postato il 11 Luglio 2012 | in "In evidenza, Riceviamo e pubblichiamo"

Se in Spagna si taglia più che in Italia…

“Riceviamo e pubblichiamo” di Mario Pezzati

Accade spesso di sentire lamentele sull’operato del governo Monti, e sovente le critiche sono accompagnate dall’affermazione che all’estero le cose vanno meglio. E’ vera quest’ultima affermazione? La risposta è sui giornali di oggi: il premier spagnolo Rajoy ha chiesto di approvare misure da fare tremare i polsi: in pratica si vogliono ottenere risparmi per 65 miliardi nella spesa pubblica entro il 2014.

Premesso che la Spagna ha una percentuale di disoccupati molto più alta che in Italia, le misure che vuole varare Rajoy sono: un aumento dell’IVA dal 18% al 21%; tagli e riforme delle amministrazioni pubbliche per risparmiare 65 miliardi di euro in 2 anni e mezzo con nel 2013 un taglio di 600 milioni di euro alle dotazioni dei ministeri; ma soprattutto il taglio delle tredicesime per il 2012 di parlamentari, impiegati e alte cariche dell’amministrazione pubblica. A questo taglio vi è da aggiungere anche la riduzione dei giorni di ferie dei permessi sindacali.

A questo si aggiungano la riduzione del numero dei consiglieri delle società pubbliche e delle indennità per i sindaci, una imminente riforma delle pensioni e la privatizzazione di aeroporti, ferrovie e porti.

Se guardiamo il recente provvedimento di Monti sulla Spending Review, possiamo dire che in Italia ce la siamo cavata meglio e anzi si è iniziata una cura dimagrante per la Pubblica Amministrazione tramite il dimezzamento delle province e la partecipazione delle aziende farmaceutiche nel coprire gli sforamenti dei tetti alla spesa sanitaria, che evita ulteriori costi ai cittadini.

Da altre parti poi le cose sembrano non andare proprio bene: l’economia cinese sta vistosamente rallentando , gli Usa sono visti stazionari e il resto d’Europa non sta meglio. In particolare vanno ricordati gli ultimi annunci di due colossi come Nokia, che taglierà 10.000 dipendenti a cui aggiungere anche i tagli operati dalla jv Nokia-Siemens, e dalla casa automobilistica Peugeot che addirittura ha annunciato il taglio di 10.000 operai in Francia, nonostante solo 3 anni fa avesse ottenuto prestiti dal governo francese per 3 miliardi di euro (assicurando che non avrebbe licenziato). Tra i provvedimenti di Peugeot vi dovrebbe essere la chiusura dello stabilimento d’Aulnay-Sous-Bois, che occupa 3mila persone, e il ridimensionamento di quello di Rennes, che dovrebbe riguardare la soppressione di un migliaio di posti di lavoro, in pratica come se la Fiat chiudesse Cassino e riducesse di un terzo Pomigliano.

Guardare a quanto accade all’estero non significa sminuire i nostri problemi, ma è assolutamente utile per capire che i provvedimenti del Governo Monti, per quanto spesso duri e rigorosi, sono preziosi e ci hanno allontanato dal ciglio di un temibilissimo baratro.

2 Commenti
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citoyenne
citoyenne
11 anni fa

Buongiorno, dott. Pezzati

Lei scrive: “Guardare a quanto accade all’estero non significa sminuire i nostri problemi, ma è assolutamente utile per capire che i provvedimenti del Governo Monti, per quanto spesso duri e rigorosi, sono preziosi e ci hanno allontanato dal ciglio di un temibilissimo baratro.”

Non concordo con lei perchè le misure adottate dal governo Monti avrebbero avuto un senso solo se accompagante da misure “vere” anti corruzione, anti evasione, anti politiche, anti stipendi d’oro, anti pensioni d’oro, anti enti pubblici parassitari, ecc.
Questo non c’è stato, malgrado il prof. Monti, all’inizio del suo mandato, abbia parlato di giustizia sociale. Sorvolo sulla questione Squinzi, ma ieri anche il presidente della Corte dei Conti, Giampaolino, ha messo il dito sulla piaga parlando di iniquità di questo sistema fiscale che colpisce i deboli e protegge i forti.
Io ritengo non giusto continuare a difendere ad oltranza il prof. Monti, che si sta “limitando” ad attuare quanto il governo precedente non ha voluto portare a termine, nella certezza di perdere consensi elettorali. Che fine ha fatto la legge sulle frequenze televisive? Me lo vuole spiegare?
Una citoyenne

mario pezzati
mario pezzati
11 anni fa

la legge suelle frequenze televisive si è persa per strada per un motivo tecnico: con il passaggio al digitale terrestre la “Posizone dominante” del duopolio RAI-MEDIASET è diminuito molto, inoltre dal 2016 vi sarano ulteriori sviluppi nella trasmissione ceh aumenteranno (gratuitamente per il cittadino) i canali televisivi.

Se invece si riferisce alle frequenze ceh l’estate scorsa il governo berlusconi voleva regalare, sappia che il governo attuale ha già provveduto ad annullare il precedente regalo e a breve bandirà una gara (chiamata beauty contest) per vendere (e non regalare) le frequenze suddette. si stima un introito di 3 miliardi di euro. speriamo bene



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