolo e ai colleghi parlamentari iraniani, vittime di un regime che nega la libertà e che oggi, sembrerebbe, ha ammazzato una studentessa che manifestava.
Oggi siamo iraniani anche noi, le loro bandiere sono idealmente anche le nostre. L’Occidente si svegli e difenda i suoi fratelli.
“I fondi per lo sviluppo non servano a risanare il deficit regionale”.
Il leader Udc, nel corso della trasmissione di approfondimento politico di Rai 3, risponde al vice ministro per le Infrastrutture ed i Trasporti sull’utilizzo dei fondi Fas.
“L’Udc va con chi vince? Semmai vince chi viene con noi”.
Pier Ferdinando Casini parla di elezioni regionali e conferma la posizione Udc di sostegno all’ex sindaco di Lecce nella corsa per la guida della regione Puglia: “Siamo alternativi a Vendola, sulla candidatura di Adriana Poli Bortone crediamo ci possa essere un’intesa ampia”.
Legittimo impedimento? “Noi siamo pronti a votare la legge per chiudere la querelle infinita tra i giudici e Berlusconi, ma deve riguardare solo il presidente del Consiglio: estendere il provvedimento anche a ministri e sottosegretari renderebbe impossibile il nostro voto a favore”.
Come annunciato ieri nel corso di Porta a Porta, il leader Udc propone al coordinatore del Pdl l’ampia rassegna stampa relativa all’introduzione del quoziente familiare da parte del Comune di Parma.
Pubblicato da Pier Ferdinando Casini | su: Facebook
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