postato il 26 Gennaio 2010
“Riceviamo e pubblichiamo”, considerazioni sulle azioni reali di sostegno alla famiglia.
Come ogni giovane che crede di avere la testa sulle spalle, anch’io sogno di avere una stabilità economica, creare una famiglia, dei figli. Fino a quando un giorno succede che.
Succede che Il telefono squilla, tu rispondi, e dall’altra parte un funzionario di banca ti dice che purtroppo la tua richiesta di mutuo non può essere accettata nonostante le tue garanzie, nonostante la tua famiglia sia una delle tantissime famiglie oneste che ha sempre onorato i suoi impegni. [Continua a leggere]
postato il 24 Gennaio 2010
‘Riceviamo e pubblichiamo’
Sono passati ormai due anni dalla frattura col PDL, eppure, ancora oggi, qualcuno sembra mettere in dubbio questo fatto, a mio parere più che evidente.
Ancora oggi, infatti, qualcuno insiste nel dire che l’UDC pratica la politica dei due forni, intima alleanze universali, eppure…nessuno ha capito che noi siamo altra cosa, l’UDC è altra cosa.
Forse, però, non è colpa di nessuno, forse manca loro una chiave di lettura. Troviamola insieme! [Continua a leggere]
postato il 20 Gennaio 2010
“Riceviamo e pubblichiamo”
L’Educazione e L’Olocausto. « La cava era là, con i suoi 186 gradini irregolari, sassosi, scivolosi. Gli attuali visitatori della cava di Mauthausen non possono rendersi conto, poiché in seguito i gradini sono stati rifatti – veri scalini cementati, piatti e regolari – mentre allora erano semplicemente tagliati col piccone nell’argilla e nella roccia, tenuti da tondelli di legno, ineguali in altezza e larghezza. » (Christian Bernadec) [Continua a leggere]
postato il 15 Gennaio 2010
“Riceviamo e pubblichiamo”
Forse sì, è vero. Siamo nati stanchi perché, da quando siamo venuti al mondo, abbiamo sentito parlare tantissimo di noi, ad ogni competizione elettorale, ad ogni comizio, tribuna politica dopo tribuna politica. Peccato però che le parole siano rimaste aria al vento e nessun provvedimento si sia mai concretizzato.
Una legge che ci obblighi a uscire da casa a diciotto anni? Perché no! Subito dopo andiamo ad elezioni perché se un motivo c’è per scrivere una legge simile è tutto da imputare alla politica e in primis a questo governo.
[Continua a leggere]
postato il 11 Gennaio 2010
Riceviamo e pubblichiamo il contributo di un giovane insegnante che riflette sulle implicazioni della proposta del ministro Gelmini di introdurre un tetto del 30% per gli studenti stranieri nelle classi, “una proposta di buon senso, nel rispetto delle autonomie scolastiche e con l’obiettivo di una migliore integrazione” come sostiene anche l’on. Gian Luca Galletti, che invita anche a mettere in atto al più presto questa proposta.
Sono un giovane insegnante di scuola primaria e sono a favore della nuova proposta del ministro Gelmini, in quanto nella scuola spesso si presentanto enormi problemi didattici legati alle competenze linguistiche non possedute. [Continua a leggere]
postato il 7 Gennaio 2010

I treni fantasma esistono sul serio. Adesso qualcuno crederà che sono impazzito, che anche io come il “Belluca” di Pirandello abbia sentito “il treno fischiare” eppure, credetemi, è così. Solo che il treno, o meglio, i treni fantasma di cui parlo sono atipici. E sì, perché mentre nelle leggende metropolitane si parla di treni che passano in luoghi dove non dovrebbero, i nostri non lo fanno affatto, eppure esistono, almeno a voler credere al sito di trenitalia.
[Continua a leggere]
postato il 31 Dicembre 2009
Il 2009 e’ finito e si appresta a divenire,con le sue paure e i suoi inquietanti mormorii, parte di quel bagaglio umano di valori e di cultura da portarsi sempre appresso che e’ l’esperienza di ciascuno di noi. A dire il vero, quella di quest’anno non e’ stata di quelle esperienze che si faranno ricordare con piacere o nostalgia. La riflessione da fare e’ di quelle amare. E’ stato un anno che ha visto il nostro Paese sprofondare nel dramma umano e familiare della perdita dei posti di lavoro, con relativo tentativo dei media di amortizzare una crisi che e’ nei fatti. [Continua a leggere]
postato il 27 Dicembre 2009
di Karimi Azar, presidente dell’associazione giovani iraniani
Subito dopo le elezioni del 12 giugno scorso il mondo intero attraverso internet e mass media è riuscito a vedere una situazione reale che da anni cercava di esternare e di testimoniare le vere aspirazioni democratiche del popolo iraniano. Fino al giorno delle elezioni, il regime dei mullah aveva nascosto sotto le false dimostrazioni democratiche quali le elezioni e la sua vera identità riuscendo perfino ad ingannare la comunità internazionale spacciandosi per una istituzione democratica , legittima e popolare. I giovani iraniani attraverso le manifestazioni di dissenso e di protesta hanno sfidato un regime barbaro e medievale disposto a trascinare il mondo intero in una catastrofica guerra mondiale pur restare in potere.
Un regime che non ha esitato di sparare sulle donne e sugli uomini che erano scesi in piazza per chiedere l’affermazione della legalità e della democrazia . Le immagini degli ultimi istanti del simbolo della resistenza iraniana Neda Agha Soltan testimoniano quanto sia stata vasta e popolare la partecipazione di massa alle manifestazioni di dissenso. Un dissenso che è andato oltre ad ogni ceto sociale. Basta prestare attenzione all’appartenenza sociale delle vittime della repressione. Giovani benestanti con un alto livello di studio con un’ età inferiore all’età della repubblica islamica khomeinista. I giovani e in particolare le ragazze e le donne di ogni età gridavano slogan di libertà e democrazia, due elementi essenziali per la vita di ogni cittadino che desidera vivere tranquillamente. Ma il regime dei mullah essendo fondato su base medievale da questi due concetti ha reagito duramente trascinando nel sangue ogni forma di protesta, ricorrendo all’uso massiccio della violenza e della tortura. Ha subito messo in piedi il centro di raccolta dei detenuti di Kahrizak dove ha sottoposto ai trattamenti più brutali tutte le persone arrestate durante le manifestazioni. In questo centro sono stati violentati ripetutamente tutti i detenuti a prescindere dal sesso. Addirittura è stato ucciso un giovane medico che a causa del suo lavoro fu il testimone di uno di questi casi che riguardava il figlio di un alta autorità del regime.
Ma nonostante tutto ciò la protesta non si è fermata e continua ancora nonostante la dura repressione . Il 7 dicembre scorso gli studenti iraniani in occasione della storica giornata dello studente hanno organizzato delle massicce manifestazioni in tutte le università iraniane a cui hanno aderito anche la popolazione semplice gridando all’unanimità “morte al dittatore, morte a Khamenei”. Anche nei giorni scorsi in occasione della morte del grande Ayattollah Montaseri l’intera popolazione ha voluto dimostrare il suo dissenso verso il capo supremo Ali Khamenei partecipando ai funerali di un uomo religioso che sosteneva “ Khamenei è un oppressore e và cambiato”!
Secondo me le manifestazioni del dissenso popolare andranno avanti in modo organizzato e capillare puntando il dito verso il capo supremo Ali Khamenei e il suo sicario Ahmadinejad. Il regime dei mullah và fermato il prima possibile con un forte sostegno verso il popolo iraniano altrimenti non sarà tardi il giorno in cui l’intero mondo verrà trascinato in una guerra catastrofica, inutile e violenta.
Concludo riportando le parole della nostra presidente del Consiglio Nazionale della resistenza iraniana la signora Maryam Rajavi che durante un suo intervento al Parlamento Europeo ha proposto coraggiosamente la sua terza via : No alla guerra, no alla politica di accondiscendenza si al sostegno al popolo iraniano per un cambiamento democratico.
Il futuro politico dell’Iran appartiene a noi giovani che rappresentiamo la maggioranza della popolazione iraniana e che non chiediamo altro che libertà e democrazia, due elementi che compongono le basi essenziali di un regime democratico, pluralista e popolare dove a prescindere dal sesso, dall’opinione, dalla razza e dall’etnia tutti godono dello stesso diritto : il diritto alla vita!
postato il 22 Dicembre 2009
di Germano Milite
Ho sempre guardato con non poco scetticismo all’Unione di Centro, così come con riserva e poca fiducia ho considerato tutte le altre formazioni politiche del nostro Paese. Non essendo un grillino credo che, per buona pace di qualche “intellettuale”, non potrò esser nemmeno tacciato di “disfattismo comunista” o di “qualunquismo anti-politico”. [Continua a leggere]
postato il 15 Dicembre 2009
Con la censura si limita la violenza? Io credo che si limiti solo la libertà! 
Il sempre “Verde” Ministro dell’Interno ne spara una delle sue e questa volta ce l’ha con internet. Da fonti più o meno vicine al Viminale arrivano notizie che tutti ci aspettavamo, a breve nasceranno le ronde anche sul web.
Sarcasmi a parte la cosa è molto seria, dopo l’aggressione al Premier ho come l’impressione che una spirale stia risucchiando antiberlusconiani e berlusconiani in una polemica senza fine.
Da una parte chi dice che se l’è cercata, dall’altra si addossa la colpa a chi alza troppo i toni come l’IDV. Chiaramente è un fatto da condannare, un’azione vile commessa da un soggetto a cui manca più di qualche rotella. [Continua a leggere]