postato il 18 Agosto 2019 | in "Politica, Rassegna stampa"

«Nuova maggioranza? Chi votò von der Leyen. Giusto Conte all’Ue»

Italia isolata per colpa di Salvini

L’intervista di Paola Di Caro pubblicata sul Corriere della Sera

Il primo terreno di verifica di una possibile, nuova maggioranza «deve essere l’Europa». Per uscire dal «pericoloso isolamento» nel quale l’Italia è finita anche grazie ad un ministro dell’interno «disattento a quello che accadeva sull’immigrazione perché impegnato a fare campagna elettorale su quei temi», incauto perché «non si possono dire cose gravissime come
“mi trovo meglio a Mosca che in altre capitali europee», dalla parte sbagliata quando si è trattato di votare per la
presidente della Commissione europea von der Leyen, cercando «un fronte sovranista che l’ha tradito, visto che
anche i polacchi e Orban si sono schierati con lei». Per questo secondo Pier Ferdinando Casini oggi una nuova maggioranza potrebbe nascere dalla convergenza tra le forze che hanno sostenuto la Von der Leyen: Pd, M5S e perfino Forza Italia.

L’Europa è il faro?
«È essenziale, sia per le politiche sull’immigrazione che per quelle economiche. Oggi siamo ininfluenti, la Spagna ci ha sostituito nel rapporto
con Germania e Francia. E la crisi politica nasce proprio per diverse visioni sull’Europa, non certo sulla Tav».

Molti temono un governo di corto respiro.
«Certo, un governicchio di tre mesi aiuterebbe solo Salvini e non il Paese. L’orizzonte deve essere di lunga durata. Io che pure ho perplessità sulla
linea di Zingaretti per una certa accondiscendenza alla deriva pro-voto di Salvini, gli do ragione quando dice “o un
governo serio, o il voto”».

FI sembra su ben altre posizioni.
«Ed è inspiegabile come a livello europeo scelgono di essere punto di riferimento
del Ppe e poi —a parte alcuni come Brunetta e Carfagna — fanno discorsi più populisti di quelli di Salvini. E invece
avrebbero la possibilità di sedersi a un tavolo di convergenza nazionale ed europea».

Chi però sembra avere la palla è il M5S.
«Io tutte queste possibilità non le vedo. Tornare con la Lega sarebbe una catastrofe assoluta. Sono in unafase delicata, non c’è dubbio, ma la via del governo politico è sempre la più forte. Chiaro che è una operazione difficilissima quella di un governo
col centrosinistra, e per percorrerla non sono accettabili veti. Anche io, che non sono un fan di Di Maio, non direi mai che deve restare fuori da un governo. Anzi, dentro ci vorrei pure Zingaretti».

Possibile?
«Ricordo che quando nel giorno del suo rapimento stava nascendoil governodi unità nazionale, il Pci non voleva
ne facessero parte Donat Cattin e Bisaglia. Ma Moro disse: “i moderati devono stare dentro per evitare operazioni squilibrate”. Oggi è lo stesso».

E il premier Conte?
«Ha cercato di limitare i danni per mesi. Le scelte spettano al capo dello Stato, ma se andasse a fare il commissario
europeo la troverei una cosa
intelligente e giusta».



Twitter


Connect

Facebook Fans

Hai già cliccato su “Mi piace”?

Instagram