Tifare per Monti
“Riceviamo e pubblichiamo” di Carlo Lazzeroni
La pesante manovra del governo Monti ha ben presto modificato l’idillio istituzionale e sociale, venutosi a creare con la caduta di Berlusconi. E del resto non poteva essere altrimenti, visto che Monti è stato deliberatamente chiamato per fare cose che la politica non è stata e non è in grado di fare.
E così l’Italia dei Valori è passata all’opposizione; i sindacati sono scesi in piazza; le caste, le lobby e i partiti, anche quelli che lo appoggiano il governo hanno provato a mettere i primi ostacoli all’azione del governo.
La manovra è, inutile nasconderlo, molto più orientata sull’aumento delle tasse, rispetto ad una riduzione delle spese. E questo, non può lasciare soddisfatti. Ma dobbiamo considerare che siamo di fronte ad una situazione di emergenza tale che ha portato il Governo a non poter fare altrimenti, per mettere in sicurezza i nostri conti, di fronte ad un rischio default del paese. Rischio che in tanti continuano a sottovalutare.
Nella manovra di questo governo c’è comunque una prima riforma strutturale, fondamentale per il nostro paese: quella previdenziale che, nonostante inevitabili forme di durezza e ingiustizia nei confronti di qualcuno, sicuramente va incontro a quell’esigenza di equità verso le generazioni future, troppe volte dimenticate da una politica incapace di guardare al di là delle prossime elezioni.
Per una riforma fatta però, purtroppo nella manovra ne mancano almeno due, di fondamentale importanza: le cosiddette liberalizzazioni/privatizzazioni e la riforma del mercato del lavoro. Sulle prime, il Governo ha dovuto soccombere alle pressioni delle varie corporazioni e delle forze politiche che le hanno tutelate. E così su alcuni interventi del pacchetto liberalizzazioni prima si è deciso di rinviare di un anno (come se lo sviluppo aspettasse i tempi della nostra politica), poi di tenere comunque fuori le licenze dei taxi e poi di “tagliare” un po’ quelle delle farmacie, togliendo dalla vendita i farmaci di fascia C. Per non parlare delle riforme degli ordini professionali. Credo che il prof. Monti, che in Europa ha costruito il proprio prestigio proprio attraverso le battaglie contro i monopoli e le rendite di posizione, a favore del mercato e della concorrenza, ci riproverà presto, speriamo con fortune migliori. Anche perchè sul versante delle riforme liberali, al di là dei provvedimenti citati, che sono un buon inizio, molto di più di può incidere per creare un sistema più aperto e concorrenziale: snellire la burocrazia, vendere il patrimonio dello Stato improduttivo, combattere i grandi monopoli pubblici e privati, promuovendo la libera concorrenza in tutti i servizi pubblici.
L’altro tassello fondamentale sta in una riforma complessiva del mercato del lavoro, con l’obbiettivo di dare le opportune tutele ai troppi che oggi non ne hanno alcuna. Dopo gli anni in cui è stato utile fare entrare nuove persone dentro il mercato del lavoro con contratti atipici per dare una certa flessibilità, è giunto il momento di riforme tese a dare più equità tra lavoratori. Ed estendere maggiori tutele, attraverso ad esempio la trasformazione dei vari contratti atipici in contratti a tempo indeterminato, condizionata a forme di flessibilità in uscita, anche nei licenziamenti, credo sia un compromesso accettabile. Arroccarsi su posizione di autodifesa a tutela di alcune minoranze già iper-protette, sarebbe intollerabile nei confronti di un’intera generazione di lavoratori precari, spesso laureata, che si trova dopo decenni di lavoro senza una vera prospettiva di stabilità e crescita. Se il Governo Monti, e i partiti che lo appoggiano, riuscisse a portare a casa queste due riforme, ci troveremmo veramente ad una svolta epocale; perché sarebbe riuscito, anche attraverso scelte impopolari, nell’impresa di rendere il nostro sistema un po’ meno ingiusto, corporativo, bloccato, con scarsa mobilità sociale (nel senso che chi nasce qui da noi in una famiglia umile, ha molte meno opportunità di crescere economicamente e socialmente rispetto ad una persona che nasce in un altro paese tra quelli sviluppati).
Per chiudere: in questi giorni abbiamo assistito all’efficace lavoro di caste, lobby e corporazioni, così come agli scioperi dei sindacati. Niente di male: fanno il loro mestiere, spesso molto bene. Forse però è giunto il momento di uno scatto di reni anche da parte della “nuova maggioranza silenziosa”. Fatta di tutti i cittadini, che in quanto consumatori avrebbero dei benefici in un paese più aperto e competitivo dalle liberalizzazioni, e delle nuove generazioni di precari, degli studenti e dei senza lavoro, oltre a quelli che voce non hanno alcuna perché ancora non ci sono: con la riforma delle pensioni e del lavoro tutti questi potranno avere qualche opportunità in più. Non chiedo di fare barricate per le strade, magari proclamando “rivoluzioni generazionali”; ma almeno di “tifare” per Monti, quello sì! Sapendo che è l’unico governo che può spezzare un po’ di privilegi acquisiti. “Lasciarlo solo” sarebbe un vero suicidio per chi crede nel cambiamento di un paese come il nostro, che non riesce a cambiare mai.
Non sono farmacista, e neppure tassista. Mi spiega se le priorità di fronte al baratro (come l’ha definito Casini alcuni gorni fa) di liberalizzazare sono quelle delle categorie sopra citate e di qualcun’altra. Il buon senso e se non basta, un minimo di cognizioni tecniche e organizzative, dicono di NO. Quindi le decantate liberalizzazioni sono il solito fumo negli occhi per distrarre l’attenzione dalla vera, prima e importante liberalizzazione di cui un paese bloccato come il nostro avrebbe bisogno : lo STATO e tutte le sue attività in ogni settore.
Quanto a Monti, che alla Bocconi non deve aver studiato Rothbard e la sua scuola economica, oppure se l’ha studiato, poi ha preferito intonare il canto del coro mainstream, quanto a Monti dicevo, vantato come uomo del libero mercato e della concorrenza, le consiglio di approfondire il concetto di concorrenza e mercato libero che ha uno che di mestiere fa quello che fa Monti da sempre. E poi magari riscriva qualcosa sull’argomento. Spiegando le cose meglio, ed evitando di rafforzare la cortina fumogena di cui ne abbiano pieni…..
Dobbiamo sostenere Monti…Il debito pubblico di oltre il 120% del Pil è il nostro vero e proprio fardello. L’anno prossimo dovremmo rimborsare titoli di stato per un ammontare di 356 miliardi di euro e bisognerà trovare investitori disposti a prestarci denaro, per essere in grado di rimborsare i titoli in scadenza. Investire nei titoli di Stato può essere una via di uscita.
x Anna Giunchi !!! Meno male che è natale Anna e che si perdona anche di peggio.
Spiegherebbe per cortesia l’equazione :
SOSTENERE MONTI = RIDUZIONE DEBITO PUBBLICO = INVESTITORI DISPOSTI A DARCI SOLDI ?
Sa perchè le chiedo questo, perchè lei, credo inconsapevolmente come qualche 50ina di milioni di italiani, parla per proclami, fondati su una rispettabile fede politica (nel caso suo di Casini & C.). Nulla c’entra la fede politica con la scienza economica. Le è chiaro il concetto ? Si svegli Anna, pure lei.
Le do due dati, Anna :
1. ieri lo Spread era a 510 punti. Le dice nulla ? (ricorda a quanto era il 25 novembre data di insedimento di Monti ?)
2. il Btp a 10 anni di nuovo sopra il 7%, sempre ieri
Che lei si possa tenere la sua fede politica, è certo. Che lei possa sparare idiozie senza fondamento, NO. Fintanto che ci sarà qualche deficiente come me, che senza fede politica alcuna, giudica i fatti e le persone che ci amministrano, con i numeri e la scienza. Comprende Anna ?
Quindi scriva sempre come premessa alle sue omelie : “LA MIA FEDE IN CASINI, NELLO STATO, IN MONTI ECC…. ” e poi le spari pure a zero. E io non le chiedere mai spiegazioni.
Poi se dopo tutta questa profuzione di fede, gliene rimane ancora qualche briciolo, stasera guardi il bambinello negli occhi e si chieda :
a chi sono andata dietro finora nella vita, Signore ?
Non voglio sapere la risposta. La risposta la conosco già, io che non possiedo fede alcuna tranne che il quel piccolo bimbo di Betlemme.
Buon Natala, Anna
A.T.
Egr. Antonino, concordo con lei, e mi pare anche di averlo detto nel mio post, che le liberalizzazioni di alcuni settori come quello delle farmacie e dei taxi sono soltanto una piccola parte di un disegno di riforme in senso liberale che limitino il potere dello Stato nella nostra vita di tutti i giorni. Su Monti lei esprime forti riserve, ma sinceramente non mi convince affatto. La Storia ci dirà se riuscirà o meno a fare quelle riforme “liberali” che in Italia nessuno è riuscito a fare. Io lo spero e per questo tifo per lui, consapevole che la classe politica italiana, al contrario di quanto lei pare affermare, è molto più chiusa e statalista. E tra l’altro, alcuni atti di Monti contro i monopoli sono dati di fatto e non chiacchiere. E poi non vedo davvero per chi dovrei fare il tifo. Berlusconi che ha avuto il merito di sdoganare il termine liberalismo, non mi pare proprio abbia mantenuto neanche lontanamente qualche promessa di una rivoluzione liberale…e un’operazione come quella dell’Alitalia dimostra il tasso di liberalismo anche in quello che doveva esserne il paladino italiano. Anche per questo continuo a tifare per Monti.
Buon Natale anche a lei.
Carlo Lazzeroni
Caro Lazzeroni, che lei faccia il tifo era chiaro. E non discuto delle preferenze sportive che ciascuno può coltivare. Io ad esempio tifo da sempre per la Ferrari.
Altro conto è tuttavia giudicare le azioni e valutare le conseguenze di un signor Tremonti, Visco, o Monti, che un importante giornale americano ha definito alcuni anni or sono “il saddam hussein della concorrenza”. Gli riconosco solo di aver avuto almeno la sincerità di dire in conferenza stampa : “questa manovra non c’era bisogno di chiamare professori per farla, è verissimo. Come mai non l’avete fatta voi allora ?…” Lei ha visto qualche politico che abbia risposto ?
Caro Lazzeroni, lei continui a tifare per chi le pare e confidi pure nella storia. La teoria economica, per fortuna prevede la storia spiegando in modo semplice gli effetti della manovra Monti, mascherata come al solito da provvidenziale e responsabile atto per salvare dal baratro (parole di Casini) il debito !! E’ giusto quello che il popolo gregge vuole sentirsi dire per essere rassicurato e continuare a brucare l’erba. La verità fa male.
E se lei tifa, buon per lei ma di sicuro non ricerca la verità.
Tra un tifo e uno striscione, Lazzeroni, forse si salverà l’Italia (il suo debito così tanto caro alla BCE e soci) ma non gli Italiani cosi tanto disprezzati, presi in giro da castronerie economiche che trovo delittuose proclamare, mettere in pratica e per le quali se una cosa rimane ancora è fare il tifo. Come fa lei.
Ricordi cosa le ho scritto sul suo blog, a proposito di quel mezzo matto che s’aggirava per le polverose strade della Palestina di due mila anni fa sotto l’imperatore Tiberio.
Cordialmente
A.T.
Dopo aver visto le immense ricchezze di chi ci governa senza il nostro consenso, non posso non pensare che invece vorremmo essere goverati da gente normale, eletta dal popolo. Non da miliardari straricchi che tagliano pure le pensioni minime e stanno mettendo tasse anche sull’aria che respiriamo. E c’è chi li fa pure senatori a vita per dargli uno stipendio in più. Ma in che mondo (di merda) viviamo ??????????? Mi vergogno profondamente di essere italiano. Casini BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA !!!!!!!!!!!!
—