postato il 23 Settembre 2012 | in "In evidenza, Politica, Riceviamo e pubblichiamo, Spunti di riflessione"

Chianciano, appunti al femminile

“Riceviamo e pubblichiamo” di Antonella Russo

Siamo state in molte le donne della Sicilia e di tutte le regioni d’Italia alla Convention di Chianciano, che ha segnato una svolta storica nel partito dell’UDC di Casini, ora UDC-ITALIA, per scelta meditata operata da Casini, da Cesa e dai vertici nazionali e dagli eletti nelle istituzioni.
Il significato del cambiamento operato è stato colto, con tempestiva prontezza, dai partiti che si sentono esclusi o quasi dalla triade governativa, accanto alle testimonianze ed alle presenze, mai prima così significative, della società civile, delle professioni, del terzo settore, dei movimenti sindacali, sociali e imprenditoriali laici e di ispirazione cristiana, quasi a sancire la memoria e la storia positiva dei cattolici a servizio dell’Italia e dell’Europa nella rinnovata condivisione di una laicità della politica e di una forte volontà di concorrere con le presenze, le idee, i progetti al futuro della politica del Paese.

Alla vigilia della Convention avevo espresso al Presidente Casini, da presidente provinciale UDC di Palermo, assieme al Dipartimento Provinciale delle donne, (presenti a Cianciano con la responsabile Valentina Petralia), il nostro impegno nel Partito dell’Unione Democratico di Centro, testimonianza premiata ottenendo tra le donne delle liste UDC del nostro paese, ove si è votato a maggio, il più elevato numero di consensi tra le donne presenti come candidate per i consigli comunali, contribuendo così alla affermazione del partito in una Sicilia, dove gli amici-nemici ci davano in declino o perdenti.

Con questi risultati abbiamo superato ogni previsione a Palermo ed in quasi tutte le province ed il coordinatore regionale, il senatore Gianpiero D’Alia a cui bisogna riconoscere il merito, anche grazie all’apporto generoso dei parlamentari regionali UDC e l’impegno di nuovi aderenti, provenienti dal mondo sociale, sindacale e dalle rappresentanze nelle amministrazioni locali, di aver consentito al nostro partito di essere la terza forza politica della Sicilia.

Ora in Sicilia siamo alla pre-vigilia elettorale, per il dopo Lombardo, banco di prova per le prossime elezioni nazionali, di cui opportunamente non si è molto parlato nella Convention, per l’anticipo politicamente voluto, forse per calcoli nazionali o per la rovinosa situazione del bilancio della Regione, quale che sia la scadenza naturale o anticipata per dare al paese un Governo politico per il dopo Monti e possibilmente con Monti, come ha precisato Casini, con un osanna dell’assemblea dei presenti, e con l’invito alla più larga coalizione parlamentare, da eleggere, nei nostri auspici, con la proporzionale e le preferenze .

Come donne di Palermo, nella citata lettera aperta, avevamo chiesto che ai temi delle alleanze elettorali,(in Regione e nel Paese, Montezemolo forse non se ne è accorto), si anteponessero nella Convention le voci, le idee, le proposte della base del Paese dei giovani, delle donne, dei disoccupati, delle famiglie, degli imprenditori per essere attenti ai progetti , alle proposte, alle intuizioni, ai valori che si desiderano interpretati dalla classe dirigente nel tempo che viviamo.

E la prima risposta è venuta dalla Convention aperta, sul piano della comunicazione, come il volto del nuovo partito all’Italia moderna, che ha potuto ascoltare gli interventi, in diretta, di Cesa, Casini, Pezzotta, Buttiglione, Adornato, Passera, Clini, Riccardi, Ornaghi, Martone, Catania, Capotosti, Vietti, Marcegaglia, Bonanni, Olivero, Marini, Guidi, Marino, Rossi, Melchiorre, Guerrini, Forlani, che ha potuto seguire e partecipare in internet, a “Le primarie delle Idee per la rinascita dell’Italia”.

Portare infatti, come partito, le voci reali del paese, dei giovani e delle donne , per contribuire a definire, con i partiti di buona volontà, nuove piattaforme di intesa e Patti nazionali e regionali sui problemi economici, sociali, culturali, valoriali delle famiglie, delle aziende, dei lavoratori e dei disoccupati, della crescente povertà delle famiglie, delle drammatiche situazioni delle città del mezzogiorno e tra queste Palermo e Napoli, non solo sulla base dei sondaggi ( talvolta manipolati), ma dall’ascolto diretto del popolo, che guarda spesso con diffidenza i luoghi, gli incontri, le proposte della classe politica, è uno dei tentativi sperimentati nella Convention, costituenti il piano relazionale dell’UDC- Italia e dei numerosissimi siti, blog, diffusi in tutta l’Italia.

Compito, non solo del nostro partito, è quello di riportare alla politica quanti si astengono o protestano contro le caste politiche, amministrative, aziendali, succubi di una antipolitica, o meglio di una antipartica esternazione , strisciante e perniciosa, che sfocia nelle liste elettorali, come in Sicilia, bizzarre e fantasiose, dai Forconi al nipote di Sturzo, ai sindaci, ai localismi territoriali, ai simboli del genere leghista, al partito del Sud e della Trinacria (depositati 47 simboli con tanti giochini), per contenere ,all’insegna di Berlusconi e delle future elezioni nazionali, quanti in ritirata (dai disastri incorsi), cercano riferimenti solo elettoralistici, per ridurre il consenso all’UDC –Italia (effetto laboratorio per futuri sondaggi nazionali e previsioni conseguenti alla preannunciata riforma elettorale).

Abbiamo pertanto potuto ascoltare nella Convention le voci e le aspirazioni di un futuro politico diverso per il Paese, di un rinnovamento dei partiti e della sua classe dirigente, ai quali chiede “voce e risposta” la base del paese, esternando le proprie idee, predisponendo, nel contempo, strumenti nuovi della comunicazione, per dare al consenso elettorale ed al controllo degli eletti quanto di meglio possano offrire i sistemi elettorali più consolidati.

Il tema della riforma elettorale e delle preferenze è stato, pertanto, al centro dei più significativi interventi e dell’incontro delle delegate delle Pari Opportunità donne d’Italia, presieduto a Chianciano, dalla Responsabile nazionale Pari Opportunità Maria Teresa Fagà, per ridare all’elettorato maggiori possibilità nella scelta della classe dirigente ed assicurare la presenza delle donne nei governi politici e in quelli delle Aziende e delle amministrazioni pubbliche.

L’argomento è stato opportunamente trattato, più che per calcoli partitici particolari, per dare una svolta al rapporto tra cittadini, parlamentari e classe dirigente politica, rapporto distrutto nell’ultimo ventennio e ancora monco per quanto riguarda la partecipazione femminile e quella del mondo intellettuale, dei sindacati, delle professioni, del terzo settore.

Nel 150° dell’Unità d’Italia, a Marsala ,dove sbarcò Garibaldi, abbiamo riconquistato con l’UDC della Sicilia il comune con una donna, Giulia Adamo, oggi sindaco della città, pure presente a Chianciano. Un segnale per le altre amministrative del 2013

Si spiega in questo contesto l’entusiasmo delle partecipanti alla Convention destato dall’intervento di Emma Marcegaglia, quasi regina degli applausi tributatile, estimatrice degli interventi politici dell’UDC-Italia, una delle aspettative politiche del Paese.

Ed a Passera è toccata la stessa sorte nel lungo intenso dialogo con i giovani speranzosi di un futuro diverso e possibile.

Come donne, si è detto nella Convention, aspiriamo al rinnovamento ed alla integrazione della classe dirigente del Paese, partendo dalla base, dal popolo d’Italia, dai giovani, dalle famiglie ,dagli intellettuali ,dagli imprenditori, da “ascoltare” ed a cui, nei giorni scorsi ci ha richiamato, ancora una volta , il cardinale Bagnasco, invitando le forze del Paese ed i singoli cittadini alle responsabilità, per operare “assieme”, come afferma il presidente della CEI, per superare le difficoltà del momento e convergere al bene comune.

La nostra tradizione laica e non confessionale, ci permette di ricordare, talvolta con insistenza, le indicazioni dei vescovi per formare e fare emergere una nuova classe dirigente ai massimi livelli politici nazionali e locali, espressione delle diverse realtà, culture e voci del Paese .

Ed ora ci prepariamo alle assemblee provinciali ed a quella regionale delle donne di Sicilia, in vista della Convention nazionale programmata per i prossimi mesi.

Vogliamo contribuire a dare al nuovo simbolo, UDC-Italia tutto il carattere di una ricca prospettiva partitica, aperta maggiormente alle donne, alla società articolata e propositiva, all’attenzione di tutte le aree geografiche, culturali e sociali d’Italia ed a quella del Mezzogiorno, in particolare, ove le richieste di una legalità diffusa, giustizia, pari opportunità, sono legate ad un possibile ritorno alla politica non separatista, ma unitaria ed europea.

Qui viviamo il dramma della crescente disoccupazione giovanile e delle donne al limite della tollerabilità, mentre assistiamo all’esplosione degli incendi dolosi, dei boschi e delle discariche, alle carenze infrastrutturali dei trasporti, alla occupazione delle Chiese, ultima speranza di solidarietà e di accoglienza dei precari dagli incerti salari, dei lavoratori dalla forzata, quanto possibile,cassa integrazione per la chiusura delle fabbriche, dei super mercati, dei cantieri ferroviari e stradali, (Fiat, Raffinerie, Aerotrasporti, industrie elettroniche, ),mentre i migliori cervelli emigrano in Germania e nel mondo, impoverendo le comunità rurali come le grandi città.

Ed i precari, i disoccupati, i disamorati dalla politica, gli intellettuali, cercano energie, fuori dei partiti, o dentro improvvisati contenitori partitici, privi di contenuti.

Come donne, in particolare, vorremo dare, con un supplemento di attivismo degli enti locali e delle loro risorse produttive, il nostro apporto ad una reale sussidiarietà dei servizi alle famiglie ed alla gioventù, attestarci a recuperare , i ragazzi e i giovani che abbandonano gli studi, attraverso il potenziamento delle strutture scolastiche e parascolastiche, universitarie, di ricerca, di formazione professionale, per le potenziali risorse umane e di lavoro che potremo offrire in un domani, per i servizi, così necessari per la competitività dell’economia della Sicilia, (nel commercio, nel turismo, nell’agricoltura di eccellenza, nell’agroalimentare ), nella sua strategica posizione per l’Europa e la cooperazione con tutti i paesi mediterranei e l’Africa .

Vorremmo, nella tradizione culturale di Sturzo, di Sciascia, di La Pira, di Nigro, Abbate, Mazzamuto, Rabbito, Lauricella, Consolo, Bufalino e per le virtù mostrate dei tanti eroi civili e religiosi della nostra terra (da Falcone a Borsellino,a don Pino Puglisi, a Diana,) che il pessimismo che traspira da letterati come Matteo Collura, venisse superato da una eroica testimonianza dei partiti e dall’UDC-Italia, tra questi .

Non vogliamo più leggere amare considerazioni, come quelle dell’editoriale di Collura: ” I politici, gli intellettuali, i preti, noi giornalisti non facciamo altrochè illuderci ed illudere che ancora vi sia spazio per correttivi e terapie in grado di allontanare dal baratro le regioni del Sud, mentre chi ha occhi per vedere e meningi per ragionare si rende conto che il limite è stato già superato e quella che appare come vita non è altro che la fermentazione di un cadavere”.

Noi siamo ancora tra coloro che credono nella capacità reattiva e creativa degli uomini e delle donne, senza dimenticare la memoria di chi ci ha preceduto nell’interesse del bene comune dell’Italia.

Non rinunciamo, pertanto, alla fatica del vivere e del partecipare, con le idee e le testimonianze, anche nei Partiti, con i contenuti ed il patrimonio che come cattolici portiamo, per dialogare, a servizio del paese ,”legittimamente senza complessi e autorevolmente, sia all’interno di tutte le famiglie politiche europeiste, democratiche, riformiste, non populiste e attente a unire più che a dividere, sia in nuovi soggetti politici ”, come ci pare orientata una recente nota della presidenza dell’Ac, senza con ciò subire, pur rinnovando, come alla Convention di Chianciano, simbolo e strategie dell’UDC-Italia per il futuro del Paese e dell’Europa, il fascino di nuovi soggetti improvvisati o contenitori senza storia e senza contenuti.

 



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