postato il 18 Agosto 2012 | in "Politica, Spunti di riflessione"

Monti e quella lezione di De Gasperi da proiettare nella nuova legislatura

Pubblichiamo la lettera di Pier Ferdinando Casini al Corriere della Sera

Caro direttore,
nemmeno un mese fa il presidente del Consiglio Monti, alla domanda di un giornalista russo sulla via d’uscita migliore dalla crisi, ha risposto con le parole di Alcide De Gasperi: “Un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista alle prossime generazioni”.
Naturalmente non so se la scelta di rievocare quella celebre frase proprio in Russia, un Paese dai tratti fortemente populisti, sia stata casuale. Quello che so è che tutta la classe politica, e vorrei aggiungere anche gran parte della classe dirigente italiana, dovrebbe chiedere scusa a De Gasperi. In questi anni abbiamo pensato tutti troppo alle elezioni, agli interessi di partito, di categoria e di corporazione, e poco, o niente, alle prossime generazioni. Dimenticando una lezione che De Gasperi, peraltro, non aveva predicato nel deserto. Perché il testimone lasciato dallo statista trentino di cui ricorre il 58°anniversario della scomparsa, nel tempo è stato raccolto da uomini come Fanfani, La Malfa o Moro. Personalità capaci di guidare il Paese, attraverso scelte anche impopolari, fino a risultati straordinari, con tassi di crescita che oggi definiremmo “cinesi”, un Pil pro capite da quarta-quinta potenza economica mondiale, un’industria manifatturiera seconda solo alla Germania. Poi ci siamo seduti.
Verso la fine della Prima e durante la Seconda Repubblica si è prodotto nient’altro che populismo, miopia, calcolo breve. Spostando ogni volta un po’più in avanti i problemi, posticipando di continuo le riforme, come se non ci riguardasse comunque poggiare sulle spalle delle generazioni future la somma delle inadempienze del presente.
Il contrario di quanto ci aveva insegnato lo statista scomparso nel 1954, e con lui e dopo di lui tutti i padri dell’Europa di ieri e di oggi: da Adenauer a Schuman, fino a Helmut Kohl.
È inutile allora cercare oggi il nuovo De Gasperi. Ogni tentativo di paragone è destinato a deludere: è stato unico e tale rimarrà. La sola cosa che possiamo fare è cercare di tornare a raccogliere tutti insieme almeno la sua eredità. Il terreno principale non può che essere l’aggiornamento della nostra visione sull’Europa. Basta con i rituali europeismi di maniera, sì a un tragitto che ci porti alla federazione degli Stati uniti d’Europa con nuovi obblighi e responsabilità per tutti: ipotizzare cessioni di sovranità in cambio di un rinnovato solidarismo comunitario deve prevedere un diverso assetto istituzionale.
Si allontani da noi ciò che i cittadini vedono con sempre maggiore fastidio, e cioè l’Europa delle burocrazie, e si pensi finalmente a un vertice politico eletto e legittimato dalla gente, che a essa risponda con continuità.
Riprogettiamo il futuro dei nostri figli su basi nuove, a partire da un nuovo protagonismo delle grandi famiglie
politiche europee.
Tornando all’Italia, in questi mesi il governo Monti ha assunto una serie di provvedimenti in numerosi ambiti: dalle pensioni al lavoro, alle liberalizzazioni, al contenimento della spesa, per ricordare i più rilevanti. Non tutti perfetti, alcuni sicuramente migliorabili, ma che avevano come minimo comune denominatore il grande pregio di recuperare la lezione degasperiana secondo cui, se è necessario, occorre anche saper andare contro vento.
Questione politica innanzitutto, ma non solo politica. Guardiamo a cosa hanno scatenato dentro, ma soprattutto fuori dal «Palazzo», le ipotesi di riduzione delle Province e di accorpamento dei tribunali. La verità è che siamo oggi un Paese per certi aspetti ancora più corporativo di 60 anni fa. Un Paese in cui tutti invocano tagli e riduzione degli sprechi a parole, ma al massimo sono disponibili a falciare solo l’erba del vicino. Ecco perché, se dovessi segnalare la vera priorità per l’Italia, direi che questo cambio di mentalità indicato dal tecnico Monti alla classe politica è indispensabile che non si riveli effimero ma si proietti sulla prossima legislatura. Con un’avvertenza però: per risultare efficace dovrà riguardare l’intero Paese. Abbassando il tasso di egoismo e facendo alzare a tutti lo sguardo più lontano, in direzione dei nostri figli e dei nostri nipoti. L’unica possibile se vogliamo essere un Paese moderno.

18 Commenti
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luna
luna
11 anni fa

Non credo che Monti sia uno statista che pensa alle future generazioni…anzi ne sono convinta…il debito pubblico è un bene ciò vuol dire che lo Stato spende, investe e redistribuisce il reddito quando l’economia privata e reale non ce la fa ed è in recessione per via delle profonde contraddizioni dei mercati, del neoliberismo e del capitalismo.
L’europa deve finire qui, si stanno preparando con atti europei a farci mangiare gli ogm delle multinazionali attraverso il WTO che ce li vuole imporre salvo pagare delle multe. L’euro io lo dicevo a chi di competenza tanti anni fà era destinata a finire nel giro di 10 anni dalla sua entrata…per via delle economie troppo differenti tra i vari stati. Io penso che siete sulla rotta sbagliata tutti quanti…basta parlare di tabù…si esca da questa europa e dall’euro e si faccia la cosa giusta..si ritorni ad uno Stato con moneta sovrana che emette la moneta per risanare il debito pubblico, pagare gli interessi sul debito, che investe nell’economia reale e nella occupazione. Bisogna fare quello che ha fatto Kennedy e Aldo Moro prima che venissero uccisi e ormai ho miei dubbi sulle loro reali morti..chi erano i veri mandanti..i banchieri massoni…i poteri forti?
E poi c’è il trattato di Velsen che istituisce la gestapo, cioè l’eurogendefor dovremo dire addio all’arma dei carabinieri e al ridimensionamento della polizia quando sappiamo che questa gestapo sarà rivolta a sedare le proteste della gente comune che protesterà contro la dittatura europea e delle banche.

Angelo Palmieri
Angelo Palmieri
11 anni fa

Fuffa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

LeeJones
LeeJones
11 anni fa

Le bugie elettoralistiche della destra e le utopie anch’esse elettoralistiche della sinistra (altre bugie) ci hanno ridotti sul lastrico. Ben venga finalmente un Governo serio, sincero e capace come questo. Spero che duri il più possibile, anche oltre la scadenza naturale del 2013, e voterò con convinzione solo quel partito o quella coalizione che avrà fatto inequivocabilmente propria ed in una prospettiva almeno decennale l’agenda del prof. Monti per proseguire nella strada del risanamento del Paese che lasciamo ai nostri figli.

cittadino
cittadino
11 anni fa

@Lee Jones, per ora lo abbiamo dichiarato solo in due come voteremo ma speriamo che decidano di votare così la maggioranza degli Italiani perchè penso che a questo punto sia l’ unica via di salvezza. Cittadino.

Giovanni
Giovanni
11 anni fa

Egregio Presidente,
mi consenta di esprimerLe una certa sorpresa dalla lettura del suo accorato j’accuse rivolto ad una classe politica di cui anche Lei fa parte da più di un ventennio.
Condivido anche le Sue giuste considerazioni sull’ipocrisia di noi italiani nel condividere tagli e risparmi, solo se non riguardano noi direttamente. Tuttavia, credo che Lei, nel Suo ruolo di politico che ha avuto anche incarichi governativi, abbia anche una responsabilità culturale in relazione a tale situazione.

Fabio G. Angelini
11 anni fa

Caro Pierferdinando,
è ora di costruire un grande partito popolare, d’ispirazione cattolica e liberale, aperto al contributo di tutti i movimenti laici e liberal-democratici e in particolare di tutta quella parte della societa’ civile che fino ad oggi, pur contribuendo in modo decisivo al benessere socio-economico del nostro Paese, e’ stata ai margini del dibattito politico e culturale. Un partito aperto e plurale, capace di proporre uomini nuovi e soluzioni che guardino oltre le immediate scadenze elettorali, facendo dell’innovazione e del rinnovamento la ragion d’essere della propria esistenza. Se saprà essere questo, avra’ la forza di avviare un processo destrutturante del quadro politico italiano che costringera’ tutte le attuali forze in campo a ripensare se stesse. E’ profondamente sbagliato, quindi, cercare di immaginare questa nuova forza politica all’interno in un quadro politico statico, anteponendo tatticismi e calcoli a quella componete di sogno e voglia dirompente di cambiamento che devono animare questo progetto. La strategia, dunque, al posto della tattica politica; che scendano in campo idee, proposte e personalita’ in grado di apportare a questo nuovo partito quella linfa vitale di cui ha bisogno. Il Centro Studi Tocqueville-Acton, insieme al contributo di tutti coloro che credono in questo progetto, sara’ in campo per giocare la partita, da settembre vogliamo essere portatori sani di innovazione e rinnovamento!
Un caro saluto,
Fabio

citoyenne
citoyenne
11 anni fa

Buongiorno, presidente

Come sempre io non mi unisco al coro plaudente, mi perdoni. Ma vede io ritengo che se lei si limitasse ad ascoltare gli encomi, perderebbe di vista la realtà del mondo che la circonda, anche perchè nei palazzi del potere non giunge nemmeno l’eco della sfiducia del popolo italiano.
Lei parla di De Gasperi & co.; quando ho letto tutta la sua lettera, mi è venuto in mente solo un proverbio: “gioca coi fanti, ma lascia stare i santi”. Questo tirare in ballo, di volta in volta, ora De Gasperi, ora Don Sturzo, ora l’agnello sacrificale Moro, ora Fanfani, mi sembra fuori di posto. Lasciamo almeno riposare in pace i morti. Loro non ci sono più e se per caso tornassero per un solo giorno su questa terra, se ne tornerebbero inorriditi vedendo i loro sacrifici, le loro idee ridotti e trasformati in mero arrivismo politico.
Lei dice che dal 1994 l’Italia è in preda a quel populismo che, di giorno in giorno, diventa sempre più populista e troppo spesso volgare. Ha ragione, presidente! Ma io non posso non ricordarle che per ben 12/14 anni lei è stato accanto a quel populismo, anche con mansioni di grande responsabilità, in quanto presidente della camera per ben cinque anni. L’UDC dove era quando si approvava la legge sul falso in bilancio? L’UDC dove era quando si presentavano i vari lodi che dovevano servire a salvare il cav. dalla macchina della giustizia. Le ricordo che, malgrado le parole false reiterate dai sostenitori del cav. che parlano di assoluzioni, in effetti si parla sempre di scadenza dei termini.
Non ci si può rifare una verginità parlando solo degli ultimi sei anni nè, tantomeno, tirando in ballo personalità della vita pubblica del passato.
I morti lasciamoli riposare in pace, noi siamo tutt’altra cosa!
Una citoyenne

cittadino
cittadino
11 anni fa

Svegliatevi amici plaudenti! Possibile che non riuscite a vedere come realmente va la vita? Perchè guardare gli esempi del passato anche se si tratta di uomini che ci hanno risollevato dalle macerie della guerra ed hanno impedito all’ Italia di finire nelle grinfie del comunismo (quello vero) collocandoci a pieno titolo fra le democrazie occidentali e facendoci usufruire della libertà e dei benefici di un progresso che ha portato anche le classi medio-basse ad un tenore di vita decoroso e civile? Quel patrimonio culturale, che tra luci ed ombre, ci aveva portato fra i primi paesi del mondo civile lo abbiamo buttato quasi completamente alle ortiche seguendo l’ onda populista di mani pulite e abbiamo scelto di affidarci ad un nuovismo sfrenato e supponente che ci ha condotto in appena 20 anni sull’ orlo del baratro. Questa è la realtà. Prima di accusare gli altri di aver tradito lo spirito dei personaggi più importanti della vecchia DC bisognerebbe in primo luogo farsi un bell’ esame di coscienza per vedere se li abbiamo appoggiati o invece li abbiamo contrastati, se abbiamo provato a salvare quello che di buono c’ era nella DC (e non era poco) oppure ci siamo uniti al coro plaudente che appoggiava i processi mediatici, approvava chi metteva in galera intere giunte regionali e dopo qualche giorno, dopo averli ben bene “sputtanati” li scarcerava etc. Casini ha pubblicamente ammesso di aver sbagliato valutazione su Berlusconi perchè aveva pensato che con il suo ingresso nel PPE, appoggiato da lui stesso e da Buttiglione che già ne facevano parte, si sarebbe spostato verso il popolarismo europeo e non verso l’ estremismo della Lega e verso il suo esasperato personalismo. Quando si ammette l’ errore si deve conseguentemente cambiare direzione, cosa che Casini ha iniziato a fare fin da quando era Presidente della Camera: non ci vogliamo ricordare i contrasti con FI e le dure prese di posizione nonostante il peso quasi inesistente del suo partito? I morti, quando sono stati un esempio valido per il bene del popolo, non bisogna affatto lasciarli in pace, ma bisogna invece tirarli in ballo soprattutto nei momenti di difficoltà e cercando di imitarli nel limite delle nostre possibilità. Questo non è sterile fideismo, ma è il buon buon senso di chi fa tesoro degli insegnamenti di persone che la storia, non la propaganda politica, ci ricorda per i benefici che hanno portato alla società nazionale ed internazionale. Cittadino.

mario pezzati
mario pezzati
11 anni fa

non è bello dire che l’udc era quasi inesistente dal 2001 al 2006, perchè si va a sminuire l’azione di questo partito in quel quinquennio.
Parimenti non si può ignorare le dure prese di posizione che lei ha, giustamente, ricordato e che portarono alla fuoriuscita di follini. Ma è anche vero che in quel quinquennio, prese di posizione o meno, influenza o non influenza del partito, sono stati votati certi disegni di legge.
Ammettere questo non è colpevilizzare nessuno, ma semplicemente ammettere il prorpio passato, nel bene e nel male, per potere passare oltre.
finchè non si farà questa ammissione, ci verrà sempre rinfacciato il passato e resteremo sempre bloccati, invee di guardare avanti.

cittadino
cittadino
11 anni fa

@citoyenne, buona sera citoyenne, mi deve veramente scusare, ho tentato, senza riuscirvi, di non rivolgermi direttamente a lei, data la sua decisione di non rispondere ai miei commenti, aspettandomi che qualcuno lo facesse al posto mio, per contestare pesantemente (per quanto pubblicabile) una sua infelicissima espressione che ha usato per indicare i più rappresentativi ed importanti uomini politici (STATISTI) del primo Partito Popolare e della DC : “De Gasperi & C.” Lei, gentilissima signora, crede forse che un partito popolare formato da milioni di uomini e donne appassionati, per bene, convinti di offrire un servizio al proprio paese sia una sorte di SpA? Una qualsiasi azienda di import-export di dubbie finalità commerciali? Mi spiace per lei, ma sono costretto ad assimilare il suo linguaggio, che esprime naturalmente anche il suo pensiero, a quello di Berlusconi che, invitando i dirigenti dell’ UDC a fondersi nel partito del predellino, li esortava a rinunciare al MARCHIO del loro partito ed entrare al suo servizio. Proprio così, lei parla e pensa come Berlusconi, disprezza chi non è dalla sua parte e cerca di denigrala in ogni modo: i dirigenti dell’ UDC sono politici di professione che stanno lì solo per prendere per i fondelli gli Italiani e quindi gli elettori che ce li hanno mandati hanno gli occhi foderati di prosciutto! Le ricordo che quello che rappresenta il nostro partito è un SIMBOLO, UN SIMBOLO, capito? Non è un MARCHIO (come lo chiama Berlusconi) di una SpA (come la chiama lei che parla e pensa come lui) che vende tappeti volanti, salami o frigoriferi! Lei parla di Uomini che hanno lasciato il segno nella nostra società in quanto con il loro operato hanno cambiato in meglio (IN MEGLIO, MOLTO MEGLIO) la vita di milioni di uomini e donne che uscivano dal disastro della guerra ed erano in gran parte poveri ed analfabeti ma hanno ugualmente avuto l’ opportunità di emanciparsi e progredire in un paese libero e civile! Lei non ha alcun titolo per parlare con questo tono di Uomini ai quali, evidentemente suo malgrado, lei, come diverse generazioni di Italiani, deve il grande privilegio e la fortuna di poter vivere in un paese libero e civile, almeno fino a quando omuncoli, buffoni e ballerine, saliti al potere con la responsabilità di cittadini senza più alcun ideale e principio, riusciranno a ricacciarci indietro di qualche centinaio di anni. Cittadino.

citoyenne
citoyenne
11 anni fa

Buongiorno, cittadino

Le premetto che io ho una scarsa memoria per quanto riguarda nomi e date, quindi il mio co. non era per niente offensivo o lesivo, almeno nella mi intenzione… nella sua interpretazione può essere come vuole. Lei è libero, come lo sono io!
Forse lei, nella foga di trovare qualcosa di screditante (lo fa sempre, mi pare.. e sempre libero di continuare), ha ignorato la seguente frase:

“Questo tirare in ballo, di volta in volta, ora De Gasperi, ora Don Sturzo, ora l’agnello sacrificale Moro, ora Fanfani, mi sembra fuori di posto. Lasciamo almeno riposare in pace i morti. Loro non ci sono più e se per caso tornassero per un solo giorno su questa terra, se ne tornerebbero inorriditi vedendo i loro sacrifici, le loro idee ridotti e trasformati in mero arrivismo politico.”

Quindi attribuisco tutti i meriti a quegli uomini del passato che rivoltavano i cappotti per apparire almeno decorosi in pubblico e che hanno fatto la storia dell’Italia. Molti meno meriti attribuisco a “questa” classe politica.
La leggo sempre con simpatia.
una citoyenne

cittadino
cittadino
11 anni fa

@citoyenne, come vede, anche io la leggo quotidianamente con altrettanta simpatia. La spiegazione della ragione per cui ha usato “& c.” per indicare i personaggi della DC non è affatto convincente, anche perchè è palese che quando vuole i nomi ed i fatti se li ricorda eccome! Certo, li osserviamo evidentemente da un comprensibilissimo diverso punto di vista e gli diamo significati ed importanza quasi sempre completamente diversi, ma lei se li ricorda e li conosce benissimo (cappotti rivoltati, agnelli sacrificali etc.). Le assicuro poi che la frase da lei riportata l’ ho presa in esame, eccome, ma io penso che questa avrebbe potuto avere il significato che lei ora cerca di dargli se poi non avesse specificato meglio: “Non ci si può rifare una verginità parlando solo degli ultimi sei anni nè, tantomeno, tirando in ballo personalità della vita pubblica del passato”, cioè che il richiamo ai loro valori viene usato indistintamente da tutti al solo fine di carpire il consenso dei cittadini. Ed avrebbe potuto avere un diverso significato anche se avesse spiegato da chi, secondo lei l’ agnello sacrificale Aldo Moro sia stato sacrificato e sull’ altare di quale ideologia: perchè, vede, questo modo di ricordare quella tristissima vicenda per tutto il popolo italiano, viene per lo più usato da una certa corrente di pensiero che afferma che i veri carnefici siano stati proprio i suoi amici di partito. Sui meriti da attribuire a questa classe politica sono in parte daccordo con lei, solo in parte, perchè penso che anche fra di loro ci siano persone che si impegnano in maniera giusta, anche se con scarsi risultati a causa del limitato peso politico che possono mettere sulla bilancia del potere decisionale. Cittadino.

citoyenne
citoyenne
11 anni fa

Buongiorno, cittadino

Considerato che lei ritiene che io non dica il vero, quindi sarei una bugiarda, le faccio presente, ed effettivamente è l’ultima volta che lo faccio, che io ho scritto “ho una scarsa memoria per quanto riguarda nomi e date”, mettendo precisi paletti “nomi e date”. Questo non vuol dire che sono una demente, o una bugiarda o che tutti i nomi mi sfuggano, nè che non ricordi episodi.
Ma se lei è più contento nel volermi attribuire tutte le nefandezze di questo e di altri mondi, continui pure …. il “suo” probllema non mi tocca. Io continuerò a leggerla con inalterata simpatia.
uan citoyenne

cittadino
cittadino
11 anni fa

@citoyenne, io non le ho dato della bugiarda e tantomeno della demente (tutt’ altro mi sembra), ho criticato il suo modo di vedere le cose che, dato che lei lo pubblica sul blog, è sottoposto alle considerazioni positive o negative di tutti, come lo sono le mie considerazioni. Io peraltro non ho alcun problema, nè con lei, nè con altri partecipanti a questo blog; mi limito a leggere e ad esprimere le mie considerazioni sui vari argomenti posti in discussione, senza distribuire patenti di intelligenza, di rispettabilità a chicchessia e senza attribuire nefandezze di alcun genere a nessuno. Semplicemente, se penso che venga postato un concetto giusto, sempre secondo il mio punto di vista, lo condivido, se invece penso che questo non lo sia lo contesto esprimendone le ragioni. Evidentemente lei ed io abbiamo un punto di vista diametralmente opposto su quasi tutto, ma io non ho assolutamente la pretesa di pensare che sia solo lei quella che sbaglia, ma come lei ha il diritto di esprimere il suo pensiero, anche io ho lo stesso diritto di esprimere il mio e nessuno dovrebbe offendersi se si ricevono delle critiche anche aspre su di essi: questo è il succo della libera espressione di pensiero. Cittadino.

freeskipper
11 anni fa

Famiglia Cristiana: Al Meeting di Cl applauditi cani e porci.
Scontro fratricida “Caino-Abele” nel nome del Signore: Famiglia Cristiana si scaglia all’attacco del popolo di Comunione e liberazione reo degli applausi tributati al premier Mario Monti in occasione della sua visita alla kermesse riminese. Il settimanale cattolico si è espresso duramente nei confronti dei seguaci di Don Giussani che mai si sarebbe sognato di degnare neppure di uno sguardo i potenti e straricchi politicanti – figuriamoci poi invitarli in casa propria e addirittura osannarli con scrosci di applausi a scena aperta!!! – che non rappresentano assolutamente la “gente per bene” di questo Paese, ma che anzi ne sono la perfetta antitesi e la umiliano e la deprimono quotidianamente con i “loro” provvedimenti, fino a ridurla in miseria per garantirsi la bella vita per “loro” stessi e per i loro “amici”! Di seguito l’editoriale.
di Famiglia Cristiana. «Per molti aspetti vedo avvicinarsi l’uscita dalla crisi». Così il presidente del Consiglio Mario Monti ha aperto il Meeting di Comunione e liberazione a Rimini. Un discorso carico di speranza, ricco di citazioni: da De Gasperi a Schuman. Le parole di Monti sono servite a dar fiducia a un Paese con il freno a mano tirato. Anche se il cammino di risanamento è lungo. Un discorso di speranza, con forti contrasti con la realtà. Il premier, sulla scia di De Gasperi («il politico guarda alle prossime elezioni, lo statista alle prossime generazioni»), ha sostenuto che il Governo «sta cercando di orientare le politiche nell’interesse dei giovani». Ma quali provvedimenti stanno creando lavoro e contrastando la disoccupazione giovanile? In fondo, ammette lo stesso presidente: «Mai abbiamo pensato che le riforme fatte con intensità in questi mesi, lavoro, pensioni, spending review, liberalizzazioni, facessero partire immediatamente la crescita». «Quello che, invece, speravamo», ha aggiunto, «è che l’insieme di queste riforme desse luogo a una riduzione dei tassi di interesse più rapidamente di come sta avvenendo. Non abbiamo mai pensato che, nel giro di qualche mese, le riforme potessero far salire crescita e occupazione. Ci vuole più tempo». Ma quanto tempo? Il Paese è stremato. Dieci milioni di famiglie tirano la cinghia. La disoccupazione è al 10,8 per cento. Solo un italiano su tre ha un posto regolare a tempo indeterminato (meno che in tutti i Paesi europei). Secondo Eurostat, gli occupati in Italia sono 450 mila in meno che nel 2007. Aumentano i cassaintegrati. Su una popolazione di 60,8 milioni di residenti, solo il 36,8 per cento (22,3 milioni di persone) lavora. «L’economia italiana», ha scritto Federico Fubini sul Corriere della Sera, «somiglia a una piramide rovesciata, la cui base formata da chi produce si restringe sempre di più. Se si eliminasse l’apporto degli stranieri, emergerebbe che i cittadini italiani effettivamente al lavoro sono poco più di uno su tre». Un’ultima considerazione. Un lungo applauso del popolo dei ciellini ha accolto il premier. Tutti gli ospiti del Meeting, a ogni edizione, sono stati sempre accolti così: da Cossiga a Formigoni, da Andreotti a Craxi, da Forlani a Berlusconi. Qualunque cosa dicessero. Poco importava se il Paese, intanto, si avviava sull’orlo del baratro. Su cui ancora continuiamo a danzare. C’è il sospetto che a Rimini si applauda non per ciò che viene detto. Ma solo perché chi rappresenta il potere è lì, a rendere omaggio al popolo di Comunione e liberazione. Non ci sembra garanzia di senso critico, ma di omologazione. Quell’omologazione da cui dovrebbe rifuggere ogni giovane. E che rischia di trasformare il Meeting di Rimini in una vetrina: attraente, ma pur sempre autoreferenziale.

Patrizia
Patrizia
11 anni fa

Gentile Presidente, sono mesi che cerco di richiamare l’attenzione sua e di tutta la sua equipe sulle future generazione.Forse l’unica carta vincente da giocarsi nel nostro paese è costruire una vita futura dignitosa ai nostri giovani.
Gli italiani tutti sono disposti a sacrifici e rinunzie purchè i nostri figli non siano costretti ad andarsene via dall’Italia, loro vogliono rimanere qui, vogliono lavorare, poter comprarsi una casa, formare una famiglia. Non possiamo chiedere loro altre lacrime e sangue, loro sono già troppo aggravati di oneri, sulle loro spalle pesa il debito pubblico,accumulato con prepensionamenti facili ,con l’ evasione fiscale, con i molti e troppi privilegi per alcune categorie di lavoratori .
Ora basta la politica tutta deve prendere in considerazione le nuove generazioni, il loro futuro, e se i molti movimenti populisti, oggi nati come funghi, ignoranti , incapaci e molto opportunisti cercano il consenso di tutti quelli che si lagnano, e che se ne fregano altamente delle nuove generazioni. Voi avete il dovere di guardare oltre, bene questo sua lettera,ma ora servono i fatti, servono programmi, incentivi, progetti per chi si affaccia ora nel mondo del lavoro. Iniziamo ad aiutare le famiglie più numerose, sono quei figli che ci pagheranno le pensioni. La scuola, la ricerca, lo stato deve aiutare i ragazzi più meritevoli, borse di studio, corsi di formazione, viaggi e scambi di studio e lavoro all’estero.
E se un cambio di rotta ci deve essere, si deve partire da qua, politici dello spessore di De Gasperi, Moro, forse non torneranno, ma le loro idee i loro programmi voi tutti avete il dovere di perseguire, ed attuare.I sacrifici li facciamo ma vogliamo il corrispettivo, vogliamo un futuro per i nostri figli, lo volete capire o no? Vediamo un pò di fare qualcosa e presto, non c’è più tempo da perdere.Cordialmente la saluto.

cittadino
cittadino
11 anni fa

@freeskipper, “Il Paese è stremato. Dieci milioni di famiglie tirano la cinghia. La disoccupazione è al 10,8 per cento. Solo un italiano su tre ha un posto regolare a tempo indeterminato (meno che in tutti i Paesi europei). Secondo Eurostat, gli occupati in Italia sono 450 mila in meno che nel 2007. Aumentano i cassaintegrati. Su una popolazione di 60,8 milioni di residenti, solo il 36,8 per cento (22,3 milioni di persone) lavora.” Se Napolitano non si fosse letteralmente inventato il Governo Monti e le forze politiche della “strana maggioranza”, alcune convintamente, altre obtorto collo, non lo avessero sostenuto, lei oggi avrebbe dovuto scrivere. “Il Paese è crollato….” E tutte le altre cifre negative e pesantissime che seguono le avrebbe dovute moltiplicare per due o forse anche per tre. E questa possibilità catastrofica si avvicinerà di nuovo se nel 2013 non rimarrà al governo Monti o qualcuno simile a lui. Famiglia Cristiana avrebbe oggi dovuto trattare argomenti di ben altra natura simili a quelli che purtroppo stanno affrontando i cittadini Greci, altro che preoccuparsi degli applausi al Meeting di Comunione e Liberazione! Cittadino.

Riccardo
Riccardo
11 anni fa

Non credo sia solo l’effetto Monti a tenere banco tra la gente comune ma principalmente dalla politica vuota, fatta di parole e promesse mai avveratesi, di alleanze indesiderate utili solo a raccimolare alcuni presunti voti in più che poi letti con più calma vengono riscoperti inutili e allora si ricorre alla già consumata usanza italiana del sidetto ribaltone. Dico questo perchè non voglio sia fatta un unione fra partiti di centro che vogliono solo voti (vedi Fini) ma che contrario a quanto è avvenuto fino a ora si guardi di più alla gente comune a far crescere l’economia x il bene di tutti anteponendo questi propositi aale lotte e ai privilegi politici. Dimostrateci che LAVORATE effettivamente x il bene comune legate il salario dei deputati e senatori effettivamente a qunto producono x il bene del paese e se chichessia vuole un aumento che tale aumento sia effettivamente legato a quanto sale lo stipendio minimo dei cittadini e chi viene sorpreso a farsi corrompere sia buttato sulla pubblica piazza alla gogna come si usava tempo addietro. Solo in quel modo la politica italiana potrà risollevarsi e nella mente dei cittadini tornerà quell’ideale che ci ha permesso di rialzarci dal dopoguerra dove si possa andare fieri di pagare le tasse……….



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