postato il 13 Novembre 2010 | in "Immigrazione, In evidenza, Riceviamo e pubblichiamo"

Caro Telese, è ora di buonsenso

Giovedì, come tanti, ho visto la puntata di Annozero e come tanti mi sono preoccupato e indignato per lo sfruttamento e le condizioni miserabili di quei poveri immigrati che protestano in cima alla gru. Mi sono perfino infervorato quando Luca Telese ha difeso con enfasi e con poesia la protesta degli immigrati rispetto alla presunta “tiepidezza” di don Mario Toffari, responsabile per la diocesi di Brescia della pastorale dei migranti, e del leader dell’Udc Pierferdinando Casini.

Questo entusiasmo per le parole di Telese si è però raffreddato il giorno successivo, quando dalle colonne de “il Fatto quotidiano” il buon Luca Telese ha riproposto, in un articolo dal sapore un po’ auto celebrativo, la sua invettiva contro i tiepidi, che per vigore faceva impallidire anche l’Apocalisse di San Giovanni, dove notoriamente i tiepidi non sono trattati proprio bene. Perché l’entusiasmo si è raffreddato? Perché gli immigrati sono ancora su quella gru e le parti sembrano sempre più irrigidite. Le parole di Telese, che stimo davvero, non hanno aiutato gli immigrati, hanno strappato applausi fragorosi e lodi sperticate e forse rinfrancato il fronte della protesta, ma, diciamocelo sinceramente, di applausi e di lodi quei poveri cristi in cima ad una gru non se ne fanno un bel niente.

Sappiamo che ci troviamo davanti ad una ingiustizia, sappiamo anche che è giusto e doveroso protestare, ma dobbiamo anche ricordare che in una comunità civile e democratica in questi casi tutti gli sforzi devono convergere per trovare una soluzione che rispetti le persone e le leggi. La rabbia e lo sdegno per l’ingiustizia sono buoni nella misura in cui non ci fanno dimenticare il buonsenso, quel buonsenso che hanno tentato di esprimere don Toffari e Casini e che dovrebbe caratterizzare anche le istituzioni, quel buonsenso che ci ha ricordato  il senegalese Diaw Alboury, che ha convinto il figlio Papa ad abbandonare la gru con la sua struggente supplica e che nel suo appello al figlio e ai suoi compagni ha ricordato che «solo attraverso il rispetto delle leggi del paese ospitante ed il reciproco riconoscimento del valore di persona si possa avviare un percorso di vera integrazione».

Caro Telese anche io mi indigno e grido contro le ingiustizie e l’oppressione dei deboli, ma c’è un tempo per protestare e gridare e un tempo per ragionare e per trovare soluzioni. E’ giunto il tempo del buonsenso, per chi protesta e soprattutto per chi governa questo Paese e ha il compito di trovare soluzioni.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Adriano Frinchi

3 Commenti
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13 anni fa

[…] Ritornando su Annozero, uno stralcio della lettera aperta di Adriano Frinchi. […]

enrico furgada
enrico furgada
13 anni fa

Credo che sia Telese che Casini debbano prima dimostrare che passano parte del loro tempo a non fare chiacchere in TV ma andare fra la gente e fare mutuo soccorso, invece di blaterare in TV.
Poi per Casini mi limito a diregli che la gente non si è dimenticata quando era alla DC e sbavava schiuma di paura quando Di Pietro e CO li misero alla berlina, inoltre gli ricordo che se non fosse stato per Berlusconi oggi sarebbe al posto di quei signori sulla gru per conto di suo suocero .- Piantatela di fare prediche inutile, e andate in giro a vedere prima come stanno gli Italiani, o vi sta bene che venagno qui gli estracomunitari che vivano come topi nelle fogne ? bla bla lbla e poi ? basta avere l’auto di stato con autista, fare il figo con battute da bar, e poi ?? il nulla da 40 anni, enrico furgada

Gian Mauro
13 anni fa

Le posizioni alla Telese servono solo a strappare applausi e a radicalizzare le posizioni.
Il fronte della protesta sensa “se” e senza “ma” si sente rinfrancato. Il fronte di quelli che della protesta ne hanno pieni i cosidetti perché ce l’hanno sotto casa, comincia ad avvertire la necessità di spaccare teste.

Cosi non si va da nessuna parte.
L’unica via è il rispetto delle regole e dei cittadini.
La protesta è un diritto inviolabile, ma quando viola il santo diritto a vivere con un minimo di serenità, allora è una protesta ingiusta. E anche chi ha ragione da vendere, immediatamente dopo ha torto.



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