Amianto nelle scuole: un compagno di scuola molto pericoloso per i nostri figli

“Riceviamo e pubblichiamo”, di Gaspare Compagno

I nostri figli hanno un compagno di scuola silenzioso, invisibile, e molto pericoloso: l’amianto.

Tutti noi conosciamo la pericolosità dell’amianto, responsabile di malattie mortali come l’asbestosi, o il cancro ai polmoni o il mesotelioma, e proprio per questo, con la legge n. 257, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 13 aprile 1992, era stato deciso di toglierlo completamente dalle scuole. Ebbene, dopo 18 anni dalla legge, ci sono ancora 2400 scuole con l’amianto nei tetti e nelle pareti, costituendo un pericolo mortale per i bambini e il personale che ogni giorno va a scuola, e queste scuole sono principalmente distribuite nel Nord: a Milano si sa con certezza, di almeno 34 istituti, dove l’amianto è presente e bisognerebbe procedere a bonifica.

La situazione, di per sé grave, assume tinte quasi ridicole se consideriamo che il 29 Aprile scorso, il ministro Maria Stella Gelmini aveva espresso soddisfazione per il reperimento (seppur a fatica) dei soldi necessari per la bonifica, per un ammontare complessivo di 358 milioni. Perchè ridicolo? Perchè in realtà gia nel gennaio del 2009 il governo si era impegnato per questa bonifica, e per renderla operativa trovando i soldi, abbiamo dovuto aspettare 16 mesi. Ma ad aggravare questa situazione, si aggiunge la notizia secondo la quale questi soldi sembra siano spariti, ovvero che, all’impegno formale del governo, non sia seguito il reperimento effettivo dei denari che non sono stati inseriti nella manovra aggiuntiva di Tremonti.

E ora?

L’unica cosa è sperare che in qualche modo, questi soldi vengano inseriti nella prossima manovra autunnale (ebbene si, cari cittadini, dopo la manovra estiva, ci attende anche la classica manovra autunnale), anche se è legittimo nutrire qualche dubbio. Ma questo governo, non aveva a cuore il Nord, come ripete sempre Bossi e la Lega? Evidentemente il difetto sostanziale a fare seguire i fatti agli spot riguarda pure le promesse e gli impegni assunti per il benessere dei bambini e del personale pubblico: a Torino si indaga sulla morte di 28 docenti che potrebbero essere imputabili alla presenza di amianto nelle scuole.

Ma la lista potrebbe allungarsi, infatti, la bonifica dovrebbe essere fatta con le scuole deserte, perché durante i lavori chi non ha le protezioni adeguate respira la polvere mortale; invece in italia la bonifica si esegue tranquillamente mentre le scuole sono aperte come ha testimoniato Domenico Mele ai magistrati.

Ma il punto nodale è: dove sono finiti i 358 milioni destinati all’edilizia scolastica? Non si sa, sono spariti nell’orgia di tagli scriteriati attuati in questa finanziaria.

Basterebbe questo a farci saltare dalla sedia, ma in realtà, questi famosi 358 milioni di euro dovrebbero essere molti di più. Infatti, a marzo scorso si era parlato di sbloccare fondi europei destinati all’edilizia scolastica per complessivi 770 milioni, ma non se ne è saputo più nulla. Anzi, il plafond complessivo dovrebbe essere di 1,9 miliardi di euro, ma di tutta questa montagna di soldi, in 16 mesi il governo ha trovato solo 358 milioni per poi farli sparire immediatamente dopo.

Questa cifra la tira fuori il sottosegretario all’istruzione Raffaele Pizza, che, nel marzo scorso, ha affermato che dei 489 milioni di euro relativi ai primi due piani stralcio deliberati dal Cipe – rispettivamente nel 2004 e nel 2006 – ne sono stati erogati 336,4 milioni. Fermo a zero risulta anche il programma straordinario da un miliardo di euro (se si eccettuano i 226 milioni stornati a favore dell’Abruzzo) varato il 29 gennaio 2009 sulla base dell’intesa raggiunta il giorno prima con le autonomie locali e sostenne che un primo stock di azioni urgenti, dal valore di 350 milioni, era pronto a partire nelle settimane successive.

Eppure di tutti questi soldi non se ne è saputo più nulla, se infatti i mesi successivi sono ricchi di proteste dell’ANCI e dell’UPI per ottenere i fondi promessi per l’edilizia scolastica. Non solo, ma molti di questi finanziamenti sono di provenienza della UE, e quindi non erano un aggravio di spesa per lo Stato italiano, probabilmente sono stati usati come bancomat dal governo per tappare le innumerevoli promesse e spot elettorali.

Vorremmo pregare il governo di fare sparire l’amianto che minaccia i nostri bambini

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14 anni fa

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citoyenne
citoyenne
14 anni fa

Buongiorno
Io non me la prendo più per questo governo così interessato a farsi “i propri affari”. Questo governo ha un solo ministro e una sola commissione che lavora a pieno ritmo: il ministro Alfano e la sua commissione giustizia… ma non si capisce se è un “lavoro pubblico” o “privato”. Tutti gli altri ministri, con relative commissioni, sono invece occupati a smantellare lo Stato italiano e la sua Carta Costituzionale.
Quando la ministra Gelmini, sotto l’occhio vigile e attento del ministro Tremonti, del ministro Brunetta, del ministro Bossi, opera i tagli del personale insegnante nelle scuole pubbliche, tagliando anche gli insegnanti di sostegno agli studenti “diversamente abili”, e finanzia invece le scuole private e confessionali, lancia un chiaro messaggio alle famiglie: “Non portate i vostri figli nelle scuole pubbliche! Ci sono gli istituti privati… Aprite gli occhi!”
Quando i genitori si lasciano infinocchiare da questi messaggi, affascinati dagli affabulatori di questo governo e infischiandosene del bene dei loro figli, che cosa vuole che importi l’amianto nelle scuole pubbliche? Tra poco parecchie saranno smantellate, delle restanti saranno fruitori solamente gli studenti rom ed extracomunitari con i pochi insegnanti pubblici rimasti… ed allora di che cosa parliamo? Se muoiono loro, poco male! Sarà una piccola percentuale uccisa dal fuoco amico!
I soldi dell’UE, considerato il fatto che la stessa Unione non “controlla” dove vanno a finire, serviranno magari per la “protezione civile” di Bertolaso e co., per i viaggi dei ministri con le loro famiglie, per il gelatino del senatore Buttiglione… e che sarà mai?

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12 anni fa

[…] In passato, nell’agosto del 2010, avevamo denunciato che il precedente governo, al di là delle parole e di vuote promesse, non aveva fatto altro per bonificare le 2400 scuole in cui vi è sicuramente amianto e che anzi si assisteva ad uno strano balletto di cifre e soldi destinati alla bonifica e che apparivano e sparivano dal bilancio statale. Oggi possiamo affermare che il problema della bonifica dell’amianto è quanto mai vivo: non solo come fa rilevare l’on.le Libè manca una mappa dettagliata e completa dei siti e costruzioni in cui l’amianto è presente (oltre che nelle scuole in cui l’esistenza è già accertata), ma non si sa come sta procedendo la bonifica dei siti già individuati e quale è la tempistica per i siti da bonificare; inoltre recentemente sono stati trovati dei siti dove l’amianto e l’eternit sono abbandonati a loro stessi con grave pericolo per i cittadini. […]



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