postato il 8 Agosto 2009 | in "Politica"

Pubblichiamo da “Il Messaggero”

La prima pagina del Messaggero oggi in edicolaIl coraggio delle scelte,
di Pier Ferdinando Casini
Gentile Direttore,
ancora una volta dobbiamo essere grati al Presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi.
Nel suo intervento sulle colonne del Messaggero ha richiamato tutti a prendere coscienza non delle boutade agostane in salsa leghista, dalle secessioni alle bandiere regionali, ma della difficile situazione economica del paese. Condividiamo le sue parole: solo un forte senso di unità nazionale e politica, insieme ad una responsabile coscienza civile, può rendere agli italiani un futuro migliore.
E’ difficile non avvertire un profondo senso di preoccupazione per il futuro del nostro Paese di fronte all’accavallarsi della drammatica congiuntura economica internazionale, dei ritardi strutturali dell’economia italiana che attende riforme ormai da quindici anni e di un ulteriore, pesante peggioramento dello stato dei nostri conti pubblici, con l’apertura di una nuova voragine di 35 miliardi di euro nell’arco di un solo anno di governo dell’attuale maggioranza.
Con il DPEF dello scorso anno l’Esecutivo si poneva l’obiettivo di ridurre il costo complessivo dello Stato, invertendo la tendenza storica al suo aumento.
Oggi i dati in nostro possesso confermano quanto la realtà dei conti pubblici sia differente dai sogni di mezza estate dello scorso anno. La spesa pubblica corrente, infatti, non solo non è diminuita, ma è aumentata di ben 35 miliardi di euro. Risultato, questo, di una serie di vistosi errori di valutazione come, in particolare, quello di “fondare” la riduzione della spesa pubblica essenzialmente sui tagli lineari.
Noi fummo tra i primi a denunciare i limiti di una tale scelta. Così, a consuntivo, è stato.
Qualcuno potrebbe obiettare che il DPEF 2009 fu elaborato in un contesto socio-economico differente da quello odierno. La drammatica crisi economica in atto, del resto, è un fatto che ha inciso ed incide notevolmente nella definizione delle linee di politica economica; ciò che, con tutta evidenza, impone di adottare efficaci manovre anticicliche, tra le quali vi è, per l’appunto, anche il ricorso al deficit spending.
Vero è, infatti, che per risollevare lo sorti dell’economia in crisi una manovra anti-ciclica degna di questo nome potrebbe legittimamente prevedere aumenti di spesa. Questi aumenti, però, dovrebbero essere diretti, da un lato, a realizzare investimenti in funzione di stimolo (opere pubbliche, infrastrutture, etc.), dall’altro, a garantire ed implementare il livello dei servizi sociali assicurati ai cittadini.
E’ avvenuto l’esatto contrario. La spesa è aumentata e parallelamente ne è peggiorata la qualità. Come dimostra, meglio di mille parole, la vicenda relativa alla diminuzione del tempo pieno, in questi giorni denunciata da molti assessori alla scuola.
A rendere ancora più desolante il quadro descritto, poi, contribuisce la scelta di coprire il deficit annuale, ricorrendo al debito pubblico.
Ora, noi esprimiamo soddisfazione per il fatto che si sia deciso di non mettere le mani nelle tasche degli italiani. Stigmatizziamo, però, l’azione del Governo nel momento in cui, di fronte all’alternativa tra riforme strutturali e debito pubblico, opta per l’opzione più facile, nell’immediato, di scaricare sulle future generazioni quote di debito pubblico, pur dando atto al Governo di essersi mosso con coraggio sulla strada della riforma delle pensioni ed, in particolare, della parificazione dell’età pensionabile tra uomini e donne.
Noi, preoccupati per il progressivo peggioramento dei conti pubblici e per la drammatica crisi economica in atto, chiediamo due cose.
In primo luogo, auspichiamo che la compagine governativa superi lo stato confusionale in cui versa con riguardo alla gestione dei conti pubblici e provveda a recuperare il metodo e gli strumenti della spending review, così che si possa procedere ad una complessiva revisione, voce per voce, della spesa pubblica, in maniera tale da separare la spesa “buona” da quella “cattiva”.
In secondo luogo, crediamo che sia giunto il momento per il Governo di abbandonare la politica degli annunci e di farsi carico dell’esigenza di realizzare finalmente le tante riforme strutturali di cui il nostro Paese ha bisogno per sopravvivere alla crisi e, soprattutto, per reggere – non appena la crisi sarà finita – le sfide che imporrà la “nuova” competizione economica globale che da più parti si prospetta.
Noi, avendo a cuore esclusivamente gli interessi del nostro Paese e dei suoi cittadini, siamo pronti a fare la nostra parte.

4 Commenti
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maurizio nanni
maurizio nanni
14 anni fa

Una puntualizzazione politica e responsabile che fa onore all’UDC ed al suo Leader.
Ai facili ottimismi, alle “cassandre” ed ai radicalismi di ogni sorte si risponde con competenza e giudizio nell’interesse del Paese, questo deve essere e dovra’ esserlo a partire dalla Costituente di Centro.
Continuiamo cosi e quest’estate firmiamo l’istanza a favore del quoziente familiare.Grazie

Mattia Ventroni
Mattia Ventroni
14 anni fa

Una perfetta fotografia del governo Berlusconi. Annunci, propaganda ottimistica, e soprattutto molta superficialità. Superficialità appunto. La parola che meglio esprime questo governo. Bisogna avviare un processo di riforme che non riguardino solo gli interessi della Lega o del presidente Berlusconi. Vogliamo riforme per tutti . Al primo posto per la famiglia e le imprese, a mio avviso lasciate sole da questa maggioranza, dopo che sono stati emanati provvedimenti del tutto inefficaci a fronteggiare la situazione. Facciamoci sentire, perchè abbiamo bisgona dell’UDC, il paese ha bisogno di noi, delle nostre proposte concrete, e della chiarezza su tutte le tematiche. Tra cui anche i temi etici. Mattia Ventroni

Marta Romano
Marta Romano
14 anni fa

Presidente,
un discorso moderato e coscienzioso. La politica dovrebbe scrollarsi del superfluo, e iniziare ad interessarsi solo ed esclusivamente ai problemi degli Italiani. Niente più gossip, niente più sparate leghiste : soltanto gli Italiani. C’è bisogno di qualcuno riporti la politica a questi argomenti e, per questo, non si può che apprezzare l’intervento di Ciampi e suo, naturalmente.
Noi, diversi dagli altri.
Noi estremisti,perchè siamo gli unici ad aver coraggio di cantare fuori dal coro.
Marta

Vincenzo Fierro
Vincenzo Fierro
14 anni fa

Complimenti Presidente,
concordo su tutto e sopratutto auspico che sul sud si faccia poca demagogia e si affrontino con serietà problemi atavici.
con stima
Vincenzo Fierro



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