postato il 8 Luglio 2010 | in "Casa, In evidenza, Riceviamo e pubblichiamo"

Cedolare secca sugli affitti per sostenere le famiglie

di Gaspare Compagno

Tra i vari emendamenti presentati dall’UDC a questa finanziaria, trovo molto interessante quello dedicato agli affitti che prevede una imposta secca del 20% sui canoni d’affitto.
Tale emendamento va a riguardare una voce molto importante per le famiglie, senza favorire le speculazioni: vengono infatti esclusi i grossi patrimoni immobiliari, le società immobiliari e di costruzioni, favorendo invece le famiglie e i soggetti più deboli. Ovviamente questa norma dovrebbe essere valida per tutti gli affitti posti in essere dai piccoli proprietari di case e non solo per i canoni concordati, altrimenti sarebbe una operazione solo di facciata.
La volontà dell’UDC è quella di realizzare un intervento molto più ampio e organico applicabile a tutti i piccoli proprietari, perché se così non fosse, i risultati sarebbero molto blandi: non inciderebbe significativamente sulla nostra economia e sul PIL, come provvedimento anticiclico di una qualche rilevanza, non produrrebbe effetto di rilievo a livello di calmieramento degli affitti, non produrrebbe un sostanziale recupero di evasione nel settore delle locazioni, favorirebbe le sacche di privilegio che si annidano in quel comparto.
L’UDC, invece, volendo combattere gli affitti in nero e l’elusione fiscale legata ai contratti registrati regolarmente, ma che prevedono un canone di affitto più basso di quello reale e volendo stimolare l’economia, propone un emendamento applicabile anche ai canoni non agevolati.
Perché viene proposto ciò? Attualmente, se una persona ha una casa di proprietà e la concede in affitto, il canone viene iscritto nell’IRPEF, e spesso questo comporta il passaggio a scaglioni irpef più alti. Da qui discende quindi il comportamento illegale di cui sopra, e una spinta al rialzo degli affitti, che ormai incidono eccessivamente sul reddito familiare.
La soluzione quale sarebbe? Se fossimo in un paese con una capacità di spesa elevata, potremmo chiedere e pianificare degli interventi di edilizia pubblica, magari ristrutturando gli immobili di proprietà dello Stato e non utilizzati, per poi concederli a canone bloccato alle famiglie bisognose.
Siccome, l’Italia, anche per colpa di manovre economiche votate solo a tagliare le spese e non alla crescita, non può finanziare simili programmi, ecco che l’UDC propone di togliere dall’IRPEF il canone di affitto, e sostituirlo con una cedolare secca del 20%, si verrebbe così incontro alle esigenze dei piccoli proprietari (stiamo parlando di famiglie che magari hanno una seconda casa e l’affittano per avere una piccola entrata extra), sia da parte degli affittuari.
Spieghiamo più approfonditamente il meccanismo: la norma dovrebbe prevedere che il pagamento del corrispettivo derivante dal contratto di locazione o dal contratto di affitto, stipulati tra soggetti privati, sia eseguito per tramite di un Istituto di credito o di Poste Italiane spa che effettuano, sull’ ammontare complessivo del corrispettivo incassato, una ritenuta a titolo di imposta, pari ad una certa percentuale dello stesso.
Grande potrebbe rivelarsi la portata anticiclica della norma: perché anzitutto l’ intermediazione del soggetto sostituto d’ imposta comporterebbe l’ emersione del sommerso. Inoltre, l’ aliquota bassa e la tassazione separata del reddito immobiliare promuoverebbero il rilancio della locazione e degli investimenti nel settore. Va aggiunto che il sistema della ritenuta a titolo di imposta avrebbe come conseguenza una razionalizzazione ed un notevole risparmio per l’ erario in termini di gestione degli uffici, perché si stima che potrebbero eliminarsi centinaia di migliaia di denunce dei redditi. Sul piano sociale, poi, al superamento del regime del cumulo con i redditi da lavoro conseguirebbe una maggiore equità del sistema.
Il tema degli affitti è così rilevante? Sembra secondario rispetto ad altri problemi come il lavoro, ma non è così: la spesa per gli affitti è una voce importante per le famiglie, infatti all’abitazione viene ormai destinato oltre un terzo della spesa totale (il 33,5% del 2009 contro il 32,1% del 2008); vive in affitto il 17,1 per cento delle famiglie mentre il 15,9% paga un mutuo e spende in media 530 euro al mese. Diretta conseguenza di un mancato piano casa efficiente da parte del governo.
Con la cedolare secca, le famiglie avrebbero un notevole risparmio: un proprietario di una casa data in affitto, potrebbe risparmiare da 750 euro a 2000 euro di tasse, mentre il governo compenserebbe il mancato introito con l’emersione degli affitti in nero.

21 Commenti
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Christian Condemi
Christian Condemi
13 anni fa

il titolo giusto..è..-Anche i Delusi tornino a Sognare-
Peccato che la maggior parte degli affitti è data in nero,peccato non esiste un calmiere sociale,se non le occupazioni abusive, peccato che l ‘altro giorno hanno pure assolto..l usuraio delle case popolari che minacciò il tizio di sos racket..
Quel fenomeno che se gli dai 2000 euro,ti mandava il genero di Paternò,a darti la casa “chiavi in mano” in barba alle graduatorie.. ma vivono su questa terra sti politici? la musica è questa.
http://federicagiordani.wordpress.com/2009/07/17/case-popolari-gli-inquilini-occupano-lassessorato-alla-casa/

Alessandro Valesi
Alessandro Valesi
13 anni fa

L’articolo dell’assoluzione di “Lady Gabetti” l’ho letto anch’io e anche qua in brianza da me,è ormai risaputo. Il problema di qualsivoglia partito è la carenza di raziocinio e vicinanza alla realtà,non tutti si chiamano Scajola,Ricucci,Anemone, o vanno al mare a Otranto,e poi si lamentano se hanno uno score basso alle elezioni.
Alessandro Valesi

gaspare
gaspare
13 anni fa

christian, è vero, ma questo emendamento sarebbe solo per le persone in regola e sopratutto per i piccoli proprietari, tagliando di fatto le aziend eimmobiliari.
quindi il vantaggio è per i piccoli, non per i grandi

gaspare
gaspare
13 anni fa

alessandro: hai ragione.
Come ho già detto questo emendamento è diretto solo ai piccoli proprietari non certo ai vari anemone, ricucci e compagnia cantante……

sulla distanza dei politici: è vero in massima parte.
Nel caso di questo sito, c’è una partecipazione diretta di casini e di tutto l’udc (vedasi la risposta pubblicata come commento dell’on.le Occhiuto ad un precedente articolo), e permette ai cittadini di farsi ascoltare.
vero è che i politici spesso ci ignorano, ma proprio per questo dobbiamo parlare, scrivere commentare con quei pochi politici invece che ci ascoltano

trackback
13 anni fa

[…] Fonte Articolo: Cedolare secca sugli affitti per sostenere le famiglie | Pier … […]

thanos
thanos
13 anni fa

per altro anche calderoli ha voluto dire la sua a tutti i costi… sostanzialmente appoggia l’emendamento UDC

Giorgio Rencurosi
Giorgio Rencurosi
13 anni fa

Io sono favorevole alla Cedolare Secca al 20%, non di più, altrimenti per i piccoli proprietari non ci sarebbe ” la sua bella convenienza”.
Come sopra già letto, si stimolerebbe l’acquisto di case per affittare, oggi tra un balzello e una tassa non è più conveniente, meglio “che Banca”, il capitale protetto dallo stato, sempre disponibile e senza rischi di spese straordinarie.
Caro Casini mi compiaccio per la tua idea, cerca di sostenerla fino in fondo.

Silvia
Silvia
13 anni fa

La cedolare secca potrebbe portare alcuni piccoli proprietari con basso reddito a pagare di più.
Mi spiego con un esempio (il mio!):
-famiglia monoreddito (24000 euro lordi annui)
– canone di locazione concordato: 550 euro mensili per un totale di 6600 annui
– imponibile sul canone di locazione 3894, che non mi fanno passare lo scaglione successivo
– totale imposte pagate sulla locazione: 1051 euro, che corrispondono al 16% del canone totale percepito

Capirete che passare alla cedolare secca del 23% o anche al 20% non sia un gran vantaggio (non so poi che fine farebbe il risparmio sull’ICI, che attualmente per me è di 408 euro l’anno)…

Conclusione: occorre pensare ad un modo per non rendere la nuova imposizione conveniente solo per i più abbienti!

gaspare
gaspare
13 anni fa

giorgio: contento che ti piaccia. per altro l’edilizia “sana” è un motore per l’economia. Diverso il discorso dell’edilizia “malata” ovvero quella più votata alla speculazione..tipo l’expo 2015 o il ponte sullo stretto.

Silvia: la tua osservazione è molto giusta. e credo che si possa discuter eun meccanismo per favorire i meno abbienti.

carber
carber
13 anni fa

Con questa bella trovata dal giorno dopo gli inquilini si troverebbero a pagare il 20% in più di affitto perché al locatario comune poco gliene frega che lui ora paghi una cedolare secca dove prima pagava l’aliquota marginale, per l’incolto medio questo significa pagare semplicemente il 20% su quelle che percepisce dall’affitto, 20% che vorrà sicuramente recuperare dall’inquilino.
Complimenti Casini così dai veramente un bel aiuto ai bisognosi che non sono quelli che affittano le case, ma quelli che vi vivono dentro

gaspare
gaspare
13 anni fa

carber, leggi meglio la proposta.
l’inquilino si detrae l’equivalente dall’irpef.
quindi recupera con la detrazione irpef.

il locatario invece, evita l’irpef, e paga direttamente una cedolare.

francesco
francesco
13 anni fa

mi piace

Giova
Giova
13 anni fa

vivo in affitto, credo sarebbe una buona cosa

gaspare
gaspare
13 anni fa

@giova: precisamente…. il senso della legge è buono… anzi dell’emendamento…

poi intendimaoci, ogni cosa è migliorabile, ma bisogna pur iniziare da qualcosa

ALESSANDRO
ALESSANDRO
13 anni fa

la cedolare secca sugli affitti del 20% rientra tra gli emendamenti approvati nella manovra economica approvata dal Senato il 15 luglio 2010?

gaspare
gaspare
13 anni fa

parrebbe di no.
sembra che non sia passata

GIOVANNI
GIOVANNI
13 anni fa

vI SIETE DIMENTICATI CHE I CANONI DI AFFITTO SONO SOTTOPOSTI DALLA LEGGE ALLA REGISTRAZIONE E PEERTANTO LA QUOTA MINIMA FISSA CHE SI PAGA è DI EURO 168,00.. E CHI LA PAGA? … E NON è DETRAIBILE

gaspare
gaspare
13 anni fa

giovanni, non capisco sinceramente il tuo appunto. Puoi spiegarmelo?? Non preteneod di sapere tutto sull’argomento.

Per quanto riguarda il mio articolo ti facci onotare che noi stiamo parlando di una imposta che va a sostiuire il precedente regime fiscale.

La cedolare secca ingloberà anche le spese di registro.
noi volevamo che, alla cedolare secca per gli prende l’affitto si accompagnasse un regime di detraibilità fiscale per l’inquilino.

Marinelli Francesco
Marinelli Francesco
13 anni fa

sono propritariorio di una piccola casa data in affitto, nello stesso tempo sono studente universitario e affittuario a mia volta di un appartamento in un’altra città, non posseggo alun reddito e non sono proprietario di altra casa; mi tocca pagare la cedolare secca?

mario pezzati
mario pezzati
13 anni fa

@ Francesco marinelli: qualora passasse e diventasse legge, si, dovresti pagare la cedolare.
poi bisogna vedere cosa dice la legge nell ospecifico.



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