Lavoriamo per avviare un progetto riformista
Ci accusano di schierarci con chi vince. La realtà è che lavoriamo per avviare un progetto riformista. Non posso credere che Bersani abbia detto che è deluso da me, altrimenti dovrei essere io a dire che sono deluso dal Pd, perché non si può pensare che la decisione di sostenere Vendola possa lasciarci indifferenti.
La vittoria di Vendola alle primarie in Puglia ha ovviamente delle conseguenze sul terreno politico: un partito di centro, che è all’opposizione con il Pd, rispetta e sostiene i candidati del Pd vicini a noi o i candidati antileghisti, ma non può pensare di replicare lo schema prodiano dell’aggiungi un posto a tavola per l’Udc. Questo non ci interessa. [Continua a leggere]
L’intervista al Tg1 su regionali, giustizia e rapporti tra magistratura e politica.
Pdl e Lega ci accusano di opportunismo? Sanno tutti che l’unico che ha rinunciato a poltrone vere per non sacrificare le proprie idee sono io.
Pensiamo di tornare al governo in un’altra fase politica, con altre regole, con schieramenti politici nuovi che si possono determinare per il nostro Paese. Non credo a questo bipolarismo.
Se non c’è buona politica non c’è motivo di salvaguardare questo sistema, non è un caso se siamo stati all’opposizione sia di Prodi che di Berlusconi.
Può essere più o meno simpatico o antipatico Pierferdinando Casini e si può condividere o rifiutare la linea dell’Udc. Ma quel che Pdl (soprattutto) e (anche) Pd sostengono, è paradossale, per non dire “ridicolo”.
In particolare Silvio Berlusconi (con il codazzo dei vari Capezzone, Bondi, Bonaiuti, Cicchitto e per fare abbassare le orecchie a Bossi) pretende di dare gli ordini ad alleati ed avversari, come se Casini fosse un dipendente del Cavaliere e l’Udc la dependance del partito del predellino. La stessa cosa vale per le pretese del Pd.
Non da ieri l’Udc dice di voler superare questo bipolarismo (secondo Casini responsabile della crisi generale italiana) e di voler contrastare i due maggiori partiti (Pdl e Pd) su cui il bipolarismo/bipartitismo si regge.
I centristi tendono quindi a rimanere “autonomi” “, alleandosi con chi a loro conviene di più, per prendere più potere e rafforzarsi, e dopo le regionali costruire quel terzo polo pronto a dare la spallata al bipolarismo bislacco e coatto. Posizione discutibile ma legittima politicamente.
Perché Berlusconi, Bossi (e anche Bersani) si arrabbiano tanto quando vedono che l’Udc si allea un po’ di qua e un po’ di là, o corre da sola? Perché invece di sbraitare tanto non giocano l’unica carta “legittima” che hanno in mano, cioè semplicemente decidere di non allearsi con l’Udc, togliendo a Casini la possibilità di scegliere in quale dei due forni prendere il pane? Tutto qui.
Ma non possono continuare a lamentarsi per non poter comandare in casa d’altri. Saranno poi gli elettori a dire la loro. Nell’urna.
Tutti dicono no alla politica del doppio forno pero’, dato che i nostri voti contano, mi chiamano per capire in quale dei due forni mettiamo il nostro pane. Noi non siamo arruolabili né comprabili. Se ci accettano così bene, altrimenti continuiamo ad andare da soli. Non ci interessa andare alla corte della sinistra o della destra. Non c’è nessuna alleanza nazionale, e ciascuno dei rappresentanti del mio partito in sede locale decide la strada da prendere.
Il leader Udc, alla trasmissione di Rai 3 ‘Che tempo che fa’, affronta i principali temi del dibattito politico. A cominciare dalle elezioni regionali. [Continua a leggere]
Insieme maggioranza e opposizioni per il bene del Paese
Io sono per fare le riforme. Credo che ci convenga accompagnare Berlusconi in questo percorso riformista che ha annunciato, in un processo di riforme che servano al Paese, e non fargliele fare da solo. Spero che il Pd voglia fare altrettanto.
“Io penso che bisogna partire con un grande patto tra maggioranza e opposizione sul tema del lavoro e degli ammortizzatori sociali. Esistono tanti italiani che stanno perdendo il lavoro, per cui il lavoro e la famiglia devono essere i due grandi temi su cui maggioranza e opposizione possono trovare un’intesa”. [Continua a leggere]
Pubblicato da Pier Ferdinando Casini | su: Facebook
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