postato il 14 Maggio 2011 | in "Elezioni, Politica"

Adesso tocca a noi, destra e sinistra hanno fallito

«Basta con il bipolarismo degli estremismi, l’Italia è stufa»

L’intervista su  ‘il Messaggero’ a Pier Ferdinando Casini di Alberto Gentili

Presidente Casini, la campagna elettorale è finita. Tracci un bilancio riguardando le immagini più significative: Moratti che in tv da del terrorista a Pisapia e Pisapia che non  stringe al sindaco la mano. Reazione?
«Questa istantanea racconta perfettamente la campagna elettorale degli opposti estremismi. La sinistra ha sbagliato a candidare Pisapia, che non è certo un moderato, invece a Milano serviva un moderato. E la destra ha trasformato geneticamente la signora Moratti, da signora qual era, in una specie di drago estremista. Così va il mondo. E va male».

La seconda foto: Berlusconi promette di fermare le ruspe che dovrebbero abbattere le case abusive in Campania.
«E’ un po’ uguale a quella della villa di Lampedusa. In quel caso ha detto che la colpa era del Demanio, ma chi aveva annunciato di averla comprata era stato lui. Siamo alle boutade elettorali che sono il segno di disperazione o semplicemente, il che sarebbe ancora più grave, di poca serietà. Il problema delle demolizioni c’era, ma non poteva essere risolto a due giorni dal voto».

Un’altra istantanea: il premier a Milano definisce i pm «un cancro da estirpare» e invoca una «commissione parlamentare d’inchiesta contro i magistrati» che lo indagano. Commento?

«Tante persone che hanno votato Berlusconi per avere la riforma della giustizia da queste frasi capiscono che non l’avranno mai. Solo chi non pensa che il tema della giustizia sia una lotta personale di Berlusconi con i magistrati può credere che voglia una vera riforma della giustizia. Il premier non vuole riforme, ma vendette. Non solo, chi non ha argomenti per parlare delle città e del governo del Paese, perché non ha fatto assolutamente nulla, cerca il solito vittimismo per prendere voti. Forse può farcela, ma è indubbio che la proposta politica di Berlusconi è fallita e queste boutade sono la decretazione del fallimento».

Foto di Bossi a Gallarate: «Non sono d’accordo con Berlusconi, i pm non sono un cancro. Napolitano ha ragione a difendere la legalità». Sensazione?
«Stupore. Il vero miracolo di Berlusconi è stato trasformare Bossi in un moderato. Il Pdl è nato per unire i moderati ed è diventato ima forza estremista. Bossi, che è oggettivamente un estremista, al loro confronto è diventato un moderato e sarà premiato dalle urne. Il che la dice lunga sia sull’evoluzione del Pdl, sia sul fatto che dopo le elezioni ne vedremo delle belle».

Ecco un dittico. Napolitano: «Voglio un confronto sereno, basta risse». Berlusconi: «Togliamo i poteri di controllo al Quirinale».
«Per fortuna che Napolitano esiste, c’è bisogno di persone che abbiano ancora il senso delle istituzioni in un momento in cui le istituzioni vengono ridicolizzate e svillaneggiate. Berlusconi? Niente di nuovo sotto il sole, è coerente: il Quirinale è un impiccio, un fastidio. Per il Cavaliere chi vince è il padrone del Paese, non colui che deve governarlo. Per cui i contropoteri e i sistemi di garanzia sono un fastidio, una perdita di tempo, un impiccio».

Ultima istantanea: D’Alema a Triste propone un’alleanza elettorale da Vendola a Fini per fermare il Cavaliere. Reazione?
«D’Alema fa un bel favore a Berlusconi, esattamente come la candidatura di Pisapia a Milano. L’unico timore del premier è l’esistenza di una forza moderata come la nostra che contende al Pdl i voti sul suo terreno».

Come si ferma allora Berlusconi?
«Marciando divisi per colpire uniti. Questa è al momento la strategia, alla vigila delle elezioni politiche vedremo. Può anche darsi che Berlusconi, sapendo di non poter vincere a causa della presenza in campo di un Polo moderato, possa fare un passo indietro».

Il Cavaliere dice che queste elezioni amministrative sono un «test politico nazionale». Se il Pdl non tiene Milano, si dovrà dimettere?
«Nessuno glielo chiederà e nessuno vuole fare scorciatoie. Queste sono elezioni amministrative, le politiche sono un’altra storia. Berlusconi parla di test nazionale perché vuole alzare il livello dello scontro e perché non sa nulla dei reali problemi delle città in cui si vota».

Ha detto: «Dopo le elezioni ne vedremo delle belle tra Lega e Pdl». Cosa si aspetta?
«Purtroppo per il Paese il caos alimenterà. Lo scontro tra Berlusconi e Bossi si tradurrà in paralisi ulteriori. Al nulla che hanno fatto, il nulla seguirà».

Casini, lei ha paragonato Berlusconi a Zelig e a un conduttore di Scherzi a parte. Perché?
«Perché c’è un limite. Il premier sta dicendo tutto e il contrario di tutto. Non ce la si fa a seguirlo perfino con una bussola in mano. Francamente non si sa mai da che parte sta. Il tutto concorre alla poca serietà della politica».

Queste elezioni rappresentano la prima prova del Polo moderato. Cosa si aspetta?
«Ciò che ho visto girando tutto il Paese è che il più grande partito italiano, il partito degli astensionisti, ha bisogno di un riferimento nuovo. E noi speriamo di costruire questo riferimento».

Perché gli astensionisti dovrebbero superare il disgusto e votare per voi?
«Forse non lo supereranno tutti oggi, l’importante è che ci votino alle elezioni politiche».

La sua scommessa è la moltiplicazione delle città in cui si va al ballottaggio. Volete dimostrare che senza di voi non si vince?
«Senza di noi si può vincere, ma senza di noi non si governa. Berlusconi e Prodi hanno vinto senza di noi, ma non sono riusciti a governare. In più, ora è dimostrato che l’idea di forzare il bipolarismo in un bipartitismo è miseramente fallita. Se ne prenda atto e si proceda oltre. Il bipolarismo realizzato, è il bipolarismo dei fallimenti: prima quello di Prodi, ora quello di Berlusconi. Non si può difendere un sistema che produce ingovernabilità e non risolve alcun problema. Il nostro è un Paese che non cresce, che produce più disoccupati, che taglia sul futuro dei nostri figli rappresentato da ricerca, scuola, innovazione. Ed è il Paese di una sinistra che non ragiona sui processi di trasformazione: abbiamo gli stipendi più bassi d’Europa e la rigidità del lavoro più consolidata. Qui bisogna cambiare meccanismo: servono più flessibilità, più mobilità, più disponibilità e stipendi più alti».

A Milano chi voterete al ballottaggio. Pisapia o Moratti?
«Personalmente ho molti dubbi su entrambi»

 

 

6 Commenti
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Nello Pennisi
12 anni fa

Affermazione validissima,solo che il terzo polo come mi auguravo ,assieme a tanti altri. non si é presentato da solo a livello nazionale:ad esempio nella mia terra :la Sardegna si é ancora presentato spaccato alleato, in un ansia di becero moderatismo, con il Pdl che non *é certamente un partito di moderati…..Abbiamo il dovere di chiarire meglio la posizione dell’ Udc in relazione al neonato terzo polo di cui si sente una profonda esigenza

livio
livio
12 anni fa

Presidente non ho parole…felice per la sconfitta di chi pensa ai fatti suoi e nonostante i mezzi che dispone, ha perso…e se c’erano le politiche…senza di noi non si governa!Il rammarico i voti che ha preso Grillo…con il populismo.

Patrizia
12 anni fa

Presidente Casini, ora tocca a voi, attenzione a Milano, Pisapia non è certo il massimo ma la Moratti è tutto tranne che una moderata, a Napoli De Magistris è quello che è ma Gianni Lettieri è andato per tutta la campagna elettorale sottobraccio a Cosentino, e Cosentino sappiamo tutti chi è.Se non volete allearvi con le sinistre va bene, ma lasciate stare Mr. B e C. quelli sono delle mine vaganti, e non cadete in tentazione , vi state giocando la faccia ed il vostro elettorato saprà cosa fare per il futuro, cordialmente la saluto e buon lavoro.

francesco(aq)
francesco(aq)
12 anni fa

Se tutto quello che si è detto e sperato fino ad oggi,questo è il momento della spallata finale,poi quando il “capò” sara costretto alla resa e “volontariamente” abbandonerà il campo il terzo polo volerà. L’esempio la caduta del muro di Berlino ha riunito le due Germanie, la caduta del “capò” riunirà tutti i veri moderati

Maria Giuseppina Giarrizzo
12 anni fa

Bisognerebbe parlare al Presidente Berlusconi moderando i toni e le parole, se ha la volontà di cambiare sistema, …. lui è un Politico ho un Imprenditore? buon lavoro.

Antonio
Antonio
12 anni fa

Moderatissima Patrizia.



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