Archivio per Ottobre 2012

Monti simbolo di serietà e preparazione.

postato il 17 Ottobre 2012

“Riceviamo e pubblichiamo” di Patrizia

Credo che non ci siano dubbi sul fatto che Monti abbia segnato una discontinuità con i governi che lo hanno preceduto. Non è solo serietà e correttezza il governo Monti , ma è preparazione, il così tanto disprezzato “governo dei professori”, non mi sembra abbia promesso niente se non la volontà e l’impegno suo e dei suoi collaboratori di portare il paese fuori dalla catastrofe economica. E’ vero la crescita è lontana, ma intanto il nostro paese sembra aver riacquistato una credibilità nel mondo.
La nostra politica aveva toccato il fondo, e non solo dal punto di visto morale, ma anche per professionalità, per competenza e perché no, per l’ignoranza anche culturale di molti nostri politici, una politica caduta così in basso , cariche politiche a livello regionale, nazionale, europeo di diverse “signorine del cavaliere”e di personaggi con un passato poco chiaro. Il governo Monti non è questo, l’altro giorno ho visto il ministro Fornero attaccata non in maniera molto democratica da alcune donne, fermo restando che forse il ministro del lavoro avrebbe potuto fare, ma questo certo non posso dirlo io, le casse dello stato erano quello che erano, io però vorrei rivolgermi a quelle signore e chiedere loro perché non vanno ad insultare le deputate, le consigliere del cavaliere, sono loro che hanno rubato e stanno rubando le nostre vite, e quelle dei nostri figli, altro che la Fornero che sta facendo i conti con i sempre meno soldi.

Alcide De Gasperi quando si rivolgeva ai suoi elettori trentini all’inizio della sua carriera politica diceva:”Votate il candidato che vi promette di meno”. Credo che sia questo che debbano imparare i nostri politici, a non fare promesse, preparare e presentare un programma credo sia doveroso per una forza politica , ma andare oltre con promesse difficili da mantenere o da sostenere per le casse del paese credo contribuiscano solo a prendere in giro gli italiani.

Un’altra cosa vorrei aggiungere e questo credo che valga per tutti gli schieramenti, e forse per lei presidente Casini un po’ di più, è sempre una frase di De Gasperi: ”Mai al potere a qualunque costo”.

Cordialmente la saluto, Patrizia.

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Avanti con Monti verso gli Stati Uniti d’Europa

postato il 17 Ottobre 2012

Dopo anni di colpevoli ritardi finalmente siamo tornati al centro della scena europea grazie a Monti, che noi abbiamo voluto e che siamo impegnati a sostenere non solo oggi ma anche domani. Le riforme messe in campo dal governo, dolorose ma indispensabili, sono una condizione irrinunciabile per riacquistare il rispetto in Europa e contribuire alla scelte decisive che vanno fatte.
Troppe volte i politici nazionali, per non assumersi responsabilità del proprio governo, hanno scaricato sull’Europa la scelta di imporre ai cittadini politiche di sacrifici. Ma se oggi l’Europa si ferma è perduta. Bisogna andare avanti a grandi passi verso la federazione degli Stati uniti d’Europa, solo così si potranno battere i populismi, la demagogia e gli estremismi, compresa l’antipolitica.

Pier Ferdinando

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I lavori del XXI° Congresso Ppe

postato il 17 Ottobre 2012

In diretta da Bucarest: 17-18 Ottobre 2012

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La Lucchini di Piombino: una nuova vicenda Ilva?

postato il 17 Ottobre 2012

“Riceviamo e pubblichiamo” di Mario Pezzati

La vicenda dell’Ilva di Taranto ha aperto una finestra sul mondo dei grandi impianti industriali, in particolare sulla cosiddetta “industria pesante”. Una vicenda che si trascina da parecchi anni (almeno dal 2008), anche se molti la ignorano.

Per quanto riguarda la produzione dell’acciaio, in Italia, oltre a Taranto un altro grande centro è quello di Piombino che da alcuni anni versa in gravi condizioni economiche tanto che si prospetta la chiusura dell’azienda Lucchini nei prossimi mesi.

Questa azienda gestisce ed è proprietaria del complesso di altoforni a Piombino, e, da alcuni anni, ha provato a vendere invano il complesso industriale.

Sostanzialmente parliamo di 3000 operai che rischiano il loro posto di lavoro, a causa di una profonda crisi che ha colpito tutta la siderurgia europea e ha messo alle corde le aziende più piccole e deboli del settore. In totale, nel polo siderurgico di Piombino lavorano circa 6mila persone, di cui 300 appunto nella Lucchini.

Il polo è stato messo in vendita alcuni anni fa, ma nessuno si è fatto avanti per rilevare l’azienda, anche perché, oltre ai debiti pregressi, l’impianto (che è ancor attivo) perde 10 milioni di euro la mese. Significa che chi investe in questa azienda dovrebbe recuperare efficienza per 120 milioni di euro annui più i debiti contratti con le banche. Ovviamente questa è una situazione gravissima e c’è chi teme a breve un default dell’azienda.

Attualmente il complesso in questione è pesantemente indebitato verso le banche e, oltre al problema finanziario, vi è anche un problema di economicità: l’impianto risulta essere vecchio e dovrebbe essere ammodernato e ristrutturato per sostenere la concorrenza internazionale, ma, proprio a causa dei debiti pregressi, non si può intervenire investendo e migliorando l’efficienza.

L’ideale sarebbe che il governo aprisse un tavolo o, meglio ancora, decidesse di intervenire direttamente, ristrutturando il debito (senza accollarselo), rinegoziando quindi le scadenze e lanciando un programma di investimenti per l’intero settore siderurgico.

Per fare ciò, il primo passo che dovrebbe effettuare il governo è riconoscere che il polo siderurgico di Piombino è una area di crisi complessa (come si sta facendo per altre zone d’Italia), ai sensi e per gli effetti del Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 24 marzo 2010 che permetterebbe l’applicazione delle agevolazioni previste dalla legge 15 maggio 1989, n. 181 e quindi l’accesso a fondi speciali e soprattutto potere rivedere i meccanismi di intervento da parte della regione Toscana.

Il problema è ovviamente complesso, come è complessa la storia di questa azienda: nel 2005 il 60% del Gruppo Lucchini passa, attraverso un aumento di capitale, al gruppo russo Severstal che ha come presidente Aleksei Mordashov. La notizia di per sé è buona, perché Severstal è uno dei più grossi gruppi siderurgici al mondo nonché uno dei primi gruppi industriali russi ad aver fatto acquisizioni all’estero. La famiglia Lucchini, invece, si concentra invece sul business ferroviario acquistando da Severstal nel 2007 il 100% della BU Lucchini RS con sede a Lovere (Bergamo) e filiali industriali in altri Paesi europei.

Di fatto, abbandonando la gestione dell’azienda di famiglia, abbandono sancito nel 2010, quando la Severstal ha acquisito tutte le quote del Gruppo Lucchini ancora in mano alla famiglia (alla data deteneva ancora una quota del 20%). A questo punto, Severstal, visto che l’impianto non riesce ad essere profittevole, conduce un processo di vendita dell’intero pacchetto azionario di Lucchini SpA, conclusosi senza acquirenti. Visto l’insuccesso, per deconsolidare il debito Lucchini SpA dai bilanci Severstal, il 51% di Lucchini SpA è stato ceduto a una società cipriota facente capo a Mordashov, mentre il restante 49% è restato di proprietà di Severstal.

E veniamo ai giorni nostri: nel 2011 viene venduta la BU Ascometal per la cifra di 325 milioni di Euro. L’incasso è servito a preparare un piano di ristrutturazione, omologato a Febbraio 2012 dal Tribunale di Milano, col quale si prevedeva di avere altri 6 mesi di liquidità per trovare al più presto un compratore. Purtroppo i 6 mesi sono passati, e nessun compratore si è fatto avanti, con il risultato di gettare ombre sul futuro di questa realtà industriale.

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Monti medicina amara ma necessaria.

postato il 17 Ottobre 2012

Riceviamo e pubblichiamo di Attilio Biancalana

Le preoccupazioni sono giustificate, le ingiustizie sono evidenti, le rivendicazioni sono legittime,la situazione socio economica è pesante e lo sarà ancora di più. Ma nonostante ciò è un errore grave dare spazio alle proteste ed al qualunquismo per inseguire il particolare. E’ un dato di fatto. Per una minoranza di italiani ci può essere la scorciatoia della autotutela ma per la stragrande maggioranza la medicina sarà amara e cattiva. E dovrà essere bevuta fino in fondo se vogliamo guarire ed evitare il “nostro” fallimento. Ma cosa ha realizzato la protesta in vent’anni di vita repubblicana? Niente ha solo peggiorato le cose e creato nuovi centri di potere e di ambizione personale. Le persone responsabili invece non assolvono le malefatte ma cercano di costruire e di mantenere ciò che di buono è stato fatto fino ad ora.

Rinunciare alla persona del prof. Monti, ormai un interlocutore credibile a livello internazionale, è un errore grave; modificare l’agenda Monti ora che ha raggiunto dei risultati significativi, ma fragili, è una sciocchezza; rilanciare il bipolarismo all’italiana di Pdl e Pd che ha fallito è una pazzia; illudere ancora una volta gli italiani strumentalizzando il malaffare ed il disagio è da delinquenti.

Il voto è una assunzione di responsabilità. Un elettore, seppure in buona fede, che ha votato le idee e le persone sbagliate non può dissociarsi dagli errori che le stesse hanno commesso. Troppo comodo. Deve avere l’umiltà di riconoscerlo e cambiare per scegliere l’opzione più giusta e più credibile. Io non ho motivo di cambiare il mio voto!!

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17-18 ottobre, Bucarest

postato il 16 Ottobre 2012

Dalle 15 – Palazzo del Parlamento

Partecipa ai lavori del Congresso del PPE

 

 

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16 ottobre, Roma

postato il 15 Ottobre 2012

Ore 16.00 – Camera dei Deputati – Sala del Mappamondo

Partecipa alla presentazione del libro di Ciriaco De Mita:  “La storia dell’Italia non è finita”

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No all’aumento dell’Iva sui servizi socio-assistenziali

postato il 15 Ottobre 2012

Obiettivo è dare più equità al sistema fiscale

Il principale obiettivo della legge di stabilità deve essere quello di dare più equità al sistema fiscale. Non è quindi accettabile un aumento dell’aliquota Iva dal 4 all’11 per cento sui servizi socio-assistenziali resi da cooperative. Ciò si tramuterebbe in un aggravio di costi per le famiglie, in particolare quelle più deboli, e contestualmente in una diminuzione dei servizi, come ad esempio l’assistenza domiciliare e gli asili nido. Nella discussione in Parlamento avanzeremo proposte per mantenere inalterati i saldi di contabilità pubblica pur salvaguardando l’equità ad iniziare proprio dalla tutela delle fasce più deboli.

 Pier Ferdinando

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