Tutti i post della categoria: Politica

Iran e Yemen, l’Unione europea non proceda in ordine sparso

postato il 4 Gennaio 2010

Le situazioni dell’Iran e dello Yemen preoccupano profondamente: e’ il momento di mostrare nervi saldi, ma soprattutto di trovare una posizione unitaria all’interno dell’Unione europea.
Per questo condividiamo la richiesta del ministro Frattini di un urgente coordinamento europeo nella crisi in atto. Per la stessa ragione giudichiamo molto negativamente la chiusura unilaterale delle ambasciate inglesi e francesi.
Ci sono momenti storici in cui e’ necessario dimostrare la propria consistenza politica e diplomatica: queste decisioni evidenziano un’Europa che procede in ordine sparso e che rinuncia a dispiegare una propria autonoma e unitaria iniziativa. [Continua a leggere]

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Sì al dialogo, ma dopo le Regionali

postato il 4 Gennaio 2010

Il leader Udc, Pier Ferdinando Casini, risponde al Tg1 alle domande di Alberto Matano su riforme e prossime elezioni regionali

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Un patto bipartisan per occupazione e famiglie

postato il 31 Dicembre 2009

Intervista al MessaggeroPubblichiamo da “Il Messaggero”

di Carlo Fusi

Mettiamola così: anche Pier Ferdinando Casini ha un suo “messaggio di fine anno”. Eccolo. «Bisogna rovesciare le priorità del dibattito politico. Le riforme istituzionali vanno bene ma il punto centrale è la politica sociale. Serve un patto tra maggioranza e opposizioni per rivedere, allargandoli, gli ammortizzatori sociali». [Continua a leggere]

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Casini, nuove regole sulla cittadinanza

postato il 22 Dicembre 2009

 

Di fronte a un nuovo straordinario fenomeno come quello dell’immigrazione nel nostro Paese sono necessarie nuove regole sulla cittadinanza. Bisogna potenziare il meccanismo che attribuisce la cittadinanza a coloro che nascono in questo Paese a prescindere dalla nazionalità dei genitori.

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Internet, il governo non sa di cosa parla

postato il 19 Dicembre 2009

Chi parla di norme restrittive per internet non sa che cosa sia il web, cioe’ uno strumento di comunicazione.
Se non ci fosse internet, non sapremmo cosa capita in Iran. E’ come se non consentissimo l’uso del telefono perché ci sono le telefonate minatorie. Il nostro è un Paese che non investe nella modernizzazione. I primi soldi cassati in Finanziaria riguardano la banda larga e quando si pensa a censura si parla di Internet.

Pier Ferdinando

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Contro i falchi del Pdl fronte della legalità Udc-Pd

postato il 17 Dicembre 2009

Pier Ferdinando Casini agli Stati Generali del CentroServe un percorso comune per le riforme

Pubblichiamo da ‘la Repubblica’ di Goffredo De Marchis

Si fida ma continua a mettere le mani avanti: «Se Berlusconi coltivasse, o avesse coltivato vista la smentita, l’insano proposito del voto anticipato avrebbe una risposta repubblicana».
Il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini pensa che questo sia il momento di un percorso costituente, non delle urne. Ma a Bondi che lo accusa di mirare alla guida del centrosinistra risponde: «In condizioni normali non mi preparo a niente. Se il Pdl invece punta a travolgere i poteri costituzionali, allora mi preparo a tutto». La speranza resta un’altra, «che Berlusconi prenda spunto da quello che gli è capitato per cambiare passo e toni, quando tornerà sulla scena».

Cambiare toni rispetto a Cicchitto, presidente Casini?
«Quello è il minimo. Sono amico di Cicchitto e gli dico chiaro e tondo che ha sbagliato.  Si lamenta degli insulti alla maggioranza e poi usa lo stesso linguaggio. Mi auguro che le sue parole siano il frutto di un surriscaldamento temporaneo».

E se rispondessero a un percorso logico che arriva fino alle elezioni anticipate?
«Questo disegno francamente non lo vedo. Sono contento che Berlusconi, prima dell’incidente, l’abbia smentito. Ma in questi mesi abbiamo visto due Berlusconi. Il primo è quello del discorso di insediamento alla Camera, dell’emergenza Abruzzo, dell’intervento sul 25 aprile. Un Berlu­sconi pallido, purtroppo, perché è sparito subito. Sostituito dalla seconda versione: un premier arrembante, che attacca ferocemente gli organi dello Stato al quale non si può che rispondere con il linguaggio della fermezza».

O proponendo un fronte tra Pd, Udc e Idv, come ha fatto lei. I giornali di destra, per questo, l’hanno inserita tra i mandanti morali di Tartaglia.
«Se abbiamo voglia di ridere ridiamo pure. Se invece facciamo le persone serie, allora queste accuse rientrano nella categoria della miseria umana. Solo chi è in malafede fa finta di non capire la differenza tra la politica e l’odio. La politica contempla la presenza di valori diversi, l’odio prevede solo un mondo di nemici».

Ma il Cln contro Berlusconi implica la lotta contro un dittatore, no?
«Rispondo solo di quello che ho detto io. E che confermo. Se Berlusconi coltivasse, o avesse coltivato vista la smentita, l’insano proposito del voto anticipato avrebbe una risposta, come dire, repubblicana e nazionale».

Con voi ci sarebbe anche Fini?
«Questa risposta secondo me troverebbe dalla stessa parte anche molti esponenti del Pdl, non solo Fini».

Cosa significa cambiare passo?
«Non fare cadere l’appello del capo dello Stato al quale un po’ tutti abbiamo risposto con un eccesso di strumentalità. Invece dobbiamo ripartire dal voto del Senato sulle riforme. L’ho detto l’altra sera, incontrandoli di persona, a Bersani e D’Alema. L’ho ripetuto al telefono a Berlu­sconi e a Gianni Letta. Questo è il momento di chiudere i falchi in gabbia e far volare le colombe. Di solito un partito intermedio co­me il mio si mette sulla riva del fiu­me e aspetta che implodano i grandi partiti per trarne un van­taggio elettorale. Noi al contrario vogliamo sederci al tavolo con Pd e Pdl per trovare una via d’uscita all’eterna transizione italiana».

Come?
«Con la riforma dello Stato a partire dal superamento del bicameralismo perfetto, dalla precisazione dei poteri del capo del governo, dalla rivisitazione critica del federalismo voluto dalla Lega che e affidato pita ai decre­ti attuativi che alla legge».

Per arrivare a questo risultato, però, bisogna passare dal pro­cesso breve.
«Beh, se il Pdl vuole strumenta­lizzare l’aggressione a Berlusconi per far ingoiare il processo breve al Parlamento, si sbaglia di gros­so. Troverà un fronte legalista nell’Udc e nel Pd. Ma sbagliereb­be anche il Pd a confinare i pro­blemi giudiziari nel recinto priva­to del Cavaliere. Quei problemi riguardano tutti, anche noi. La strada, l’Udc l’ha indicata. Si è astenuta sul lodo Alfano ed è pronta a discutere del legittimo impedimento. A patto che sia soltanto una misura per il premier, come l’ha scritta Vietti».

Deve cambiare passo solo Berlusconi?
«No, tutti dobbiamo farlo. Ma ognuno rimane con le proprie convinzioni. A me non piace trasformismo o l’arlecchinismo nazionale per cui adesso, dopo Milano, dovremmo abolire le critiche. Così come non mi piace l’i­dea di mettere a tacere le voci di Internet o della piazza con leggi speciali. Esistono già delle norme precise, basta applicarle».

Difficile che il Pdl si fidi di voi. Secondo Bondi, lei si prepara a fare il leader e candidato pre­mier del nuovo centrosinistra.
«Non mi preparo a niente. In condizioni di normalità. In casi eccezionali mi preparo a tutto. Sono colomba ma fino a un certo punto. Se il Popolo della libertà pensa di travolgere i poteri costituzionali, allora anche il mio ordine del giorno cambia».

Per le regionali le sue trattati­ve sembrano più avviate con il Pd che con il Pdl. Sta per fare una scelta di campo?
«Non faremo un’alleanza na­zionale né con il Pd né con il Pdl. Il turno di marzo per noi non sarà uno spartiacque perche conti­nuiamo a voler cancellare questo bipolarismo. Io li capisco, però. La destra vorrebbe trascinarci in quella che Berlusconi pensa di trasformare in una sua campa­gna di santificazione. Il Pd in un centrosinistra non ci appartiene. E che non ci spaccino per buon­governo alcune amministrazioni di sinistra dove il buongoverno nessuno l’ha visto. Andremo con i candidati e i programmi più compatibili con noi».

Come digeriranno l’alleanza con Di Pietro i suoi elettori?
«Diciamo così: in condizioni di normalità io e Di Pietro siamo su due pianeti diversi. E io lavoro per una politica normale».

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Censurare internet è sbagliato

postato il 15 Dicembre 2009

“Gli avversari politici non sono dei nemici, serve serenità”

Non abbiamo mai considerato gli avversari politici dei nemici, l’odio non è nel nostro codice genetico. Abbiamo il dovere di un supplemento di serietà e serenità. Se si perde il senso della misura si dimostra che si vuole strumentalizzare un evento e si perde l’occasione per capire il messaggio che arriva da questo evento alla politica. Il fatto che l’aggressore del premier abbia problemi mentali non attenua in alcun modo la gravità dell’evento: menti deboli e menti fragili sono sempre più disponibili a suggestioni folli. Noi dobbiamo tenere alzata la guardia. [Continua a leggere]

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A Berlusconi la nostra solidarietà incondizionata

postato il 14 Dicembre 2009

Ho chiamato al telefono Berlusconi, l’ho sentito provato, a lui la nostra solidarietà incondizionata. E’ necessario ritrovare il senso della misura, soprattutto deve farlo chi ha responsabilità.

Pier Ferdinando

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La violenza è intollerabile

postato il 14 Dicembre 2009

La violenza, anche in politica, è intollerabile. Lo è tanto di più quando sono in corso manifestazioni pacifiche. Berlusconi ha la nostra solidarietà, senza se e senza ma.

Pier Ferdinando

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Intervento in Aula sulle nuove norme sulla cittadinanza

postato il 13 Dicembre 2009

La questione demografica ed economica legata all’immigrazione

Agli inizi del ‘900, un secolo fa, gli abitanti dell’Europa occidentale rappresentavano il 17% della popolazione mondiale. Oggi sono il 7%. Nel 2050, scenderanno, anzi scenderemo, al 5%. Questo significa che se già oggi l’Europa conta pochissimo negli equilibri mondiali, nel futuro sarà destinata a contare sempre meno se non saprà modificare i propri tassi di natalità da una parte e accogliere ed integrare i migranti extracomunitari dall’altra.  

La debolezza demografica del nostro Continente fa sì che il nostro benessere stesso dipenderà sempre di più dalla capacità di attrarre ed integrare lavoratori stranieri, e non, al contrario, di respingerli. [Continua a leggere]

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