Mozione Udc alla Camera, moratoria per imprese e famiglie in difficoltà
Al governo che fa solo spot e si occupa di baggianate, come il trasferimento dei ministeri, noi chiediamo di occuparsi dei problemi veri della gente.
Gli evasori fiscali che si nascondono la fanno franca, mentre sei milioni di famiglie coinvolte in misure cautelari Equitalia sono in difficoltà per la crisi e magari anche per i ritardi nei pagamenti dello Stato stesso.
Vogliamo che il governo intervenga subito, non con spot elettorali ma in Parlamento. Un Paese civile deve distinguere tra evasori fiscali e persone per bene che non ce la fanno a pagare per la crisi economica.
L’Udc propone una mozione che impegna il governo a promuovere una ristrutturazione dei debiti tributari; valutare la possibilità di chiedere una moratoria per imprese e famiglie con obiettive difficoltà economiche; ridurre gli interessi delle sanzioni annesse e aumentare le rate concesse; istituire un fondo di garanzia a sostegno delle imprese; destinare i profitti di Equitalia sui tributi insoluti ad un fondo di sostentamento per famiglie e lavoratori autonomi in difficoltà.
Le promesse di Pulcinella fatte da Silvio Berlusconi degradano la politica. Il centrodestra non riesce a capire che le promesse fatte in campagna elettorale sono volgari. Così il tentativo di decentrare alcuni ministeri a Napoli e a Milano ha ottenuto la giusta scomunica anche dal sindaco di Roma e dal presidente della Regione. Se la politica in Italia va a rotoli questo dipende anche dalle troppe promesse e dalla scarsa serietà.
Pier Ferdinando
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Mi sembra che Berlusconi continui a non capire e a sbagliare. Pensa che il 47% dei milanesi che ha votato Pisapia sia reclutabile fra zingari, extracomunitari e amici. Non ha ancora capito che non deve fare promesse mirabolanti tipo quella dello spostamento dei ministeri -che non si capisce se è ridicola o solo folle- ma dovrebbe essere serio.
Pubblichiamo da ‘Il Messaggero’ l’intervista a Pier Ferdinando Casini di Claudio Sardo
ROMA – «Ma cosa si immaginavano? Che ci saremmo arruolati, al suono della fanfara, con un Pdl in piena deriva estremista o con de Magistris e Pisapia? E, se avessimo fatto una simile scelta, cosa direbbero oggi i politologi che ci criticano? Direbbero che il Terzo Polo è tornato sotto le ali protettive di Berlusconi oppure, all’opposto, che si è aggiunto all’ammucchiata anti-berlusconiana». Pier Ferdinando Casini è convinto che il non schierarsi nei ballottaggi di Milano e Napoli sia stata la scelta migliore. Una scelta obbligata da «ragioni di coerenza». Ma anche un investimento politico perché «l’autonomia del centro resta l’antidoto migliore, di cui il Paese dispone, a questo bipolarismo radicalizzato e inconcludente». E il risultato elettorale ottenuto dal Terzo Polo «dimostra fin d’ora che nella prossima legislatura né il Pdl, né il Pd avranno la maggioranza dei seggi in Senato e dunque sarà possibile avviare una fase politica nuova, nel segno nuovo dell’unità nazionale».
Presidente Casini, nel descrivere come estremiste o eccessivamente radicalizzate le opzioni in campo a Milano e Napoli, non rischia di far torto agli elettori?
«Gli elettori hanno sempre ragione. E la nostra scelta è la più rispettosa nei loro confronti. Dico di più: se gli elettori hanno premiato in modo così massiccio Pisapia e de Magistris bisogna comprendere bene anche la loro ragione politica. I milanesi non sono diventati di colpo tutti estremisti. È stato Berlusconi a dare alle elezioni un carattere politico nazionale: e gli elettori lo hanno bocciato. Ma il rispetto è dovuto anche all’intelligenza di chi ha votato per noi e lo ha fatto per investire sul futuro. Non potevamo accantonare il nostro progetto per qualche assessorato. Ora i nostri elettori sceglieranno in libertà la soluzione che sembra loro più positiva o meno negativa per la loro città». [Continua a leggere]
«Basta con il bipolarismo degli estremismi, l’Italia è stufa»
L’intervista su ‘il Messaggero’ a Pier Ferdinando Casini di Alberto Gentili
Presidente Casini, la campagna elettorale è finita. Tracci un bilancio riguardando le immagini più significative: Moratti che in tv da del terrorista a Pisapia e Pisapia che non stringe al sindaco la mano. Reazione?
«Questa istantanea racconta perfettamente la campagna elettorale degli opposti estremismi. La sinistra ha sbagliato a candidare Pisapia, che non è certo un moderato, invece a Milano serviva un moderato. E la destra ha trasformato geneticamente la signora Moratti, da signora qual era, in una specie di drago estremista. Così va il mondo. E va male».
La seconda foto: Berlusconi promette di fermare le ruspe che dovrebbero abbattere le case abusive in Campania.
«E’ un po’ uguale a quella della villa di Lampedusa. In quel caso ha detto che la colpa era del Demanio, ma chi aveva annunciato di averla comprata era stato lui. Siamo alle boutade elettorali che sono il segno di disperazione o semplicemente, il che sarebbe ancora più grave, di poca serietà. Il problema delle demolizioni c’era, ma non poteva essere risolto a due giorni dal voto». [Continua a leggere]
Basta risse, insulti e polemiche: c’è bisogno di pacificare l’Italia e gli italiani
La politica è malata perché quando non si parla dei problemi delle famiglie, degli insegnanti di sostegno, del tempo pieno che viene tagliato, dei disoccupati – giovani e donne- , quando non si parla di quello che è il problema amministrativo di un Comune e di una provincia, vuol dire che la politica la porta in caciara perché non sa più cosa dire. Il malato è grave.
Cosa cambierà dopo questo voto? Io spero che gli italiani capiscano che questo bipolarismo non è servito a governare il paese. Prodi dopo due anni ha costatato che non poteva andare avanti ed è andato a casa: grande delusione per la sinistra. Oggi, dopo 3 anni, stessa delusione per gli elettori di centrodestra: Berlusconi non riesce a governare se non con la compravendita di parlamentari, eletti nell’opposizione, che li porta a fare i sottosegretari o i ministri. Questa non è politica, è la morte della politica. Bisogna voltare pagina.
Per noi è una prima piccola prova. L’UDC ha cantato da tempo fuori dal coro, perdendo posti e posizioni, per una testimonianza politica. Oggi Fini e Rutelli, assieme a noi, stanno cercando di dire al Paese ‘siamo disponibili a costruire con voi qualcosa di buono’. Non solo risse, insulti, polemiche: c’è bisogno di pacificare l’Italia e di pacificare gli italiani.
Per fortuna c’è il Capo dello Stato che ci richiama tutti al senso della misura
Questa politica non va più: Pdl e Pd hanno dato vita ad un bipolarismo che ha prodotto solo guasti, con Prodi prima, con Berlusconi oggi, e per tenersi in piedi devono parlare di altro. Noi vogliamo parlare delle città e dei cittadini.
Per fortuna c’è il Capo dello Stato che ci richiama tutti al senso della misura, ma noi dovremmo parlare dei problemi degli italiani. Abbiamo un ceto medio che sta scivolando nella povertà, il 30-40% di giovani che non trovano lavoro, il piano delle infrastrutture è fermo. E si parla di altro, baggianate, offese, insulti. Noi, invece, continuiamo esattamente a cercare di dare una risposta nuova alle esigenze degli italiani. [Continua a leggere]
«Se perde a Milano sarà travolto». E sui ballottaggi: «Decideremo caso per caso»
L’intervista a Pier Ferdinando Casini su QN di Andrea Cangini
Onorevole Casini, in premessa: parla in quanto leader dell’Udc o del Terzo polo?
«Mah, guardi, faccia lei: una cosa vale l’altra».
Sia Berlusconi sia Bersani considerano queste elezioni un test sul governo, e lei?
«Io non credo che l’esito delle amministrative cambierà la politica italiana e mi dissocio da quanti invocano la mobilitazione generale per coprire i propri fallimenti e la pochezza dei propri argomenti».
Dunque?
«Si tratta solo di elezioni amministrative e il fatto che si parli di tutto tranne che dei problemi delle città dove si vota dimostra il fallimento di questo bipolarismo». [Continua a leggere]
Il Presidente del Consiglio sta diventando un comico di ‘Zelig’ o di ‘Striscia la Notizia’. Berlusconi sta parlando di tutto, meno che dei problemi degli italiani, di quei problemi che il suo governo non ha affrontato. Noi vogliamo sforzarci a parlare dei temi che affliggono il Paese e che meritano risposte concrete.
Pier Ferdinando
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Sta diventando davvero insopportabile l’isterismo con cui esponenti del governo reagiscono a qualsiasi critica, anche la più educata e rispettosa. Oggi è incorsa nel peccato di lesa maestà la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, rea di aver fatto alcune rispettose riflessioni sulla necessità di dare maggior impulso alla crescita del Paese.
Non so per quanto tempo le espressioni della società civile sopporteranno questa arroganza e queste intimidazioni.
Pier Ferdinando
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Pubblicato da Pier Ferdinando Casini | su: Facebook
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