Agenda digitale, accettiamo la sfida!
Quarantotto è la posizione dell’Italia nella classifica dei paesi capaci di innovazione stilata dal Global Competitiveness Index del World Economic Forum;
Tre sono i megabit della velocità reale media delle nostre connessioni;
Ventotto milioni sono, secondo le statistiche InternetWorldStats, gli italiani che ancora non hanno accesso ad internet (il 49% della popolazione);
L’1,21% sarebbe la crescita del Pil pro capite stimata dalla Banca Mondiale se ci fosse un aumento del 10% della banda larga.
Sono dati quelli appena snocciolati che fanno saltare agli occhi la necessità di imprimere all’Italia una grande svolta digitale per rendere la nostra economia realmente competitiva. Nonostante l’abbondanza di dati che indicano la necessità e l’urgenza di una strategia digitale un recente rapporto dell’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU) ci informa che tra i 161 paesi che attualmente stanno lavorando ad una strategia digitale non c’è ancora l’Italia. In questo quadro appare assolutamente condivisibile l’appello dei sottoscrittori del manifesto di Agenda digitale che chiedono alla politica italiana di portare questo tema al centro del dibattito politico nella consapevolezza che si tratta di una straordinaria opportunità di sviluppo per il Paese. L’Udc è convinta che questo appello ad una rivoluzione digitale italiana non vada lasciato cadere nel vuoto e che sull’esempio dell’Europa bisogna delineare una agenda digitale italiana per indicare le strategie per i prossimi cruciali anni: per questo insieme a professionisti, blogger, volontari web e tutti che coloro che vorranno contribuire, l’UDC sta redigendo una propria proposta di agenda digitale.
L’agenda digitale non è solo una necessità di sviluppo ma è anche l’occasione per far uscire l’Italia dall’immobilismo politico, sociale ed economico; ecco perché questo progetto necessità dell’impegno di tutte le forze politiche, ma anche di tutti coloro che hanno a cuore il futuro di questo Paese. Facciamo allora appello all’ingegno, alla fantasia e alla creatività di tutti i nostri amici per contribuire attraverso le pagine del nostro sito a questo grande battaglia per l’innovazione. Aspettiamo i vostri contributi per far divenire l’agenda digitale italiana una realtà.
La Redazione
Una bella, nuova e utile iniziativa creare questa agenda elettronica, affinche il contributo di tutti, facendo “Brainstorning” , darà al paese nuovo impulso per fare uscire il paese dalla crisi, io già da ora mi sto preparando un’idea.
[…] This post was mentioned on Twitter by PierferdinandoCasini and PierferdinandoCasini, Gianluca Enzo Buono. Gianluca Enzo Buono said: Agenda digitale, accettiamo la sfida! http://t.co/ewi06FC via @Pierferdinando […]
L’esperienza delle fibre ottiche partita in Trentino potrebbe servire come sperimentazione.
salve sono federico ho 21 anni, e da tre anni sono iscritto all’UDC della mia città, Chioggia (VE), per me se volessimo dare una vera e prorpia solta economica, sociale e d altro, ma vera non fatta di parole, le situazioni per farlo dovrebbero cambiare dall’alto verso il bassa, cominciando dal Parlamento. Gli italiani sacrifici ne hanno fatti e ne stanno faccendo altrettanti oggi, penso che serva un governo responsabile un governo che unisce tutte le forze politiche in campo, serve dialogo non ci deve eesere contrapposizione fra destra e sinistra, c’è il motto vhe l’unione fa la forza, non si dice questo per niente, i nostri parlamentari devono svolgere un compito che dia aiuto e sollievo ai cittadini, non solo sacrifici. fin che un parlamentare prende una mensilità,raddoppiata e forse anche di più di un cittadino, non riuscirà mai a capire come un lavoratore cittadino fatica ad arrivare a fine mese.poi mi vien da ridere che alla fine di qualsiasi votazione si dice che le percentuali di italiani che vanno a votare sono diminuite rispetto agli anni passati, per forza i cittadini si sentono fregati dalla politica, si sentono presi in giro. dovrebbero cambiare molte cose, la giustizia più servera non è possibile che famiglie non possano avere una giustizia per i propri famigliari uccisi, non è possibile che queste famiglie devovo solo piangere e avere solo fiducia in Dio, perchè almeno Lui c’è sempre e ti aiuta sempre!!! dalle picccole cose cominciano i grandi cambiamenti!! vi ringrazio per questa oppurtunità che date a tutti noi cittadini!!1
Rieccomi qua con l’idea da mettere in campo per la sfida che Vi avevo preannunciato, la mia idea è semplice e a quanto pare non è una novità, anche perchè so che già hanno elaborato uno studio a tal proposito, però sull’argomento si tace. L’idea punta a risolvere tre problematiche italiane, che sono: la prima il problema dei rifiuti, il
secondo il problema energentico in Italia, e il terzo problema occupazionale dei cantieri navali che a tal proposito durante una interrogazione al ministro dello Sviluppo Economico da parte dell’onorevole Gabriella Mondello (atto 3/01463), il governo rispondeva immediatamente, bhe più sui contenuti passerei agli effetti della risposta. Che è stata che i cantieri navali liguri sono in sciopero. Dopo questa ultima frase ad effetto, la risposta del governo credo che non lasci dubbi sul malcontento generale, al posto di pensare ad idee di sviluppo, questo governo pensa ad idee per distruggere il sistema industriale del paese, ma per fortuna nostra e sfortuna loro è nata questa agenda elettronica. Comunque ho detto tutto però ancora non ho detto nulla, passo ad illustrare la mia idea, la creazione di termovalorizzatori che nessuno vuole sul proprio suolo su piattaforme gallegianti poste a distanza dalla costa, i progetti sono realizzabili anzi ne esiste già una bozza con stima dei costi, i benefici sono che non avremmo più il problema dei rifiuti in città specialmente come abbiamo noi qua al Sud in una città come Palermo, ma anche a Napoli, dai rifiuti si produrrebbe energia elettrica e non la compreremmo dalla Francia e si darebbe un carico di lavoro ai cantieri navali e non uno scarico di lavoro, pagato dallo stato con la cassa integrazione, e i fondi si dirotterebbe su progetti d’investimento proficui, spero di aver dato un mio contributo per la sfida, Buona Domenica a tutti
Lavoro presso l’azienda sanitaria locale della mia città e credo che lo sviluppo di forme di collaborazione tra le aziende sanitarie e l’industria locale per la ricerca e l’innovazione tecnologica nel settore sanitario costituisca un tema relativamente nuovo e ancora inesplorato, soprattutto in Italia.
Possiamo intendere la sfida dell’agenda digitale anche riferendoci allo sviluppo di alcune esperienze di collaborazione tra le aziende sanitarie e le industrie del biomedicale per realizzare prodotti tecnologici innovativi, in relazione ai fabbisogni del Servizio sanitario.
Il Piano sociale e sanitario 2008-2010 ha ripreso questi temi, dedicando loro un capitolo specifico, nel quale si afferma l’importanza del “fare ricerca”, dei network professionali, dello sviluppo di collaborazioni con l’industria, le Università e tutti i potenziali utilizzatori, e si sono presentati gli strumenti di reale supporto ai governi regionali e alle aziende sanitarie, quali l’infrastruttura tecnica dell’Osservatorio per l’innovazione (ORI) e il Programma di ricerca Regioni-Università (2007-2009).
Ma, ovviamente, l’innovazione tecnologica in Sanità non si esprime solo nel settore delle industrie del biomedicale, ma può affrontrare diversi argomenti quali:
– la ricerca e sviluppo in sanità
– l’innovazione tecnologica e management sanitario
– l’impatto sulla spesa sanitaria delle nuove tecnologie
– la formazione professionale
– il finanziamento degli investimenti nelle nuove tecnologie
– le nuove frontiere della biogenetica e loro impatto sull’assicurazione sanitaria
– il Ticket sanitario via web
– le prenotazioni on-line
– la telemedicina
– le politiche sanitarie regione per regione
Un’altra risorsa che sempre più sta assumendo un ruolo decisivo nell’assistenza, la comunicazione e la formazione in sanità è il web 2.0. Caratterizzato da una partecipazione attiva dell’utente, il web 2.0 dà la possibilità a pazienti, medici e ricercatori, di condividere informazioni, dati ed esperienze, un’esigenza particolarmente sentita nell’ambito della medicina.
Infine, aggiungo che contrariamente a quanto si potrebbe credere, la scarsa diffusione della sanità elettronica non è attribuibile, o perlomeno non interamente, alla mancanza di infrastrutture adeguate. Anzi, la predisposizione degli strumenti e delle tecnologie necessarie è diffusa, le potenzialità ci sono, ma le ricadute dell’innovazione in sanità sulla vita dei cittadini sono ancora molto inferiori rispetto a quelle che si registrano in altri settore come l’e-banking o il turismo.
La sfida è stata lanciata, sta a noi raccoglierla!
cosa ne dite di una televisione digitale pensata, costruita e gestita dai cittadini? http://www.tvpopolare.it ….sarebbe interessante un coinvolgimento nel progetto
grazie
stefano
Grazie a tutti gli amici, per idee. Continuate così!
[…] di svilupparsi come meglio crede. La sfida di AgendaDigitale – da noi già accettata e rilanciata – sta proprio in questo, nel dare a questa nostra benedetta Italia una “strategia digitale”, […]