Il governo merita, ma Renzi non sia altezzoso
L’intervista di Alessandro Trocino a Pier Ferdinando Casini pubblicata su Il Corriere della Sera
ROMA «Renzi ha fatto bene finora. Ma abbandoni certi toni da uomo della Provvidenza e certi slanci troppo autoreferenziali». Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione Affari esteri del Senato, fa il punto della situazione, dopo l’affaire Guidi. Non è un momento facile.
«Dopo due anni di governo, è fisiologico che si sia attenuato un certo entusiasmo e che si cominci a fare le pulci a tutto. Ma il governo merita di andare avanti».
In che direzione?
«Senza nervosismo e senza inutili esibizionismi. Renzi ha tanti nemici, ma non deve aggiungere il più pericoloso: lui stesso, quando assume atteggiamenti altezzosi. Dico a Renzi di stare sereno».
Lo «stai sereno» non portò bene a Letta.
«Ma è copyright di Renzi, quindi non si offenderà. Il solipsismo non ha mai portato bene. L’uomo solo al comando non fa bene a nessuno: in politica c’è bisogno di tutti. Dia dignità a chi in questi anni lo ha aiutato avendo come unico scopo il bene dell’Italia».
Chi nominare dopo la Guidi?
«Quando la Merkel vinse, nominò Schauble ministro dell’Economia, nonostante i pessimi rapporti. Capì che è meglio avere un alleato scomodo nel governo, piuttosto che un uomo di paglia in un dicastero fondamentale».
Renzi è spesso accusato di favorire il suo «giglio magico».
«Mi auguro che vada oltre l’Arno. Capisco che si senta rassicurato da chi conosce meglio. Ma per guidare un Paese bisogna saper guardare lontano».
Se fosse un centrista non le dispiacerebbe, ovviamente.
«Mi farebbe piacere solo che fosse una persona intelligente. La contabilità non mi interessa».
Tecnico o politico?
«E una distinzione da età della pietra. La vera distinzione è tra chi è autorevole e chi balbetta».
Ha fatto bene la Guidi a dimettersi?
«Sulla sua onestà non ho dubbi. Ma non poteva fare diversamente. Mi ha fatto sorridere amaramente leggere i tweet antipolitici del suo compagno».
Qualcuno dice che i poteri forti si muovono contro Renzi.
«I poteri forti in Italia non esistono da tempo. Il modo con cui Renzi è arrivato al potere è la dimostrazione che, se c’erano, sono liquefatti. Basti pensare alla demolizione del governo Monti».
E i magistrati?
«Mi piacerebbe che diventassimo un Paese normale, dove le azioni della magistratura non fanno necessariamente parte di un complotto e non sono una verità rivelata. Se poi negassimo che ci sia in Italia, a fronte di una stragrande maggioranza di magistrati perbene, una minoranza politicizzata, vinceremmo il Nobel dell’ipocrisia».
C’è un problema di moralità nel governo?
«Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Si chiede a Cantone di dare certificati di buona condotta: penso a quanti filibustieri si preoccuperanno di avere un timbro vidimato da lui. La moralità deve far parte del codice genetico della nazione e non prevede l’appalto a salvatori della patria».