«Forza Italia e Pd non abbiano paura, fronte europeo contro il sovranismo»
L’intervista di Marco Ventura pubblicata sul Messaggero
«Salvini scommette sulla vittoria del sovranismo e del populismo in tutta Europa, e dal suo punto di vista ha ragione. Se non vogliono colare a picco, Forza Italia e Pd devono avere altrettanto coraggio e riconoscere che il mondo è cambiato. Devono lavorare in vista delle prossime elezioni europee per creare un’area politica, uno schieramento, europeista». Non ancora necessariamente una «alleanza elettorale», precisa Pier Ferdinando Casini, senatore eletto nelle liste del centrosinistra, ma un raggruppamento nuovo, che si opponga alla politica del governo giallo-verde «fondata su una incertezza che, quella sì, spaventa i mercati e può generare disastri».
Perché tanto allarme?
«Il vero terrore non è per i provvedimenti presi dai 5Stelle e dalla Lega, non saranno il decreto dignità o i vitalizi a sconvolgere il panorama della storia. Il vero spavento è il clima di incertezza che si sta trasmettendo al mondo e agli italiani. Questi ragazzi sono imprigionati dalle promesse elettorali. Su Ilva, Tav, Tap e grandi infrastrutture pesa un gigantesco punto interrogativo. Le grandi opere si faranno o no? È probabile che no. O forse sì, ma al prezzo di ritardi enormi, perché si dovranno trovare escamotage. Da quando si è insediato questo governo, i risparmiatori hanno già fatto uscire dall’Italia decine di miliardi di euro, mentre gli investitori stranieri, che già ritenevano l’Italia inaffidabile, a maggior ragione adesso fuggono spaventati».
C’è stata una svolta sovranista?
«La vicenda della Turchia dimostra che il sovranismo è una teoria molto debole, perché il sistema è totalmente interconnesso. Fuori dall’ancoraggio all’euro fibrilla anche un’economia come quella turca, che va bene. E con la politica dei dazi di Trump, è difficile perfino rilanciare le esportazioni favorite da monete deboli. La situazione è molto delicata per l’Italia: siamo alla vigilia di scelte che renderanno la Banca centrale europea ancor meno disponibile ad acquistare i nostri titoli di Stato. Consiglio ai governanti di far poco gli spiritosi, perché coi titoli da piazzare ogni volta, è un rischiare col fuoco».
Che fare?
«Salvini ha una sua lucidità, non affronta queste vicende alla giornata. Io mi sono chiesto perché uno come lui, di fatto il leader del centrodestra, abbia scelto la sponda populista di M5S. La risposta è chiara: lo schema centrodestra contro centrosinistra non esiste più. Salvini guarda a quanto succede in Europa alle famiglie politiche tradizionali, popolari e socialisti, e scommette sul fatto che non sarà più la Merkel a dare le carte ma Orban, ovvero il fronte sovranista. Perciò gioca la carta del rapporto con M5S, si emancipa dai vecchi schemi. I due partiti che si ostinano a difendere uno schema del passato rischiano di essere Pd e Forza Italia».
Perché il Pd?
«Nel Pd c’è ancora chi vede nell’alleanza con Leu l’evento messianico per uscire dalla crisi. Auguri a chi la teorizza! Il dibattito interno al Pd oggi ha elementi surreali. Zingaretti dice che il modello vincente è quello laziale dove, tutti lo sanno, non c’è la maggioranza. Be’, allacciamoci le cinture di sicurezza!».
E Forza Italia?
«La novità di Tajani è che fa ogni giorno un appello a Salvini perché torni a casa. Ma a Salvini di tornare a casa non passa neppure dall’anticamera del cervello. La sfida non è tra centrodestra e centrosinistra, è tra sovranisti e europeisti. Se invece l’unico problema di Forza Italia è quello di non far pensare di esser d’accordo col PD, perderà anche nei prossimi anni. E alla fine Salvini e Di Maio potrebbero divorare uno Forza Italia, l’altro il Pd. In gioco è il nuovo bipolarismo. Più che la paura di contaminarsi gli uni con gli altri, conterà il coraggio di fare fronte comune. O sarà un massacro per tutti».
Lei siede in Commissione di Vigilanza Rai. Là che succede?
«È chiaro anche ai bambini che il braccio di ferro su Foa non interessa a nessuno. È solo un ulteriore strumento di Salvini per umiliare Forza Italia».
Quindi alleanza elettorale FI-Pd per le Europee?
«Più che le formule conta la sostanza. L’importante è creare qualcosa di nuovo per superare i confini del bipolarismo tradizionale, in linea con quanto avviene a livello mondiale ed europeo. Il sovranismo non è la risposta, ma può essere la nostra tomba se non ci emancipiamo dalle gabbie ideologiche del passato. Chi ha coraggio riparli di Europa, perché da soli nel mercato globale saremmo semplicemente spazzati via. Chi si attarda a inseguire Salvini o Di Maio, finirà solo per ridicolizzarsi».