postato il 15 Maggio 2012 | in "Economia, Politica, Spunti di riflessione"

Dalle agenzie di rating disegno criminale anti Italia

 
Ieri le agenzie di rating erano distratte, oggi rischiano di essere parte di un disegno criminale anti europeo e anti italiano. E’ una vergogna che in presenza di nessun elemento nuovo, salvo il deterioramento della situazione economica che vale per tutti i paesi del mondo e per l’Europa, oggi ci sia il declassamento delle nostre banche: è un attentato all’economia del Paese. Ecco perché è importante avanzare al più presto la proposta di un’agenzia di rating europea.

18 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
freeskipper
11 anni fa

Il fantasma della dracma a braccetto con la lira!
La Borsa scende, lo spread sale, il debito pubblico aumenta, la benzina pure, l’inflazione idem, gli stipendi e le pensioni – quando e se si percepiscono – sono quelli, giusti giusti, per non morire di fame! Su tutto questo incombono due provvedimenti presi dal governo tecnico che porteranno al collasso finale le famiglie italiane: l’IMU e l’aumento dell’IVA. E tutto questo per restare nell’euro! Ma qualora dovessimo riuscire nell’impresa impossibile di saldare il nostro debito pubblico con l’Europa, l’Europa ci sarà ancora? Un fatto è certo: oggi sono in tanti a volere uscire dall’euro per tornare alla vecchia Lira! L’eurozona trema dopo il terremoto elettorale che ha spezzato l’asse Berlino-Parigi! L’aggravarsi della crisi greca e i mutati scenari europei – non da ultimo quello italiano che alle recentissime amministrative ha tolto consensi ai partiti che appoggiano l’attuale esecutivo – riaprono la partita sulla crisi dell’eurozona. La Cancelliera tedesca Angela Merkel, indebolita dal tracollo elettorale alle regionali in Nord Reno Westfalia, deve anche affrontare la svolta francese. Con il socialista François Hollande all’Eliseo è probabile che la linea del rigore nella finanza pubblica venga messa in discussione. Potrebbe passare l’idea della creazione di un debito pubblico europeo, cui Berlino si è sempre opposta! Ma se non si agisce in fretta e bene sul debito sovrano c’è il rischio che la Germania rimanga l’unico stato membro della Ue! La Grecia, infatti, è ad un passo dal default e la sua imminente uscita dall’euro potrebbe innescare una crisi ancor più profonda, che avrebbe reazioni a catena sugli altri paesi in difficoltà, come Spagna e Italia. Il ripristino delle monete nazionali è pertanto un fantasma che sta prendendo sempre più corpo e che aleggia su tutti gli stati membri. La Grecia è ormai un paese ingovernabile, incapace sia di dare vita a maggioranze effettive di governo, sia ad un esecutivo in grado di applicare le misure di austerità e di rigore finanziario richieste dall’Unione Europea. Se saranno indette nuove elezioni non è affatto detto che saranno in grado di produrre un risultato diverso da quello attuale: l’ingovernabilità! Priva di un governo tale da garantire le condizioni imposte dalle istituzioni comunitarie, la Grecia non riceverà gli aiuti finanziari europei, necessari per onorare, almeno parzialmente, il debito pubblico. Ciò comporterebbe un default incontrollato e, di conseguenza l’uscita dall’euro. Ma il ripristino della dracma aprirebbe uno scenario di inflazione generalizzata e di isolamento economico, dalle conseguenze imprevedibili. Nessuno può oggi sapere con precisione quale sarebbe l’effetto domino del default totale di Atene. Ne sarebbero toccati il delicato funzionamento della moneta unica, le sue quotazioni internazionali, mentre molti istituti di credito dovrebbero azzerare nei loro bilanci i titoli greci. Insomma, già la Grecia da sola può pregiudicare il sistema dell’euro, figurarsi dunque cosa potrebbe succedere se il contagio investisse paesi come l’Italia e la Spagna? Sarebbe la fine dell’euro! Ma il ripristino delle monete nazionali sarebbe un problema di gravità immane per tutte le nazioni e l’Italia ovviamente rischierebbe di ritrovarsi con i guai maggiori avendo uno debito pubblico che è secondo solo alla Grecia. E comunque, il ritorno alla lira sarebbe un’operazione tanto complessa, quanto fallimentare. In principio, occorrerebbe restaurare il valore di conversione stabilito al momento della nascita dell’euro, pari a circa 1937 lire (…lo stipendio raddoppierebbe in un sol colpo!!!). Ma nell’istante in cui la conversione dovesse avvenire inizierebbe l’immediato deprezzamento della nostra moneta (…lo stipendio crollerebbe della metà di quello percepito oggi in euro!!!) con un’inflazione tanto devastante da far rimpiangere anche al più accanito degli anti-europeisti quello stesso istante!

Manuel
Manuel
11 anni fa

Certo, quando c’era Berlusconi se lo spread saliva la colpa era del suo governo mentre ora se lo spread sale la responsabilità sarebbe delle agenzie di rating…e naturalmente il problema si risolve costituendo un agenzia di rating europea, cioè un altro organo burocratico al soldo della politica e pagato con le tasse dei cittadini europei…
On.Casini,ma davvero voi politici non vi rendete conto che state rasentando il ridicolo?Ma non capite che ormai non avete più nessuna credibilità di fronte ai cittadini di questo paese?Ma quando è che ve ne andate a casa?

Francesco
Francesco
11 anni fa

Mi verrebbe da dire “ve lo avevo detto io che la Grecia non si sarebbe salvata” e purtroppo così stà andando, non perchè io abbia poteri preveggenti paranormali, forse il mio è solo un pò di realismo. Sulle agenzie di rating, concordo sul fatto che non sono nè indipendenti nè neutrali, ma che si lasciano influenzare dagli speculatori. Perchè abbassare il rating delle banche italiane, se la maggior parte dei titoli greci le hanno le banche tedesche e francesi?
Forse perchè la speculazione tenta di accellerare i tempi, avendo scommesso contro. Personalmente alle banche italiane il rating glielo abbasserei perchè sono le più costose, perchè non fanno credito alle aziende ma solo speculazione finanziaria, perchè prendono i finanziamenti dalla BCE all’1 per cento e sottoscrivono titoli di stato con rendimenti anche al 5,7 %. A questo punto perchè la BCE non finanzia direttamente senza l’intermediazione delle banche che si pappano la differenza? Comunque indipendentemente da queste scorrettezze delle agenzie, la posizione dell’Italia stà peggiorando, se non si cambia rotta, non ne usciamo. Non mi piace ripetere le stesse cose ma sembra che nessuno le ascolti. Sono troppi 3,5 milioni di dipendenti pubblici, sono troppi 7 pensionati ogni 10 occupati, sono troppe le tasse, sono troppi i costi della politica e pari all’ evasione fiscale. Siamo entrati in recessione, la gente si suicida tutti i giorni perchè non ce la fà più, ma i parlamentari oggi fanno ostruzionismo sulle misure anticorruzione!!! Questa Italia in un modo o nell’altro dovrà pur finire!

mario pezzati
mario pezzati
11 anni fa

sig. manuel, l’estate scorsa l’italia stava crollando (spread a 700 punti, si ricorda???) mentre l’europa, pur con mille difficoltà teneva….
oggi, anche l’europa sta andando male… l’indice tedesco zew oggi è crollato, anzi sprofondato.
e con tutto questo il nostro spread è poco sopra i 400 punti.
ma quel che si è davvero imputato a berlusconi è stata da un lato l’incapacità di fare le riforme promesse, dall’altro fare affermazioni tipo: “va tutto bene, siamo ricchissimi”…

alberto
alberto
11 anni fa

operbacco, il grande ca si ni si sveglia, colpevolizza a destra e a manca senza valutare che proprio grazie anche a lui, insieme agli altri partiti hanno portato questa situazione insostenibile.
Che hanno deciso di fare? mettere dei tecnici (MAI VOTATI) per togliere le castage dal fuoco. BRAVO COMPLIMENTONI, se non sei in grado di gestire il potere che pochi votanti ti hanno concesso che ci stai a fare in Palramento? VERGOGNA speriamo negli italiani onesti possano cacciarti dallo scragno che inutilmente hai scaldato fino ad ora

Manuel
Manuel
11 anni fa

@mario pezzati

Lo spread non ha mai toccato i 700 punti base, il picco massimo è stato raggiunto il 9 novembre con un differenziale tra BTP e Bund di 570 punti.Successivamente è vero che c’è stato un calo dei rendimenti dei nostri titoli di stato, ma questo dipende sostanzialmente dal fatto che la BCE ha creato 1000 miliardi di euro di nuova moneta che ha provveduto a prestare alle banche al tasso dell’1% e che queste ultime hanno utilizzato buona parte dei prestiti ricevuti per aquistare BTP italiani, facendone calare i rendimenti.
Comunque non voglio certo difendere l’esperienza di governo Berlusconiana che personalmente considero del tutto fallimentare, mi limito soltanto a mettere in luce il fatto che con Monti non ci sia stata alcuna discontinuità con il passato e che si stia continuando sulla falsariga degli governi precedenti, cioè solo politiche recessive basate su aumenti di imposte e introduzione di nuovi balzelli,ma nessun vero taglio alla spesa pubblica.

mario pezzati
mario pezzati
11 anni fa

quindi il taglio delle auto blu e la finanza che in 4 mesi fa multe ad evasori per 6 miliardi sono cose inesistenti?

(sullo spread, hai ragione, ho confuso stupidamente, nello scrivere il commento, lo spread con il tasso di interesse in quel momento pagato dai btp che era appunto a circa il 7%)

Roberto
Roberto
11 anni fa

@Manuel: è parzialmente vero che la prima parte dell’attività del governo Monti è diretta continuazione del Berlusconi, d’altro canto non si poteva non dar seguito agli impegni da questi sottoscritti con l’Europa nella nota lettera! Vero anche che le banche non hanno brillato per elasticità in

Roberto
Roberto
11 anni fa

@Manuel: è parzialmente vero che la prima parte dell’attività del governo Monti è diretta continuazione del Berlusconi, d’altro canto non si poteva non dar seguito agli impegni da questi sottoscritti con l’Europa nella nota lettera! Vero anche che le banche non hanno brillato per elasticità in questi mesi!
Tuttavia, anche se la crisi è tutt’altro che finita, il governo ha anticipato l’intenzione di adottare misure in grado di far ripartire la crescita economica e dare parziale sollievo alle parti sociali più deboli.
Occorre, d’accordo, più coraggio per un vero taglio degli sprechi ancora molto presenti nel pubblico ed una seria politica di liberalizzazioni e riforme, anche molto profonde e senza nessun timore reverenziale.

citoyenne
citoyenne
11 anni fa

Buongiorno, presidente

Lei parla di attentato all’economia del Paese. Giusto! Ma piuttosto che a pensare ad un medicina uguale al male, perchè non si chiede l’abolizione delle agenzie di rating, considerato che, essendo quotate in borsa, hanno tutti gli interessi a far crollare ora le economie di uno ora dell’altro Paese?
Ma io definisco attentato anche ciò che è avvenuto ieri nei vostri palazzi del potere: l’ostruzionismo alla legge anticorruzione e a quella del falso in bilancio! Non le sembrano questi attentati al popolo italiano a cui si chiede in continuazione di stringere la cinghia? Guardiamoci allo specchio, prima di guardare agli attentati che ci vengono dall’estero!
Una citoyenne

Francesco
Francesco
11 anni fa

Qualcuno sà cosa è successo ieri alla Camera sul ddl anticorruzione? E sul finanziamento ai partiti? La criminogenità delle agenzie di rating al servizio degli speculatori, al confronto con i nostri parlamentari sembra una marachella da ragazzi.

Manuel
Manuel
11 anni fa

@Roberto

Non mi risulta che tra gli impegni presi con l’europa c’era quello di portare la pressione fiscale ai massimi di sempre, semmai io ricordo che già nel documento della BCE (a quei tempi ancora sotto la presidenza Trichet) al governo italiano dello scorso 5 agosto, si parlava di tagli alla spesa pubblica con particolare riferimento ai tagli delle retribuzioni del pubblico impiego.
Mi pare che ad oggi tutto ciò sia rimasto lettera morta…

Manuel
Manuel
11 anni fa

@mario pezzati

Cioè tagliare 700 auto blu su un parco di oltre 60.000 macchine vuol dire tagliare la spesa pubblica?Secondo te si risolvono i problemi del paese se su una spesa pubblica di quasi 800 miliardi all’anno (oltre il 50% del PIL) il governo decide di tagliare poco più di 300 milioni di euro (cioè circa lo 0,05% della spesa complessiva)?Poi cosa centra la finanza che fà 6 miliardi di multe a presunti evasori (perchè vorrei ricordarti che un conto è quello che dicono i finanzieri, altro è l’evasione realmente accertata dalle sentenze delle corti tributarie) con i tagli alla spesa?

mario pezzati
mario pezzati
11 anni fa

intanto sulle auto blu sfatiamo un mito: non sono 60.000.
Si arriva a questo numero se si segnano le auto blu dello Stato, delle regioni, delle province, dei comuni, e le uto grigie (ovvero quelle messe a disposzione ma senza autista) (fonte: http://www.censimentoautopa.gov.it/%28S%28mbll0e3caoyvv2zkjmv3qov4%29%29/public.aspx fornito dalla Formez PA.

altro link: http://www.formez.it/notizie/monitoraggio-permanente-sulle-auto-della-pubblica-amministrazione.html

Lo stato (inteso come governo monti) può intervenire solo sulle auto possedute e gestite da lui medesimo, mentre per gli enti locali bisogna cercare una ccordo tra lo Stato e l’ente locale (per intenderci, se formigoni, cota, o lombardo dicono nisba, l’auto blu gli resta).
Ad esempio, alcuni comuni, come quello di Palermo, hano rinunciato alle auto blu, ma il risparmio non va allo stato, ma al bilancio dell’ente locale (e quindi degli appartenenti a quel comune).

sull’evasione: tu hai detto che si continua sulla falsariga dei governi precedenti, i quali però gisutificavano l’evasione.

detto ciò, passiamo alle cifre dell’evasione??? vogliamo parlare dei 200 miliardi evasi (sima di banca ditalia)? POssiamo dire che si devono aspettare le corti tributarie, ma il discorso non cambia… vuoi dirmi che i finanzieri si sono inventati o hann gonfiato la cifra di 6 miliardi? Ipotizziamo che la metà di questi 6 miliardi venga annullato dalla crote tributaria, ma resta semrpe 3 miliardi.

Manuel parliamoci chiaro: se on debelliamo l’evasione fiscale, non si può neanche parlare di abbassare le tasse.

mario pezzati
mario pezzati
11 anni fa

per altro, è di questi giorni, la notizia che il governo ha chiesto di considerare al di fuori del patto di stabilità, le spese per investimenti, in particolare quelle del digital divide (e banda larga).

Roberto
Roberto
11 anni fa

@Manuel, perfettamente d’accordo; a questo alludeva l’ultimo periodo del mio commento!

Manuel
Manuel
11 anni fa

@mario pezzati

Ti sbagli.L’evasione fiscale è semplicemente la conseguenza dell’oppressione fiscale.La storia dimostra che in tutti i paesi in cui il prelievo fiscale è cresciuto in maniera sensibile, si è avuto contestualmente un aumento dell’economia sommersa.Anche in paesi considerati da sempre virtuosi come la Svezia esiste un alto tasso di evasione (si stima che circa il 19% dell’economia svedese sia sommersa).Esiste cioè una correlazione strettissima tra aumento della tassazione e aumento dell’economia sommersa.Se vuoi ridurre veramente l’evasione non servono i metodi da stato di polizia fiscale adottati dal governo monti che colpiscono nel mucchio colpevoli e innocenti violando le più elementari norme dello stato di diritto (introducendo principi del tutto arbitrari ed illiberali come l’inversione dell’onere della prova a carico del contribuente) e che hanno come conseguenza solo quella di far scappare gli investimenti e contrarre i consumi.Se si vuole meno evasione ,bisogna ridurre drasticamente la pressione fiscale e al contempo semplificare la normativa tributaria che è oggi tra le più complesse e cervellotiche al mondo (oltre 120.000 leggi che cambiano ogni anno) magari spostando la tassazione dai redditi verso i consumi.
Solo così si riduce il sommerso, si rilanciano i consumi e allo stesso tempo si attirano nuovi investimenti, facendo crescere il PIL e creando nuova occupazione.

P.S.
E’ un fatto risaputo che le cifre sbandierate dall GDF o dall’agenzia delle entrate siano sempre gonfiate rispetto all’effettiva entità delle somme realmente evase e questo per un semplice motivo: se si dimostra che hanno ragione loro vengono premiati con degli incentivi, se sbagliano non rischiano assolutamente nulla (alla faccia della meritocrazia).Hanno quindi tutto l’interesse a trovare qualsiasi cavillo per poter dimostrare evasioni che sono del tutto fittizie o che comunque se esistono sono di entità molto più modeste di quelle da loro sbandierate.Questo non lo dico io, ma le sentenze delle corti tributarie che, guardacaso, nel 60% dei casi danno ragione al contribuente e non agli agenti del fisco.Quindi quando sentiamo ai telegiornali che la GDF o l’agenzia delle entrate hanno scoperto evasioni milionarie, dobbiamo sempre prendere queste notizie con beneficio d’inventario.Un conto è l’evasione dichiarata, altro è quella realmente accertata.

mario pezzati
mario pezzati
11 anni fa

manuel, sono le stesse cose che epr 20 anni ha detto berlusconi…..

e come siamo ridotti mi sembra che sia sufficiente.



Twitter


Connect

Facebook Fans

Hai già cliccato su “Mi piace”?

Instagram