postato il 12 Gennaio 2014 | in "Esteri, Interventi"

Marò: Riportiamoli a casa. E poi indaghi il nostro Parlamento

Caro Direttore,

ho motivo per ritenere che l’esasperazione della campagna elettorale in corso in India e la crescente influenza nazionalista possano essere contrastate più efficacemente da parte nostra mettendo a punto nelle sedi competenti strategie serie che chiamino in causa autorità sovranazionali nell’ambito della giurisdizione Onu. Di qui il vertice che si è svolto ieri in sede di governo e le determinazioni che potranno avere anche un carattere riservato per evitare un gigantesco polverone che, a questo punto, può solo danneggiare ulteriormente i nostri marò. A questo orientamento si sono peraltro ispirate le Commissioni Esteri e Difesa del Parlamento italiano che in più di un’occasione hanno approfondito il tema con i ministri interessati e con il commissario straordinario, Staffan De Mistura.
Detto questo, mi preme essere chiaro e non reticente: una grande nazione come l’Italia nei momenti di difficoltà deve trovare l’unità necessaria per affrontare le avversità. Non c’è spazio per polemiche né per strumentalizzazioni che potrebbero servire a raccattare qualche voto in più, ma certo non farebbero l’interesse nazionale. D’altronde quando Danilo Taino scrive «non lasciamoli soli», penso intenda cogliere questo aspetto del problema. Ho già espresso in sede parlamentare che all’indomani della soluzione, in Italia si dovrà avviare un serio approfondimento su modalità di gestione, disfunzioni nella catena di comando e mancanza di una coerente strategia di approccio a questo incidente internazionale.
Nessuno di noi ha dimenticato l’inspiegabile rientro in porto della nostra nave, o il pericoloso ondeggiamento in ordine ad ipotesi diverse e formulate nel giro di pochi giorni circa il rientro dei nostri militari dopo le vacanze di Natale dell’anno scorso. Una commissione d’inchiesta parlamentare sarà a mio parere lo strumento più serio perché questa vicenda si concluda assegnando a ciascuno la sua precisa parte di responsabilità. Ma solo dopo il rientro dei due militari a casa, non prima.

 



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