postato il 22 Novembre 2009 | in "Interventi, Politica"

Casini: “Il Pdl accetti la via del legittimo impedimento”

Convegno Fondazione Liberal-popolareIntervista di Paola Di Caro, da ‘Il Corriere della Sera’

Ha definito «una porcheria» il ddl sul processo breve, si oppone a leggi ad personam che squassano il sistema giudiziario, ha perfino presentato una mozione di sfiducia individuale contro il sottosegretario Cosentino. Eppure è stato proprio lui, Pier Ferdinando Casini, a spiegare ad amici ed avversari che una soluzione c’è per Silvio Berlusconi: una leggina di poche righe che farebbe da scudo al premier — e solo al premier — contro procedimenti fondati o fantasiosi. Un mini-lodo, da approvarsi con legge ordinaria, che blocca i procedimenti a carico del presidente del Consiglio per legittimo impedimento», per tutta la durata del mandato.

Scusi, ma lei Berlusconi lo vuole affossare o salvare?
«Io lo vorrei battere con le armi della politica, senza sfasciare questo Paese. E non vorrei che l’appello del capo dello Stato per una riforma istituzionalmente equilibrata cada nel vuoto. Per evitarlo non servono generiche affermazioni di disponibilità, ma fatti. Per questo bisogna aprire un confronto sulle riforme istituzionali – e alcune intese sono a portata di mano, penso alla riduzione del numero dei parlamentari, alla fine del bicameralismo perfetto, alla modifica di una legge elettorale assurda che impone liste bloccate -, ma bisogna anche affrontare il nodo della giustizia».

II Pd dice che è disponibile a sedersi al tavolo, ma aggiunge che non si riforma la giustizia per risolvere i problemi di Berlusconi.
«Eh no, è troppo semplicistico e cozza contro la realtà considerare questo tema “un problema di Berlusconi”. Così come è irresponsabile agire come sta facendo il centrodestra, allungando o accorciando di volta in volta i processi, muovendosi a strappi solo per salvaguardare Berlusconi: così si sfascia il sistema giudiziario e si fa una sola vittima, il cittadino».

Pensa davvero che esista una «terza via»?
«Sì se si ha il coraggio di dire la verità, senza ipocrisie. Imboccare la strada del legittimo impedimento ci sembra una buona soluzione, onesta e corretta. E’ ovvio che spetta alla maggioranza, e non certo a noi, assumersi la responsabilità politica di dire chiaramente ai cittadini che, poiché il è Berlusconi, si fa una legge per Berlusconi. Può essere impopolare, ma io lavoro per evitare il crollo del sistema giudiziario, perché condivido le previsioni funeree dell’Anm sull’impatto che il processo breve avrebbe su migliaia di procedimenti».

Non si rischia l’incostituzionalità sostenendo che un cittadino è diverso da tutti gli altri?
«Non facciamo gli ipocriti: già adesso il signor Casini, o il signor Di Pietro, non possono essere né perquisiti né arrestati, mentre lei che mi sta intervistando sì…».

Ma perché l’opposizione dovrebbe farsi carico di un problema che divide al suo interno perfino la maggioranza?
«Perché un’opposizione seria dovrebbe cercare di ridurre il danno che una maggioranza sconsiderata vorrebbe fare al Paese, e non limitarsi a salvarsi la coscienza strepitando contro il processo breve e manifestando nelle piazze. E perché i no-B day o come si chiamano, sono solo un favore a Berlusconi: non gli creano un problema, ma gli forniscono un alibi per continuare a governare male senza assumersene la responsabilità, ripetendo lo stanco ritornello del “non posso lavorare perché le vicende giudiziarie sempre aperte me lo impediscono”».

Lei crede che per rendere il Paese «normale» serva una riforma complessiva della giustizia?
«Sicuramente sì. Aggrovigliati come siamo stati sui processi di Berlusconi, negli ultimi anni abbiamo perso di vista un problema che a reale: nella nostra Costituzione non c’è più l’articolo 68, che garantiva l’immunità per i parlamentari, che gli stessi padri costituenti avevano voluto e che è un principio vigente anche nel Parlamento europeo. E c’è da ritrovare un equilibrio tra il potere legislativo e quello giudiziario, differenziando il ruolo dei pm e quello dei magistrati giudicanti, rivedendo gli assetti attuali del Csm».

I magistrati temono che il fine sia quello di legare loro le mani.
«No, il fine e di uscire dalla paralisi di un sistema diventato un alibi per i corruttori, che ormai si atteggiano tutti a vittime anche quando non lo sono». Allude al caso Cosentino? «Su Cosentino dico solo che, vista la gravità delle accuse che gli vengono mosse, ritengo doverose le dimissioni dal governo».

Lo sa che i maligni potrebbero pensare che il vostro vero obiettivo è di tornare nel centrodestra dalla porta principale?
«Ma il centrodestra sta perdendo! Sul piano politico il Pdl non esiste, è sempre più ostaggio della Lega e la rissa tra Berlusconi e Fini dà ragione a noi che ci rifiutammo di salire sul predellino. Da allora non ci siamo avvicinati, ma allontanati dalla maggioranza».

14 Commenti
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Marta Romano
Marta Romano
14 anni fa

La proposta è impopolare, ma è l’unico modo per smuovere questa situazione di stallo del parlamento italiano. Speriamo serva.. Ma si rischia che, dopo questo mini-lodo, Berlusconi trovi un’altra scusa per rimandare e rimandare le riforme. A questo dovremo opporci con tutte le nostre forze.
Marta

Roberto Catena
Roberto Catena
14 anni fa

Caro Casini, prima del problema della giustizia viene il problema della perdita del posto di lavoro per centinaia di migliaia di italiani. O si riforma la giustizia per mettere prontamente in galera coloro che a breve saranno costretti a rubare, occupare fabbriche e municipi, o quant’altro serva per poter mangiare e pagare il mutuo?
A proposito di giustizia poi: non sarebbe giusto che Berlusconi affronti i processi come qualunque altro cittadino qual’ora chiamato a rendere conto dei propri atti? Ed è giusto che dobbiamo pagare noi qella multa data dall’E.U. per rete 4 e che ha ormai superato i 412 milioni di Euro? (Dati forniti da “Altroconsumo”)
Sarebbe bello se ogni tanto la giustizia fosse veramente giusta per tutti, e non solo per qualcuno. O non e’ più questo uno dei principi della democrazia?

Roberto Catena
Roberto Catena
14 anni fa

Vorrei far notare che se è di questi giorni la proposta di far eleggere il premier direttamente dagli elettori, vuol dire che Berlusconi è lì perchè PdL -e sopratutto Lega- hanno ricevuto una maggioranza di voti, non Silvio Berlusconi. Ha problemi a governare per le SUE beghe giudiziarie? Chi è causa del suo mal, pianga se stesso…. Deve solo dimettersi, e sicuramente PdL e Lega potranno facilmente sostituirlo. Altro che immunità.

Demofilo
Demofilo
14 anni fa

Come sempre, Presidente Casini, le sue parole dimostrano il suo equilibrio e la sua moderazione, così rari nella grave empasse politica che sta attraversando questo paese.

Isabella
Isabella
14 anni fa

Presidente, ammiro sinceramente la sua razionalità politica e anche questa volta la sua proposta denota una straordinaria capacità di risolvere o, quanto meno, tamponare i problemi scegliendo il male minore.
Appoggio pienamente la Sua proposta, che va interpretata non come un favore fatto a Berlusconi, ma come un abile strumento per demolire il Suo alibi del “non faccio, perché sono impossibilitato”.

Andrea Pirola
Andrea Pirola
14 anni fa

Una vera riforma della giustizia la credo impossibile, fino a quando ci sarà Berlusconi in politica, ogni riforma si pensa sempre al presidente del consiglio, chi pro i che contro di lui.

Livio Napoleone
Livio Napoleone
14 anni fa

E’ verissimo che la priorità in questo momento di crisi è quella di sostenere la pruduttività e la competitività delle imprese italiane e aiutare con ammortizzatori sociali chi è in difficoltà. E’ altrettanto vero, però che il problema giustizia esiste, non a caso se ne parla a tamburo battente da 20 anni almeno. Serve una legge seria sulla giustizia, che attuando la separazione delle carriere e, a mio avviso, anche il ripristino di un’istituto, quello dell’immunità parlamentare (presente peraltro in tutta Europa)che eliminando le indebite ingerenze nella politica da parte della magistratura e salvaguardando tuttavia la sacrosanta indipendenza di quest’ultima, eviti una riproposizione dell’odiosa vicenda di tangentopoli e riequilibri gli assetti tra i poteri. La proposta dell’on. Casini mi pare perciò ragionevole, ma temo che in un sistema bipolare aggressivo come il nostro, il suo appello cada nel vuoto.

PAULIN
14 anni fa

Spero che la proposta di Casini sia fatta solo per mettere in difficoltà la maggiornaza e per evitare che la porcheria del processo breve venga approvata.

Putroppo sul piano mediatico è un fallimento totale, perchè la gente lo valuta con un tentativo di compiacere Berlusconi, per poter rientrare nelle sua grazie. Basta ascoltare la replica dell’on. Lupi: nel PDL prendono atto che con questa proposta l’UDCammette che c’è una congiura dei magistrati contro Berlusconi.

nicolò
nicolò
14 anni fa

In Italia di una riforma della giustizia si parla da anni. Non è certo con la proposta del PDL che si migliorano le cose anzi c’è il rischio che non punisca chi ha commesso un reato per mancanza di tempo. Sparsi per la penisola ci sono tante persone che aspettano giustizia in tutti i sensi, le leggi in Italia ci sono e sono pure restrittive ma quante persone girano liberamente nel territorio avendo scontato la metà della sentenza?

Paolo Caorsi un garibaldino
14 anni fa

Il mio motto un ricco deve pagare le tasse come un ricco, un benestante
deve pagarle come un benestante, un povero non deve pagarle mai, anzi i poveri bisognerebbe aiutarli per farli stare bene anche loro.

Andrea.
Andrea.
14 anni fa

Sinceramente non posso fare a meno di chiedermi se Silvio Berlusconi sia l’Unico titolato a poter ricoprire la carica di Presidente del Consiglio. E’ stato eletto dalla maggioranza degli italiani? Bene, che governi, impegnandosi primariamente nel mandato affidatogli, e occupandosi dei suoi personali problemi giudiziari utilizzando gli strumenti e usufruendo dei diritti che il nostro sistema legale, che credo non si possa tacciare di scarso garantismo, riconosce a ogni cittadino. Da inquisito, stante la presunzione di innocenza, può e deve continuare tranquillamente a governare.
Il giorno in cui arrivasse una condanna, anche solo al primo grado di giudizio, si assuma le sue responsabilità dimettendosi.
Dopodichè si vada a nuove elezioni, sperando di poter eleggere una maggioranza il cui leader, una volta tanto, non debba dividersi tra palazzo Chigi e aule di tribunale.
Ce ne sarà uno da qualche parte, voglio sperare.

Cordialmente
Andrea.

antonio di matteo
antonio di matteo
14 anni fa

la proposta è ragionevole, null’altro. l’unico modo per metter con le spalle al muro berlusconi e obbligarlo a governare, senza se e senza ma, senza comunisti e toghe rosse. risolti i suoi problemi giudiziari fino al 2013, berlusconi dovrà per forza rendere conto al parlamento e alla sua volontà. dopo di che si avrà una maggioranza stabile, un governo forte, un’opposizione propositiva; rinviando il problema giudiziario berlusconi deve fare tutto ciò che ha promesso, altrimenti sì che deve dimettersi.

Paolo Sassu
Paolo Sassu
14 anni fa

Non credo che la sua proposta sul legittimo impedimento sia utile. Io penso che sia terribilmente dannosa. Aver accreditato l’idea della persecuzione all’on.le Berlusconi, ( la nostra proposta che vorrebbe essere di buon senso va in questa direzione) sta demolendo il poco di stato di diritto che ancora ci è rimasto. Io per lavoro ho rapporti con gli enti locali. In Italia abbiamo ormai 8100 Berlusconi, tutti i sindaci, di destra o di sinistra, sono uguali, non è demagogia, sono convinti, in quanto eletti direttamente dal popolo, di poter fare quello che ritengono giusto fare. Senza curarsi minimamente di leggi o regolamenti. E’ terrificante. Non vi rendete conto della situazione, c’è uno stato ormai endemico di illegittimità, non mi riferisco a corruzione o cose di questo genere, ma proprio di un modo di gestire la cosa pubblica “proprietario”, o a legibus solutus. L’Etat son moi, non ricordo quale “Luigi” lo diceva. Introdurre nel nostro ordinamento un’altra norma palesemente incostituzionale, pur con gli intendimenti che ha, non fa che spostare in avanti il problema di un capo di governo che ha commesso dei reati, questo fra persone di buon senso ce le possiamo dire, e che non accetta di essere giudicato.
Accettare anche questo ricatto, dopo quello del Lodo Alfano ricorda, per non sfasciare tutto, sfasciamo solo il principio, sfascia quell’idem sentire, che renderà sempre più labile e incerto, per tutti, non solo per berlusconi, il confine fra il giusto e l’ingiusto, fra quello che si può fare e quello che non si può fare.

Paolo

Manuel
Manuel
14 anni fa

Io penso si debba dimettere e dedicarsi ai suoi probleme giudiziari. Non è la persona adatta per governare l’Italia, come dice Fini, forse nel medioevo avrebbe potuto; uno stato non si governa come un’azienda. Il Pdl deve chiedere le sue dimissioni.

Manuel



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