Tutte le polemiche nei confronti dell’Udc e di eventuali alleanze sul territorio tra Pdl e centristi per le elezioni regionali non sono altro che una tappa di un ulteriore cedimento del Pdl alle ragioni della Lega. Prima la Lega ha imposto di escludere l’Udc, poi ha egemonizzato la politica del governo, si è presa il Nord con tutti i governatori, e infine l’ultimo cedimento alla Lega è di impedire che ci siano alleanze con l’Udc in altre parti del Paese. Così la Lega diventa artefice e regolatore di tutta la politica italiana, anche nelle zone in cui non è presente come il Mezzogiorno.
E’ chiaro che l’Udc non ha una linea che possa essere accettata dal Pdl, sennò saremmo al governo. E’ sacrosanto che Berlusconi non accetti la nostra linea, sacrosanto che noi non accettiamo la loro.
Tutti dicono no alla politica del doppio forno pero’, dato che i nostri voti contano, mi chiamano per capire in quale dei due forni mettiamo il nostro pane. Noi non siamo arruolabili né comprabili. Se ci accettano così bene, altrimenti continuiamo ad andare da soli. Non ci interessa andare alla corte della sinistra o della destra. Non c’è nessuna alleanza nazionale, e ciascuno dei rappresentanti del mio partito in sede locale decide la strada da prendere.
“La Puglia è la cartina di tornasole”. Pier Ferdinando Casini ne è convinto, quella regione “può essere davvero un laboratorio nazionale” per capire come evolve l’assetto politico. L’ l’Udc sostiene il candidato del Pd Francesco Boccia, mentre nel Lazio la scelta è caduta su Renata Polverini. [Continua a leggere]
“Pubblichiamo da Il Corriere della Sera”
di Paola di Caro
Al centro dell’attenzione da settimane, oggetto del desiderio di centrodestra e centrosinistra, ambito, corteggiato, blandito, perché quel 6,5% e rotti di cui è accreditato fanno gola, nonché la differenza tra una vittoria e una sconfitta. Ma siccome Pier Ferdinando Casini è politico smagato, sa che le parole flautate di oggi possono diventare le accuse di domani e sa che la decisione dell`Udc di schierarsi in alcune regioni con il Pd, in altre con il Pdl, in altre di correre in solitudine, alla fine avrà un prezzo.
Che però non lo spaventa: «Tutti ci tirano da una parte o dall`altra, e inevitabilmente tutti saranno scontenti dell`esito finale. Lo so, mi dispiace, ma non è che, per fare contenti gli altri, possiamo cambiare una politica perla quale veniamo da 4 anni di sacrifici. E poi – aggiunge con un sorriso – se anche ci fossimo alleati in 14 regioni su 15 con il Pdl, non sarebbero stati contenti lo stesso… Come anche il centrosinistra: devono capire che non ci interessano formule alla Prodi, non vogliamo ricostruire l`Ulivo facendo la ciliegina moderata di uno schieramento in cui c`è tutto e il contrario di tutto».
L’Udc è disponibile ad appoggiare Francesco Boccia a patto che entro lunedì presenti la coalizione che lo sostiene. Non perdiamo altro tempo, basta inutili esplorazioni, evocazioni di primarie e altri diversivi.
Vendola faccia quello che vuole ma usciamo da questo gioco che ci sta impantanando e sta delegittimando la politica pugliese. Il Pd deve scegliere tra la strada del riformismo e quella che la tiene paralizzata dai veti dell’ultrasinistra. [Continua a leggere]
Noi siamo disponibili a fare alleanze solo sulla base dei fatti, non delle parole, delle promesse o dei posti. Abbiamo la vocazione alla solitudine, valuteremo caso per caso sulla base di un’idea concreta dei fatti, dei programmi e degli uomini. Ma di fronte a una situazione così, con l’idea della politica che sta avanzando, io dico che non ci lasceremo tirare per i capelli da nessuno; andare ancora una volta da soli non ci spaventa. [Continua a leggere]
“Non dobbiamo scegliere, perché abbiamo già scelto l’Italia e gli Italiani”.
Il leader Udc, dopo l’esito del voto alle amministrative, traccia la linea del partito centrista sulle future alleanze: ‘ci schieriamo scegliendo una sola idea, una sola bussola: il buon governo per i cittadini’. [Continua a leggere]
“Rispondere da che parte stare significa accettare la supremazia di Pdl e Pd, questo finto bipartitismo che anche il referendum, finalmente, ha liquidato. Io do mandato agli uomini e alle donne che ci hanno seguito: governate bene le città e le province. Questo sarà il miglior modo di onorare gli elettori”.
Il leader Udc, in un’intervista al Tg1, commenta l’esito delle ultime elezioni amministrative
«Premiate le nostre alleanze. Senza il centro non si vince» di Paola Di Caro
La mappa delle alleanze complicata, e in qualche caso contraddittoria. Perche l’Udc ovviamente non vince ovunque si allea, soprattutto se le intese sono con il centrodestra. Ma Pier Ferdinando Casini è molto, ma molto soddisfatto. Perché «noi avevamo fatto una scelta strategica in Piemonte, nel Lazio e in Puglia, alleandoci con il Pd, e il risultato è estremamente lusinghiero». [Continua a leggere]
Pubblicato da Pier Ferdinando Casini | su: Facebook
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