La questione morale è un macigno sulla buona politica
La Corte dei Conti denuncia il dilagare della corruzione in Italia? “Temo che la gente sia sempre più disgustata dalla politica. Chi è contro il giustizialismo, come noi dell’Udc, deve prendere atto che la questione morale esiste, è un macigno, pesa sulla buona politica. Gli amministratori infedeli vanno messi al bando, perché se no la politica muore”.
Bertolaso? “Fino a prova contraria è un servitore dello Stato proprio perché bisogna essere garantisti, ma questo non c’entra niente rispetto all’esplodere della questione morale, che esiste e che purtroppo si manifesta anche nel sottobosco della Protezione civile”.
Grande Centro? “Destra, sinistra, centro: la gente è indifferente alle terminologie del passato. Ci vuole un grande partito che sul piano dei valori difenda l’identità cristiana del nostro paese e abbia un progetto di modernizzazione per l’Italia, che in questo centrodestra non si vede”.
Il Paese nella sua totalità, nella sua complessa diversità ha bisogno di essere Governato; nell’universalità del messaggio cristiano vi è l’identità di cui gli uomini politici debbono essere testimoni.Mi auguro che l’esperienza e la saggezza incontrino la geniale giovinezza per regalare la speranza e la fiducia necessaria per sentirsi orgogliosamente Italiani.
La questione morale non é da tralasciare, purtroppo prevedo brutte giornate, c’é troppo potere incancrenito in giro per l’Italia. Troppo.
La questione morale si ripropone con maggiore gravità rispetto alla prima repubblica, se allora comunque condannavamo coloro che erano coinvolti nel fenomeno del finanziamento illecito ai partiti, e stiamo parlando di persone che di sicuro non si sono mai messi in tasca propria una sola lira, persone dotate di grande dignità, al punto da non reggere l’onta dello scandalo di essere anche solo accusati di reato, coscienze sconvolte al punto di togliersi la vita, adesso chi cede alla corruzione, e su questo concordo con l’onorevole Fini, è solo un ladro. Dai ladri giammai ci aspettiamo gesti estremi di coscienze sconvolte.
Adesso piu’ che mai questi comportamenti vanno condannati con decisione. Nei miei 50 anni di vita ho conosciuto tante persone e nelle circostanze piu’ varie, ebbene vi dico che sono proprio i piu’ corrotti, che spesso si vestono con i panni del moralista integerrimo, e si hanno anche una gran bella faccia tosta. Noi sappiamo che tali fenomeni sono trasversali, e toccano un pò tutti, chi piu’ chi meno, e li combattiamo con realismo, senza demagogia, senza demonizzare l’avversario, incolpandolo di essere l’unico appestato.
I nostri valori, il nostro modo di essere e di confrontarci, ci spingono ad una azione costante ed efficace, piuttosto che alla facile demagogia.
Il grande centro che noi vogliamo realizzare, sicuramente basato sui valori cristiani, ma non dogmatico, liberale e democratico, è il dono piu’ prezioso che potremo consegnare alle future generazioni.
Sono perfettamente d’accordo con lei.
Certamente la questione morale, si è aggravata rispetto agli anni passati. Sono cambiati di molto anche i moventi che sono alla base dei fenomeni di corruzione, adesso indotti unicamente da brame personali, senza alcun altra attenuante. La possibilità di combattere realmente tale malcostume, viaggia di pari passo con il concretizzarsi di una reale alternativa politica. Gli elettori finora non hanno potuto fare molto, per condannare anche con il proprio voto la corruzione, distribuendo il consenso, sulla offerta politica esistente, troppo spesso chiaramente demagogica: Idv e Lega, oppure turandosi il naso e piuttosto che votare i comunisti, hanno votato Berlusconi, solo per assenza di alternative accettabili in area moderata. Noi possiamo offrire un’alternativa, non demagogica, nè monotematica, ma inserita in un’offerta politica ricca di valori e completa nei contenuti, condannando fermamente i ladri, qualora giudicati tali, pur non rinunciando mai alla civiltà giuridica e morale del garantismo. Ciò che possiamo fare è promuovere l’attuazione di meccanismi tecnico-giuridici, che rendano intrinsecamente poco vulnerabile il sistema. Sinceramente non sò se tali proposte realmente in parlamento troverebbero festosa accoglienza.
Modernizzazione. In questo senso il centrodestra mi pare intenzionato a mantenere le solite rendite di posizione senza nulla aggiungere (o togliere) ad un sistema che non funziona più da anni oramai. Noi moderati per natura non siamo ” riformisti ” , ma nemmeno conservatori e dobbiamo essere consci dell’esigenza che in determinati settori si debba progredire (penso ad esempio ai servizi essenziali, luce, gas dove urge la necessità di liberalizzare per creare concorrenza e quindi calmierare le tariffe). Chiusa questa parentesi, tornando sul tema, da anni si parla di questioni morali senza addivenire ad una sintesi. Ora Berlusconi ” caccia ” dai partiti chi commette reati, ma lo fa solo perchè avverte il calo dei consensi (d’altra parte lui punta solo su quelli, si specchia ogni giorno) e sente quindi l’esigenza di dare un messaggio forte al suo elettorato. Non ci spiega però come mai gente come Dell’Utri (che non sarà ancora condannato in via definitiva ma resta pesantemente compromesso dal punto di vista giudiziario con imputazioni gravissime) sta in parlamento. Berlusconi parla di pulizia nei partiti ? Da che pulpito. Si sa, Berlusconi sta lì perchè sembra non esserci alternativa a lui. Noi dobbiamo fare in modo che si cambi presto creando un grande centro, vera alternativa all’immobilismo del centro-destra attualmente al potere e al giustizialismo di un centro-sinistra sempre più povero di idee.
Non esiste più un’etica pubblica e non esiste più un’etica politica (rispetto della parola data e dell’impegno formalmente preso). Etica pubblica ed etica politica che sarebbero un argine alle ambizioni ed alle miserie personali. I partiti sono autobus che se non portano alla destinazione desiderata vengono scambiati con una facilità impressionante. I comportamenti sono sempre più disinvolti e sfacciati. Le regole sono considerate noiose formalità, possibilmente da aggirare. I valori sono declamati sempre che non si sia chiamati a rispondere od a testimoniarli di persona. La tanto decantata cultura del fare si è rilevata un disastro: è la cultura dell’inutilità delle regole, è la cultura dell’imposizione, è la cultura dell’ambizione e del mero interesse personale, anche politico. Ed è anche per questo esempio deleterio che i nostri giovani sono messi male!!
Vorrei specificare un aspetto della questione morale che non viene evidenziato abbastanza. La riforma Bassanini, ha trasferito i poteri contrattuali ai funzionari della pubblica amministrazione, la politica può solo tracciare gli indirizzi e fissare gli obiettivi. Pertanto l’amministratore ed il politico, difficilmente incappano nelle maglie della giustizia, chi si espone di solito è il dirigente che firma gli atti.
Spesso il dirigente traffica il malaffare per conto proprio, e di sovente l’amministratore chiude un occhio, perchè ha bisogno del dirigente per gli atti a cui è interessato, spesso non proprio legittimi. Ritengo che anche sugli attuali meccanismi decisionali ed operativi della P.A. andrebbero introdotti dei correttivi di autocontrollo, se si vuole affrontare il problema alla radice.