Ora la svolta, si può votare a giugno
L’intervista a Pier Ferdinando Casini su ‘Il Corriere della Sera’ di M. Antonietta Calabrò
Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, lei cosa pensa della situazione che si è creata?
«Che non ha senso andare avanti così, con il capo del governo preoccupato solo dei suoi processi: il Parlamento è paralizzato, ratifichiamo solo trattati, su come verrà gestita la nuova ondata migratoria non siamo riusciti a sapere nulla».
Lei è stato presidente della Camera. Ricorda periodi così turbolenti?
«Il fatto è che oggi non si fa nulla su nulla».
Il capo dello Stato è preoccupato?
«E chi non lo è? Siamo tutti preoccupati II presidente Napolitano ha richiamato ciascuno alle proprie responsabilità».
Avete parlato di giustizia?
«Sulla giustizia c’è una questione di serietà. Berlusconi aveva detto a tutti, compreso il capo dello Stato, che si sarebbe difeso nei processi, che avrebbe affrontato la riforma costituzionale, poi non passano dieci minuti e ritornano alla carica con le norme ad personam. C’è un disagio fortissimo di tutti su questo».
Di tutti, in che senso?
«Anche nello stesso partito di Berlusconi. Ormai, il Pdl è come il partito comunista polacco dopo la caduta del Muro di Berlino: non sanno vedere un nuovo equilibrio, ma non riescono più a difendere il vecchio».
Lei dice che così non si può più andare avanti: ci sarebbero i tempi per sciogliere le Camere e andare a votare già prima dell’estate?
«I tempi tecnici ci sono».
Condivido in pieno: Fate la lista dei candidati! un caro saluto da Maria Giuseppina Giarrizzo Giovani UDC.
PRIMA BISOGNA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE…ALTRIMENTI SIAMO I SOLITI…E UGUALI A CHI CRITICHIAMO!
il governo fa solo leggi sulla giustizia perche’ e’ un problema primario de nostro paese , o e’ il problema di una sola persona,pensiamo pure alle milioni famiglie che non riescon ad arrivare a fine mese
Cambia il maestro(se cambia) ma la musica rimane la stessa. Cambiamento radicale(non mi riferisco al partito),di uomini e mezzi, è l’unica soluzione
Si… votare, ok. Ma è il Pdl che decide se votare o meno. E Bossi/Berlusconi hanno capito che perderebbero di brutto. Quindi salvo una serie di autogol del centro-destra (anche se ultimamente ne hanno fatti a dozzine) non si vota.
E’ un’idea, ma in questo momento, con questa legge elettorale si rischierebbe un’astensione record, con sempre meno elettori che scelgono per tutti, con il rischio di dare a B. una maggioranza stabile che gli permetterebbe per l’ennesima volta di salvarsi dai processi.
Forse però il momento potrebbe giocare a favore perchè B., visto il suo calo di popolarità, dovrebbe iniziare a lasciare a casa veline e zerbini vari, nominando persone di spessore. Ma forse questa è ancora fantapolitica.
Certo è che una marcia in più l’avrebbe chi si impegna nei primi 3 mesi al cambio della legge elettorale.