Tutti i post della categoria: Sicurezza

Amianto nelle scuole: un compagno di scuola molto pericoloso per i nostri figli

postato il 10 Agosto 2010

“Riceviamo e pubblichiamo”, di Gaspare Compagno

I nostri figli hanno un compagno di scuola silenzioso, invisibile, e molto pericoloso: l’amianto.

Tutti noi conosciamo la pericolosità dell’amianto, responsabile di malattie mortali come l’asbestosi, o il cancro ai polmoni o il mesotelioma, e proprio per questo, con la legge n. 257, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 13 aprile 1992, era stato deciso di toglierlo completamente dalle scuole. Ebbene, dopo 18 anni dalla legge, ci sono ancora 2400 scuole con l’amianto nei tetti e nelle pareti, costituendo un pericolo mortale per i bambini e il personale che ogni giorno va a scuola, e queste scuole sono principalmente distribuite nel Nord: a Milano si sa con certezza, di almeno 34 istituti, dove l’amianto è presente e bisognerebbe procedere a bonifica.

La situazione, di per sé grave, assume tinte quasi ridicole se consideriamo che il 29 Aprile scorso, il ministro Maria Stella Gelmini aveva espresso soddisfazione per il reperimento (seppur a fatica) dei soldi necessari per la bonifica, per un ammontare complessivo di 358 milioni. Perchè ridicolo? Perchè in realtà gia nel gennaio del 2009 il governo si era impegnato per questa bonifica, e per renderla operativa trovando i soldi, abbiamo dovuto aspettare 16 mesi. Ma ad aggravare questa situazione, si aggiunge la notizia secondo la quale questi soldi sembra siano spariti, ovvero che, all’impegno formale del governo, non sia seguito il reperimento effettivo dei denari che non sono stati inseriti nella manovra aggiuntiva di Tremonti.

E ora?

L’unica cosa è sperare che in qualche modo, questi soldi vengano inseriti nella prossima manovra autunnale (ebbene si, cari cittadini, dopo la manovra estiva, ci attende anche la classica manovra autunnale), anche se è legittimo nutrire qualche dubbio. Ma questo governo, non aveva a cuore il Nord, come ripete sempre Bossi e la Lega? Evidentemente il difetto sostanziale a fare seguire i fatti agli spot riguarda pure le promesse e gli impegni assunti per il benessere dei bambini e del personale pubblico: a Torino si indaga sulla morte di 28 docenti che potrebbero essere imputabili alla presenza di amianto nelle scuole.

Ma la lista potrebbe allungarsi, infatti, la bonifica dovrebbe essere fatta con le scuole deserte, perché durante i lavori chi non ha le protezioni adeguate respira la polvere mortale; invece in italia la bonifica si esegue tranquillamente mentre le scuole sono aperte come ha testimoniato Domenico Mele ai magistrati.

Ma il punto nodale è: dove sono finiti i 358 milioni destinati all’edilizia scolastica? Non si sa, sono spariti nell’orgia di tagli scriteriati attuati in questa finanziaria.

Basterebbe questo a farci saltare dalla sedia, ma in realtà, questi famosi 358 milioni di euro dovrebbero essere molti di più. Infatti, a marzo scorso si era parlato di sbloccare fondi europei destinati all’edilizia scolastica per complessivi 770 milioni, ma non se ne è saputo più nulla. Anzi, il plafond complessivo dovrebbe essere di 1,9 miliardi di euro, ma di tutta questa montagna di soldi, in 16 mesi il governo ha trovato solo 358 milioni per poi farli sparire immediatamente dopo.

Questa cifra la tira fuori il sottosegretario all’istruzione Raffaele Pizza, che, nel marzo scorso, ha affermato che dei 489 milioni di euro relativi ai primi due piani stralcio deliberati dal Cipe – rispettivamente nel 2004 e nel 2006 – ne sono stati erogati 336,4 milioni. Fermo a zero risulta anche il programma straordinario da un miliardo di euro (se si eccettuano i 226 milioni stornati a favore dell’Abruzzo) varato il 29 gennaio 2009 sulla base dell’intesa raggiunta il giorno prima con le autonomie locali e sostenne che un primo stock di azioni urgenti, dal valore di 350 milioni, era pronto a partire nelle settimane successive.

Eppure di tutti questi soldi non se ne è saputo più nulla, se infatti i mesi successivi sono ricchi di proteste dell’ANCI e dell’UPI per ottenere i fondi promessi per l’edilizia scolastica. Non solo, ma molti di questi finanziamenti sono di provenienza della UE, e quindi non erano un aggravio di spesa per lo Stato italiano, probabilmente sono stati usati come bancomat dal governo per tappare le innumerevoli promesse e spot elettorali.

Vorremmo pregare il governo di fare sparire l’amianto che minaccia i nostri bambini

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Morti bianche: Si può morire di lavoro?

postato il 23 Luglio 2010

di Gaspare Compagno

Questo è un argomento vitale, anche se tratta di morte: si parla di morti bianche, che sono quelle che accadono nei posti di lavoro.

Il rapporto INAIL pubblicato oggi attesta che sono in diminuzione, addirittura ai minimi dal 1993. Ma questa riduzione, purtroppo non è legata a maggiore sicurezza sul lavoro, bensì alla diminuzione dei lavoratori.

Nonostante ciò, i numeri restano da infarto: gli infortuni sono stati 790mila, 85mila in meno rispetto al 2008. Per una riduzione del 9,7 per cento, mentre i casi mortali sono calati del 6,3 per cento. I lavoratori che hanno perso la vita sul posto sono stati 1050, 70 in meno rispetto all`anno precedente; gli infortuni dei lavoratori stranieri passano da 143mila del 2008 a 119mila, con una flessione del 17%.

Dobbiamo rallegrarci per questa flessione?

Assolutamente no, è legata solo al minore numero di lavoratori.

E non possiamo rallegrarci di questa notizia, perché ogni morte, ogni vita spezzata, è motivo di dolore, e proprio per questo dobbiamo batterci per aumentare la sicurezza sul posto di lavoro.

Ma non basta questo.

Spesso sui giornali leggiamo di proteste eclatanti, come quella dei lavoratori alla Scala di Milano, o come quella dei lavoratori della Playtex a Roma, ma troppo spesso ci dimentichiamo di chi ci lascia prematuramente, come del tecnico a Milano, o come l’operaio a Taggia, o dell’operaio a Siracusa, e potrei continuare perché l’elenco è tristemente lungo.

Ma oltre a questi dobbiamo pensare anche a chi muore perchè non ha il lavoro o lo ha perduto e sfugge alle statistiche dell’Inail: ad esempio a Brembate muore un operaio che aveva perso il lavoro; in Campania due operai si sono suicidati perché senza lavoro e potrei continuare.

L’ultimo suicidio, frutto dell’abbandono della speranza, è avvenuto sabato scorso dalle parti di Salemi in Sicilia, dove un ex dipendente, Francesco Gucciardi, della Telecom Sicilia srl, società dichiarata fallita nel 2000, dopo che per 10 anni è stato prima ignorato, poi illuso, poi di nuovo ignorato, ha deciso di suicidarsi.

E queste morti, magari ci colpiscono, ma poi finiscono nel dimenticatoio per tutti, tranne che per le famiglie che anche a distanza di anni piangono i loro cari, come nel caso dello scoppio del Molino Cordero, dove dopo soli tre anni, alla cerimonia di commemorazione c’erano solo i parenti.

Non è giusto che in un paese che si definisce civile e all’avanguardia, ancora oggi, il lavoro o l’assenza dello stesso, sia una delle prime cause di morte violenta. Occorrono risposte e soluzioni.

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Taglio delle tredicesime dei poliziotti nella Manovra? Sconcertante se fosse vero

postato il 2 Luglio 2010
Spero solo che l’emendamento che prevede il taglio delle tredicesime per le Forze dell’Ordine, assieme a quelle di molte altre categorie, sia solo un nuovo clamoroso refuso di questa maggioranza sulla manovra.
Sarebbe gravissimo colpire il simbolo della legalita’ e della sicurezza nel nostro Paese, gia’ vessato da una situazione in cui e’ contingentata persino la benzina per le auto di pattuglia.
Chi e’ incaricato di garantire la sicurezza dei cittadini ha gia’ subito troppe umiliazioni negli ultimi anni. Ma sequesta fosse davvero la volonta’ del governo, contrasteremo con ogni mezzo in Parlamento questa sconcertante iniziativa.
Pier Ferdinando
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Manovra, il Governo se la prende con chi difende la legalità

postato il 1 Luglio 2010

Casini Sulla manovra vedo solo una grande confusione. Il governo se la prende con i deboli e con chi difende la legalità.
I tagli ai poliziotti vanno assolutamente cancellati per un fatto minimale di equità e onestà. Lavoreremo in Parlamento e nel Paese perché questo provvedimento iniquo venga cambiato e coloro che tutelano la legalità e la sicurezza dei cittadini non siano dimenticati.

Pier Ferdinando

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Pedopornografia online, dati italiani allarmanti

postato il 1 Luglio 2010

foto casiniNo a censure, ma un sistema di Allarme europeo è quello che serve per tutelare i minori
 
Sono al fianco dell’On. Motti in questa importante battaglia contro la pedopornografia e  a sostegno della creazione di un sistema di Allarme rapido europeo per contrastare pedofili e molestatori sessuali online. Dobbiamo evitare che chi abusa di internet, commettendo reati gravi a sfondo sessuale che coinvolgono i minori,  possa utilizzare il principio di libertà di circolazione negli Stati membri per darsi alla fuga e sottrarsi alle proprie responsabilità. In questo campo i dati italiani sono allarmanti e ci dicono che l’11% dei ragazzi che frequenta le chat ha avuto almeno un contatto con un pedofilo; che solo il 23% dei minorenni che naviga in internet lo fa accompagnato; che il 47% dei ragazzi fra 10 e i 14 anni che navigano in rete ha postato foto a sfondo sessuali di se stessi od amici; che solo il 12% delle famiglie usano gli strumenti di controllo internet ed i filtri.  Per questo un sistema di Allarme europeo è quello che serve. E’ ora di tutelare i nostri minori in modo adeguato.
Nessuno vuole reprimere internet: la rete è la grande frontiera della libertà ma non può certo diventare terreno fertile per chi ha scopi nefasti e intenti pedo-pornografici.

Pier Ferdinando

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Se questo è far sicurezza…

postato il 7 Luglio 2009

Pubblichiamo le considerazioni di Luciano Marino, giovane volontario UDC, sulle disposizioni del cosiddetto pacchetto sicurezza.

sicurezzadirittiA questo punto affermare di essere nella confusione più totale sarebbe un eufemismo. L’unica cosa chiara è che il PDL è ostaggio della Lega Nord, in tema di sicurezza siamo proprio allo sbando.
Il presidente del consiglio, insieme ai suoi ministri, si ritiene il paladino della sicurezza poi però taglia i fondi a polizia e carabinieri, affida il controllo del territorio ai militari che non possono nemmeno effettuare un arresto e prende quelle poche risorse per la sicurezza togliendo i fondi FAS destinati allo sviluppo infrastrutturale del mezzogiorno d’Italia.
Poi se ne inventano una ancora più grossa: LE RONDE.
Non c’era ancora stata una norma così chiara che sancisse l’abdicazione del territorio da parte dello stato.
[Continua a leggere]

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Chiederemo più risorse per polizia e carabinieri

postato il 4 Giugno 2009

Chiederemo più risorse per polizia e carabinieri. Dire no alle ronde e tagliare fondi alle forze dell’ordine è un messaggio devastante. E’ come dire ai cittadini difendetevi da soli e autogestitevi, perché il governo non ha la forza di garantire la vostra sicurezza. Non si può combattere l’illegalità con la demagogia perché la demagogia non fa altro che alimentare altra criminalità. La sicurezza fai da te non esiste.

Pier Ferdinando

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Brunetta ha fatto bene a scusarsi

postato il 29 Maggio 2009

Dire che i poliziotti sono dei panzoni significa offendere gratuitamente persone che con poche centinaia di euro garantiscono la sicurezza dei cittadini, a partire dai nostri. Credo che Brunetta dovrebbe vergognarsi per quello che ha detto e ha fatto bene a scusarsi.

Pier Ferdinando Casini

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Le ronde sono un messaggio devastante

postato il 25 Maggio 2009

Le ronde sono l’abdicazione dello Stato, un messaggio devastante. E’ come dire ai cittadini: non vi riusciamo a difendere con le armi della legalità, con i carabinieri e la polizia, per cui difendetevi da soli, cercate di fare il minor danno possibile e organizzatevi le ronde. E’ un’idea completamente sbagliata del contrasto alla criminalità.

Pier Ferdinando

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Ronde, apprendisti stregoni potrebbero fare danni

postato il 24 Maggio 2009

La sicurezza è un tema molto delicato: meno apprendisti stregoni ci sono, meglio è. Devono essere carabinieri e polizia a difenderci, non le ronde, o potrebbero fare danni. Non si possono togliere finanziamenti alle forse dell’ordine e dare agevolazioni alla ronde. E’ un messaggio devastante, una idea malsana.

Pier Ferdinando

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