postato il 21 Dicembre 2011 | in "In evidenza, Spunti di riflessione"

40 anni di amore senza frontiere

Sono passati 40 anni da quel 21 dicembre 1971, quando un gruppo di medici reduci dalla tragedia del Biafra (Nigeria) e un gruppo di giornalisti decisero di fondare Medici senza Frontiere, un’organizzazione umanitaria che  facesse dell’azione medica e della testimonianza i due pilastri della propria identità. Medici senza Frontiere può essere considerata un’organizzazione pionieristica nel campo della carità perché ha sempre testimoniato, facendosene dunque portatrice, principio fondamentale che tutte le vittime di un disastro, sia naturale sia di origini umane, hanno diritto a un’assistenza professionale, fornita con le maggiori celerità ed efficienza possibili. Ed è quel “tutte le vittime” che traduce alla perfezione e praticamente il “senza frontiere” dell’organizzazione: i Medici Senza Frontiere prestano infatti la loro opera di soccorso alle popolazioni povere, alle vittime delle catastrofi di origine naturale o umana, alle vittime della guerra, senza discriminazione alcuna, sia essa razziale, religiosa, filosofica o politica. A MSF va anche il merito di aver portato all’attenzione dell’opinione pubblica anche le catastrofi umanitarie più lontane e dimenticate con una sincera consapevolezza delle cause e di aver operato in contesti di guerra per mediare tra le parti opposte. Ma probabilmente il merito più grande di MSF è quello di aver testimoniato, con il soccorso coraggioso e disponibile fino al sacrificio, il rispetto per la dignità della persona, il valore di ogni singola vita umana e la speranza della pace e della riconciliazione. Non basterebbero altri 40 anni per ringraziare MSF per la sua opera umanitaria e per ricordarci che questa nostra umanità è capace di slanci d’amore straordinari, veramente “senza frontiere”.

Adriano Frinchi



Twitter


Connect

Facebook Fans

Hai già cliccato su “Mi piace”?

Instagram