postato il 30 Marzo 2012 | in "In evidenza, Politica, Riceviamo e pubblichiamo"

Un impegno concreto per il nostro avvenire, protagonisti del nostro futuro

“Riceviamo e pubblichiamo” di Andrea Gallorini

In queste settimane stiamo ascoltando ripetutamente, con l’insistenza di una vecchia canzone, un consumato ritornello che più o meno suona così: “Dopo Monti nulla sarà come prima. La politica italiana, dopo l’esperienza del Governo tecnico, sarà radicalmente trasformata”. Sebbene condivida un simile ragionamento, anzi lo auspico profondamente, mi chiedo sostanzialmente quale siano le azioni e le intenzioni promosse da tutti noi, affinché il tanto desiderato cambio di passo nella politica nostrale diventi realtà e non una mera illusione.
Per quanto sia entusiasmante, non basta chiudere il nostro partito, l’Udc, crearne uno nuovo e magari ornarlo con qualche faccia nuova. Le operazioni di restyling funzionano sempre poco, particolarmente in politica. Quindi chi crede che basti cambiare il nome e magari anche il simbolo, aimè, si sbaglia di grosso.
La cosiddetta seconda repubblica, se è mai esistita in quanto tale, o diversamente è stata solo la propaggine di un lungo periodo di “transizione”, si è consumata come un laboratorio d’indiscriminati esperimenti genetici, che a seconda delle combinazioni hanno prodotto composizioni e scomposizioni di partiti invertebrati.
Se vogliamo davvero chiudere con il passato, se non vogliamo creare l’ennesimo partito di plastica di cui nessuno sente il bisogno, se davvero vogliamo offrire agli Italiani un nuovo strumento per fare politica, non possiamo che rimboccarci le maniche e costruire fisicamente un vero partito.
Per fare ciò bisogna tornare a discutere fra di noi, elaborare progetti, nuove idee in grado di dare una scossa al sistema politico italiano, e allora si, poter ereditare la novità innescata dal Governo Monti.
In vista del Congresso Nazionale dunque, spero vivamente che si intraprendano dibattiti in tutti gli organismi del partito, in modo tale da prepararci a celebrare il Congresso in maniera attiva e partecipata. Approfittiamo di questa occasione per delineare il partito che vogliamo, diamo vita nei fatti, ad una sana costituente programmatica.
Se vogliamo essere protagonisti del nostro futuro bisogna predisporci a lavorare con passione, in particolare noi giovani. La porta del rinnovamento è più che mai prossima e se saremo capaci di aprirla per primi, potremo davvero ricostruire questo Paese. Non c’è più tempo, e soprattutto, non possiamo permetterci il lusso di stare alla finestra a guardare. Siamo i portatori di una cultura politica che ha offerto tanto alla nostra Nazione e che ancora oggi ha molto da dare.
Dunque abbiamo una filosofia da seguire, in parte suggerita da Benigno Zaccagnini, storico e indimenticato leader della Democrazia Cristiana, in uno dei suoi tanti discorsi ai giovani dc, allora impegnati in uno stretto confronto con le forze comuniste: “se essi studiano, – riferendosi ai comunisti – noi dobbiamo studiare di più; se essi lavorano, noi dobbiamo lavorare di più; se essi sono seri, noi dobbiamo essere più seri; se essi hanno fede, noi dobbiamo avere più fede e certezza nelle nostre idee di quanta ne abbiano loro”.
Facciamo nostre queste parole, animiamoci d’impegno, in modo da creare assieme un Grande partito; perché come sappiamo, la storia la scrivono i Grandi e non i grossi partiti.

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