postato il 29 Marzo 2012 | in "Giustizia, Sicurezza"

Su sicurezza e giustizia il governo sia determinato come sulle misure anticrisi

Sono preoccupato che il governo, che si e’ insediato con la mission prioritaria di affrontare la crisi economica, possa rassegnarsi alla ordinaria amministrazione su settori come sicurezza e giustizia.
Sarebbe un errore perché sono temi fortemente legati alla lotta contro la crisi economica e devono essere  affrontati da parte del governo con la stessa aggressività, forza e determinazione con cui si sta affrontando la crisi economica.

Pier Ferdinando

 

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angelo
angelo
12 anni fa

Ritengo che gli attuali attori della politica,siano l’antipolitica e che siano proprio loro ad alimentarla. La gente,il popolo non andrà più a votare, se non ci sarà più una forza politica credibile. Bisogna avere più coraggio e sostenere fino in fondo le vere riforme e non certo quelle proposte dall’ABC, quelli non sono riforma ,sono solo compromessi e non sono originate dall’interesse e per il bene della Nazione,sono suggerite solo da calcoli alettorali. L’Italia dalla crisi economica può uscirne fuori e meglio di prima, se attuerà vere riforme. Se attuerà le riforme istituzionali,quelle che potranno rendere uno Stato più moderno, a passo con i tempi. Lo Stato Italiano ha una struttura ottocentesca,cogliamo l’opportunità della ricorrenza dei 150 anni dell’unità d’Italia per cambiare il nostro Paese. Per cambiare mentalità,per avere più senso civico,motivato dal senso di appartenenza e dell’interesse comune,per cambiare il nostro Paese. La classe politica attuale,ha un’opportunità irripetibile. Ci vuole una piccola rivoluzione democratica,non legata ad interessi di parte,ma motivata ascoltando il popolo. Il popolo chiede riforme, chiede attenzione. Il popolo vuole una democrazia diretta. Vuole scegliere direttamente chi deve governare e al tempo stesso avere la possibilità di mandarlo a casa. I partiti hanno rovinato la società. Sono stati centro di corruzione ed è opportuno che facciano cento passi indietro. I leader dei partiti, se vorranno essere ricordati e se vorranno passare alla storia in positivo, dovranno cercare di essere fautori e propositivi per riforme vere. Basta con il finanziamento pubblico ai partiti espicito o camuffato. Rispettate la volontà del referendum del 1993. Coinvolgente il popolo nelle riforme, fate in modo che la gente comune ,ogni cittadino diventi parte attiva. Ascoltate la gente. Abbiate il coraggio di attuare ciò che la gente chiede. Non avete scelta. Altrimenti questa Nazione affonderà,nella crisi economica,nella corruzione e nell’anti politica. Le riforme da attuare sono semplici. Non è necessario essere politoligi. Cavalchiamo la voglia di cambiamento e non lasciamoci condizionare da aspetti ideologici. Rendiamo l’Italia più moderna . Occorre rompere con il sistema istituzionale, si aper avere uno Stato più funzionale con meno apparati, si per risparmiare risorse che potranno essere utlizzate per i ceti più deboli,per i giovani,per creare occupazione,lavoro. Si chiede e credo che su questo non credo che ci sia qualcuno che non sia convinto, l’elezione diretta del capo dello Stato e di chi deve governare. Una sola camera legislativa con un numero di parlamentari non superiroe a 300,tra deputati e senatori. Una riduzione a cascata dei soggetti politici a qualsiasi livello,dalle Regioni ai Comuni. L’abolizione di ogni privilegio. La riduzione dei costi. L’eliminaziione del vitalizio. l’incompatibilità tra cariche elettive. Due legislature, consecutive o discontinue e stabilire in modo chiaro, senza deroghe l’impossibilità a ricoprire care elettive successivamente o per chi è stato condannato per reati,specialmente quelli contro la pubblica amm.ne. Abolizione delle Provincie e accorpamento dei piccoli Comuni. Rivedere il sistema giustizia. L’autonomia della magistratura in atto unico organo che risponde a se stessa e quindi privo di controlli. In ogni caso, ci vuole un cambiamento di mentalità che porti a fare le riforme non per calcolo politico ed elettorale,ma per il bene e l’interesse della Nazione. Cari politici, cominciate con l’abrogazione del finanziamento pubblico ai partiti, restituendo le somme non spese che avete in cassa allo Stato e rinunciando all’ultima rata di luglio. Destiante le risorse per favorire l’occupazione dei giovani. Rinunciate se volete essere credibili e se l’antipolitica non faccia piazza pulita. Abbiate il coraggio di fare vere riforme evitando di prendere in giro il popolo, se volete continuare nel vostro impegno, se credete nelle vostre idee. Sarete solo così seguiti e sostenuti.



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