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Il Ministro della Giustizia Angelino Alfano, impegnato come il suo governo a sottrarre al Parlamento la funzione legislativa, ha approntato un nuovo disegno di legge, questa volta sulla riforma del processo penale. Tuttavia il suo ddl non trova il placet del Csm anzi, la stroncatura arrivata dalla VI Commissione è netta: il disegno di legge violerebbe almeno quattro principi costituzionali, a cominciare da quello sull’obbligatorietà dell’azione penale, e avrà effetti «devastanti» sull’«efficacia» delle indagini. Inoltre, «rafforzando la dipendenza della polizia giudiziaria dal potere esecutivo» e al tempo stesso «estromettendo il pm dalle indagini», potrebbe permettere al governo di controllare o quanto meno di condizionare l’azione penale.
La separazione (o divisione) dei poteri è uno dei principi fondamentali dello Stato di diritto. Consiste nell’individuazione di tre funzioni pubbliche (legislazione, amministrazione e giurisdizione) e nell’attribuzione delle stesse a tre organi dello Stato secondo la seguente ripartizione:
potere legislativo – Parlamento
potere esecutivo – Governo
potere giudiziario – Magistratura
Dal punto di vista storico va detto che l’idea che la divisione del potere sovrano tra più soggetti sia un modo efficace per prevenire abusi è molto antica nella cultura occidentale.
Nel complesso cosa possiamo dire al Ministro Alfano? Congratulazioni, ha fatto un salto indietro di circa 2500 anni!.
Oggi il Governo gode di una grande maggioranza. Tutti i Governi del mondo ne approfitterebbero per proporre leggi importanti e lungimiranti, che andrebbero a modificare l’assetto di uno Stato, senza aver paura di eventuali ribaltoni (come nel caso del governo Prodi).
Oggi Berlusconi,se solo lo volesse, potrebbe fare delle leggi adatte a risolvere la crisi.
Oggi Berlusconi,se solo lo volesse, potrebbe fare delle leggi che andrebbero a sistemare la situazione economica per i prossimi 50 anni.
Oggi Berlusconi,se solo lo volesse, potrebbe fare molto ma, per paura dell’opionione pubblica e per non rovinare la sua immagine di “super Premier”, preferisce evitarlo.
Oggi Berlusconi,se solo lo volesse, potrebbe risollevare l’Italia ma non lo fa.
Oggi abbiamo Berlusconi al Governo, perciò domani si voterà per un nuovo decreto o una nuova fiducia.
Ma a un “domani” più lontano, Berlusconi ci pensa?
Marta