Rassegna stampa, 28 settembre 2011
Nel bel mezzo della crisi e nel generale quadro della politica immobilista, qualcosa si muove. Da mesi, ormai, ve lo abbiamo raccontato anche noi nella nostra rassegna, il mondo cattolico (fatto da associazioni, movimenti, intellettuali e uomini politici) ha cominciato a ridialogare al proprio interno, cercando un terreno di interlocuzione comune, per superare definitivamente l’infruttuosa stagione della “diaspora” post-Dc (trovare un intervento di Casini a tal proposito, assai interessante). Un riassunto generale della situazione ce lo fornisce De Marchis su Repubblica, che ci spiega come – specie dopo la prolusione di Bagnasco di qualche giorno fa – appaia evidente e ormai prossima la nascita di un nuovo “soggetto” politico, che raccolga i cattolici dispersi e desiderosi di portare una ventata di nuovo ossigeno alla stantia politica italiana: “dalle macerie del Pdl e dalla resistenza dell’Udc”, scrive il notista politico, “nascerebbe questa nuova forza”; non una nuova Dc, ma la sezione italiana del PPE (ma è così berlusconiana come strategia direte voi! E invece no: perché noi abbiamo sempre lavorato per creare un Partito Popolare, “altri” si sono impegnati per far nascere un Partito Populista). Come ci spiega Alessandro Da Rold su Lettera43, infatti, il convegno che si terrà a Todi il prossimo fine ottobre sarà il momento chiave (per usare le parole di Francesco Bonini, editorialista del Sir) per «articolare una proposta» per superare «il senso di blocco che segue quasi 20 anni di alternanze, tra il centrodestra e il centrosinistra, in cui l’alternativa non è l’alternanza, cioè la sostituzione dell’attuale maggioranza di governo con l’attuale opposizione, ma la ristrutturazione del sistema».Macaluso – Bagnasco parla. Ma il Pd capisce? (Emanuele Macaluso, Il Riformista)
Democrazia vaticana (Alessandro Da Rold, Lettera43)
E dal faccia a faccia, Giulio esce più forte (Amedeo La Mattina, La Stampa)
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