postato il 1 Giugno 2010 | in "Politica, Sanità"

Lettera aperta al Ministro Fazio

Egregio Ministro Fazio,

in questi giorni alcuni organi di informazione e siti internet riportano l’anticipazione secondo cui l’epidurale, il cosiddetto “parto senza dolore”, potrebbe essere cancellata come conseguenza dei tagli previsti nella manovra correttiva del governo. Sembra infatti che il parto con l’epidurale, pratica già oggi garantita solo dal 16% degli ospedali nazionali a fronte del 90% delle donne che ne fanno richiesta, non rientrerebbe nei livelli essenziali di assistenza (Lea) in gran parte delle Regioni. Inoltre, nei giorni scorsi la Siared (Società Italiana di anestesia, rianimazione, emergenza e dolore) ha sottolineato che se la manovra, come sembra, bloccherà le nuove assunzioni di anestesisti esperti nel parto, l’accesso delle donne a questa tecnica si ridurrà ulteriormente.

Le chiedo di chiarire pubblicamente se queste voci corrispondano al vero e di intervenire con ogni strumento in suo possesso perché le madri non vengano private di un aiuto fondamentale oltre che di un diritto che dovrebbe essere acquisito, cioè quello di veder limitata al minimo la loro sofferenza nelle varie fasi del parto.

Pier Ferdinando Casini

3 Commenti
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Angela Bert
Angela Bert
13 anni fa

Complimenti Presidente Casini, io lavoro in uno studio medico da un ginecologo,in effetti l’epidurale è richiesta da molte future mamme,l’ospedale della mia zona, (prov. Reggio Emilia) non esercita questa tecnica, poichè non c’e stato un accordo con gli anestesisti, quindi se una la desidera deve rivolgersi altrove, le strutture più vicine sono nella Regione Lombardia, ma anche qui le problematiche non mancano,in alcuni ospedali è gratuita ed il servizio e attivo 24 ore tutti i giorni, mentre in altri è garantita e gratuita solo dalle 08,00 alle 20.00 dal lunedì al venerdì, fuori di questi orari e giorni si paga a fior di quattrini. Come mai nella stessa Regione queste diversità? Io penso che oggi le donne in gravidanza non siano molto tutelate non solo per l’epidurale,ma anche per tanti esami di diagnosi prenatale con costi elevati, che oggi nella situazione in cui viviamo non ci si può permettere. Bisogna intervenire e cercare di risolvere questi problemi, altrimenti l’Italia tra qualche anno sarà un paese di soli anziani, perchè con il carovita si rinuncia alla cosa più bella ed importante per la famiglia, i FIGLI.

gaspare
gaspare
13 anni fa

angela hai ragione…e la situazione che tu descrivi, me la descriveva anche una mia amica che vive a pavia

Giusy Savarino
Giusy Savarino
13 anni fa

Da donna ringrazio il Presidente Casini per essersi preoccupato per il rischio che l’epidurale, il cosiddetto “parto senza dolore”, potrebbe essere cancellata come conseguenza dei tagli previsti nella manovra correttiva del governo.
Troppe volte le sofferenze delle donne passano in secondo piano, e questo succede anche,lo dico da cattolica antiabortista,per l’uso dell’intervento chirurgico piuttosto che la pillola ru486,come se debba essere la paura della sofferenza fisica l’unico filtro per l’aborto, quando,invece,dovremmo batterci per un’applicazione seria della 104 in tutte le sue parti,chiedendo di istituzionalizzare la presenza dei cav e del movimento per la vita all’interno degli ospedali al fine di aiutare le madri ad una scelta consapevole conoscendo gli aiuti veri che Stato (pochi!) e volontari (molti,per fortuna!) possono dare a sostegno della maternità.
E’ infatti incontestabile che la battaglia per il sostegno alla famiglia passi dal sostegno e l’aiuto anche economico alla maternità, dal concepimento al parto,crescita e allattamento,asili nido e scuole materne.
Grazie Presidente



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