postato il 17 Luglio 2013 | in "Esteri"

Per l’ambasciatore kazako adesso va chiesta la rimozione

Pubblichiamo da ‘Il Corriere della Sera’

II presidente della commissione Esteri Casini: per l’ambasciatore kazako adesso va chiesta la rimozione

ROMA – Pier Ferdinando Casini, presidente della commissione Esteri del Senato, trova «grave» per l’ltalia l’incidente kazako e punta il dito sull’ambasciatore di quel Paese. «Ho fiducia in Alfano e sono convinto che abbia portato in Parlamento la verità. La verità di cui è in possesso, che spero che coincida con la verità dei fatti. Una cosa mi sembra inconcepibile e intollerabile: che ci sia un signore che si aggira per Roma con uno stuolo di funzionari, che contatta in proprio, fuori dai canali ufficiali della Farnesina, il ministero dell’Interno e i magistrati, senza che nessuno eccepisca che questo va ben oltre il ruolo di rappresentante legale di uno Stato estero in Italia. Per altro l’ambasciatore del Kazakistan Yelemessov, ammesso e non concesso che si prestasse per conto del suo governo alla ricerca di un pericoloso terrorista, una volta appurato che non si trova, a quel punto si rende complice di fatto di una sorta di deportazione forzata di una donna e di una bambina».

Come reagire, dunque?
«Mi chiedo se il governo italiano non trovi doveroso chiedere a quello kazako un po’ di rinnovamento nella rappresentanza diplomatica».

L’ltalia, però, non ci ha fetta una bella figura.
«E’ vero, lo dice anche il governo. È stato un incidente grave. Ma oggi abbiamo due cose da fare: far capire al governo kazako che tutto quello che succederà a questa signora pregiudicherà la nostra relazione con loro ed evitare che si ripetano fatti di questo tipo».
Al. T.



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