postato il 15 Dicembre 2009 | in "Politica"

Censurare internet è sbagliato

“Gli avversari politici non sono dei nemici, serve serenità”

Non abbiamo mai considerato gli avversari politici dei nemici, l’odio non è nel nostro codice genetico. Abbiamo il dovere di un supplemento di serietà e serenità. Se si perde il senso della misura si dimostra che si vuole strumentalizzare un evento e si perde l’occasione per capire il messaggio che arriva da questo evento alla politica. Il fatto che l’aggressore del premier abbia problemi mentali non attenua in alcun modo la gravità dell’evento: menti deboli e menti fragili sono sempre più disponibili a suggestioni folli. Noi dobbiamo tenere alzata la guardia.

Occorre isolare i violenti senza se e senza ma: ambiguità, doppiopesisimi non sono consentiti. Dobbiamo riprendere il nostro lavoro politico con serenità, ognuno sostenga le sue tesi con sobrietà, senza che passi l’intimidazione che le tesi politically correct sono alcune e non altre.

Dal male può nascere un bene: possiamo fermarci un minuto a riflettere, studiando un modo di arrivare a un cammino riformatore, sollecitando la riflessione di tutti, fermando la spirale di odio che c’è. La solidarietà è doverosa, ma la strumentalizzazione dell’evento o l’intimidazione verso altri alimenterà una nuova campagna di odio da cui non può che venire un male.

Internet è un terreno pericolosissimo ma occorre prudenza, perché le leggi esistenti già consentono di perseguire i responsabili, la polizia postale fa un lavoro straordinario. Negli Stati Uniti, dove il Presidente Obama riceve intimidazioni inaccettabili su internet, a nessuno è mai venuta in mente l’idea di censurare internet, quindi attenzione su questo versante: guai a rispondere con provvedimenti illiberali davanti a sfide che richiedono tolleranza zero verso i colpevoli.

Censurare internet è sbagliatissimo, censurare i giornali è ancora più sbagliato. Se invece di censurare i giornali li leggiamo, guardiamo come le campagne di odio si fanno da destra e da sinistra. Chi è senza peccato scagli prima pietra. Noi non saremo certo i primi a scagliarla.

Pier Ferdinando

27 Commenti
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Attilio
Attilio
15 anni fa

Oltre la doverosa e sentita solidarietà umana all’on. Berlusconi, alla sua famiglia ed ai suoi sostenitori vi è, o meglio ci sarebbe stato bisogno, di una ampia solidarietà politica che purtroppo non c’è. Solidarietà politica che non significa annullamento o trasformismo delle rispettive posizioni politiche. I fatti. E’ stato colpito duramente e ferito il Presidente del Consiglio, la quarta carica dello Stato Italiano. E’ stato colpito lo Stato democratico. Questo dato di fatto deve coinvolgere tutti gli italiani nella difesa delle istituzioni repubblicane. Bisogna affermare tutti insieme, al di la della dinamica dell’evento milanese, che non ci sono varchi per azioni violente contro lo Stato democratico. L’atteggiamento sprezzante dell’on. Di Pietro e lo scivolone dall’on. Bindi da una parte, le risibili chiamate di corresponsabilità de Il Giornale, di Libero e di altri dall’altra parte sono comoportamenti da deplorare senza se e senza ma!

andrea
andrea
15 anni fa

Giustissimo. Il problema è che l’emendamento liberticida riguardante internet approvato col pacchetto sicurezza ieri al Senato è stato presentato dal sen. D’Alia (Udc). Ecco il testo:

http://mobile.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Emend&leg=16&id=391198&idoggetto=413875

Fate qualcosa perché alla Camera venga ritirato

Mimmo da Ardore
Mimmo da Ardore
15 anni fa

Censurare internet significa non conoscere l’opinione di molti cittadini italiani che, in modo corretto, esprimono la propria opinione (come sto facendo io in questo momento). Nella vicenda Berlusconi non si sarebbe conosciuta neanche la violenza mentale che c’è nel nostro Paese. Sembrerà un paradosso, ma senza internet e facebook non avremmo potuto sapere che in Italia c’è tutto questo odio nei confronti di Berlusconi. Naturalmente i blog, i gruppi e le pagine di facebook vanno perseguiti dalla legge, ma non si può assolutamente vietare qualcosa a chi lo fa in maniera corretta e seria.
E come dire, vietiamo la caccia perché le armi vengono usate dalla delinquenza, oppure, vietiamo la circolazione delle auto il sabato sera perché sono le ore dove si verificano i maggiori incidenti mortali. Assurdo!

Valeria
Valeria
15 anni fa

Non è tappando la bocca alla gente che si trova rimendio a questi fenomeni , cerchiamo di capire quale sia la fonte di tanto odio ed esasperazione . Comunque ritengo necessario un monitoraggio del web per tenere sotto controllo la situazione ed impedire che si sfiori la tragedia

andrea
andrea
15 anni fa

Come sarebbe che i blog, i gruppi e facebook vanno “naturalmente” perseguiti dalla legge? I reati di opinione in uno stato di diritto non devono esistere. Se c’è qualcuno che prende posizioni non condivisibili, e persino moralmente aberranti, va contrastato sul piano del confronto politico e culturale, non invocando le manette. Il confine tra il lecito e l’illecito non può riguardare il pensiero e la sua libera espressione. Con la censura si sa dove si comincia e non si sa dove si finisce.

gaspare
gaspare
15 anni fa

Io temo che da questa vicenda uscirà una restrizione della libertà in stile fascista….

Orazio
Orazio
15 anni fa

Mi stupisco:ormai consideriamo questa ordalia continua,che politica non e’,politica.Ben venga questo invito di Casini,che pero’ dovrebbe essere ordinaria amministrazione.

Rosa Fausta
Rosa Fausta
15 anni fa

Io sono contro la politica urlata fuori dai palazzi istituzionali.
Il confronto deve avvenire su temi che stanno a cuore agli italiani, cioè quello che non avviene da quando si è insediato questo Governo. Il Parlamento è stato svilito a votare fiducia su fiducia, al contrario di quello che avveniva prima, dove le Leggi uscivano dal Parlamento e non dal consiglio dei Ministri.
Penso che anche chi è all’opposizione abbia il diritto di dire la sua, possibilità che quasi sempre viene preclusa perchè i provvedimenti come la finanziaria sono stati blindati dalla richiesta la fiducia. La fiducia un tempo era un’eccezione, mentro con questo Governo è diventata la regola.
Ecco come si semina l’odio, non permettendo anche all’opposizione di far sentire la sua voce. Lo stesso Fini quando è stata posta la fiducia sulla finanziaria ha detto che l’opposizione non aveva fatto nessun ostruzionismo e che i loro emendamenti erano solo 64….
l’odio si semina anche con il tono di voce con cui vengono espressi certi pensieri. L’odio si semina non risolvendo i problemi sociali delle famiglie che non sanno più a che santo votarsi e si vedono continuamente sbeffeggiate da un Governo che pur avento cento parlamentari di differenza non attuano nessun provvedimento in loro difesa. Sicuramente di questa cerchia di politici offensivi e urlatori non fa parte P. Casini che alludeva semplicemente a un Governo istituzionale in difesa della Costituzione e della democrazia…. certo non alludeva a un Governo contro qualcuno come hanno voluto strumentalizzare certi politici del Pdl. Che si facciano un serio esame di coscienza così si accorgeranno che molte campagne d’odio arrivano da una parte del Governo stesso.

Demofilo
Demofilo
15 anni fa

La libertà individuale finisce ove inizia quella altrui. Una società moderna, democratica, pluralista e liberale deve garantire sia l’incolumità dei propri cittadini, a maggior ragione se titolari del potere esecutivo, sia il dibattito pubblico caratterizzato dall’uso critico e costruttivo della ragione. Le due cose sono legate e non possono essere divise perchè costituiscono i principi inderogabili e fondamenti della nostra democrazia.

Marta Romano
Marta Romano
15 anni fa

Presidente, lei ha pienamente ragione. La censura non è una risposta alle intimidazioni. Al contrario, significherebbe alimentare ancora di più il fuoco politico, accesosi in questi giorni.
Non è ciò che bisogna fare, la moderazione dev’essere sempre la strada da seguire, perchè è l’unica che può portare calma, serenità e, quindi, riforme per il Paese. Noi cittadini stiamo aspettando questo, e l’unico partito che,in questo momento, sta rispondendo in questo modo, è proprio l’UDC, per fortuna. Con la nostra moderazione possiamo far sì che si plachi quest’inferno di accuse e menzogne.
Marta

Mimmo da Ardore
Mimmo da Ardore
15 anni fa

@ Andrea: “i blog, i gruppi e le pagine di facebook vanno naturalmente perseguiti dalla legge” si riferisce ovviamente soltanto a quelli che inneggiano all’aggressione ed incitano alla violenza nei confronti del premier o di chiunque altro.
La libertà di opinione è tutt’altra cosa!

Giancarlo Calò
15 anni fa

Ritengo che la libertà di informazione sia tra i miei diritti fondamentali, e che qualsiasi forma di limitazione, preclusione, divieto, o filtro informativo applicato da terzi a mia insaputa sia da combattere. Fino ad oggi la censura su internet ha riguardato principalmente la Cina e pochi altri paesi con regimi autoritari, ma sono molti i paesi democratici, Italia compresa, che tramite i fornitori di accesso internet (ISP), già censurano determinati siti internet con differenti modalità di intervento.
La proposta odierna del Ministro Maroni porterebbe a conseguenze di eccessiva gravità: oscurare un intero sito perché qualcuno scrive messaggi d’odio sembra troppo esagerato, farlo sarebbe come chiudere al pubblico una biblioteca solo perché qualche avventore si è permesso di gridare ad alta voce.

Nel nostro Paese, dovremmo piuttosto trovare un modo più efficace per aiutare la crescita di una cultura del rispetto per chi la pensa diversamente. Voltaire diceva: «non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perchè tu possa esprimere le tue idee». Evidentemente dopo trecento anni, qualcosa è cambiato… In peggio.

Andrea Pirola
Andrea Pirola
15 anni fa

La censura non è la risposta giusta a tutti gruppi violenti che esistono nel web, Presidente lei è l’unico che da questa triste vicenda non ha fatto propaganda politica per il proprio tornaconto personale, accusare i propri avversari polititi di questo clima d’odio, non fa altro che rafforzarlo.

nicola sirchia
nicola sirchia
15 anni fa

L’avversario non deve essere odiato ma combattuto con un rispetto particolare….nonostante non si condividano iedee, valori l’avversario politico è sempre una persona come noi e per questo va accettato.
L’intervento si Casini ritengo sia molto pertinente perchè da buona opposizione non cerca di offendere, denigrare ,ma di costruire …atteggiamento molto difficile in paticolare nel periodo attuale

Chiara Cudini
Chiara Cudini
15 anni fa

Oscurare siti web? Non penso sia la soluzione migliore. Certo, è vero che internet, social network, giornali, tv, videogiochi e chi più ne ha più ne metta, hanno una buona fetta di responsabilità nell’influenzare l’ideologia, diffondere messaggi che fanno tutt’altro che educare le persone (compresi bambini e adolescenti). In certi casi si ha la vera e propria istigazione alla violenza. Se iniziassimo, però, ad oscurare via via ogni sito o spazio che contenga contenuti compromettenti, non so se rimarrebbe molto. Ma, soprattutto, chi è che decide in modo obiettivo senza influenze politiche, religiose, culturali ciò che bisogna togliere dagli occhi di tutti e cosa bisogna lasciare?… inoltre questi organi di scambio e di informazione aiutano anche a sapere cosa la gente comune pensa, ed è un bene anche sapere cosa pensa di “male”… non per controllare ma per sapere, conoscere i pensieri di persone da ogni parte d’Italia, di ogni mestiere, di ogni partito ecc., in un certo modo per essere preparati e paradossalmente anche avvisati su potenziali atti violenti futuri, se la situazione peggiora. Se ora oscuriamo ciò che non ci va a genio come facciamo a sapere quanta parte della popolazione è mossa da tali idee?

Addo Giuseppe
Addo Giuseppe
15 anni fa

Certamente oscurare dei siti non è la soluzione,ma bisogna dire anche che certi siti escono fuori dalle righe.Credo che spetti alla polizia postale oscurare quelli che potrebbero essere di istigazione alla violenza,(come già fanno tra l’altro) quindi lasciamo agli organi competenti fare il lavoro per cui sono preposti.

antonio di matteo
15 anni fa

il governo ha perso una buona occasione per dimostrare distensione e superiorità rispetto a di pietro. ha sbagliato sia nel porre la fiducia alla finanziaria, sia nel lavorare per via legislativa ad un provvedimento contro possibili attacchi sul web. si dovrebbe solo utilizzare la legge attuale, è sbagliato solo intervenire e scandalizzarsi quando una delle due parti è demonizzata, bisognerebbe farlo sempre, e non per relativa convenienza.

Enzo
Enzo
15 anni fa

Ritengo che l’ipotesi di censurare Internet da parte di alcuni dei politici italiani dell’attuale governo rappresenti un grave attentato istituzionale ai valori di libertà propri di un paese che per costituzione è una repubblica democratica.
Esempi di censura sono propri di paesi che sicuramente non sono democratici dove la libertà è molto compromessa.
A livello internazionale l’Italia è già in una posizione critica relativamente alla libertà di stampa…
Censurare Internet di certo non fa bene agli Italiani ed all’Italia.

mogol_gr
mogol_gr
15 anni fa

Si può dire anche par condicio, comunque il politically correct sappiamo
di che parte é.

Gianluca Enzo
Gianluca Enzo
15 anni fa

il Governo pensa di introdurre “filtri” alla navigazione in internet. Ci sono in Cina, Iran e Emirati Arabi Uniti. Maroni…fermati all’ipotesi!!!

pasquale
pasquale
15 anni fa

L’idea liberticida di mettere un guinzaglio alla libertà di espressione va combattuta e respinta al mittente. Nonostante la contrarietà espressa da Casini mi risulta che l’ipotesi provenga dall’udc. Spero proprio di no!!

angiolettosirchia
angiolettosirchia
15 anni fa

sicuramente una regolamentazione della rete tutto sommato sarebbe accettabile, (visto che cmq è impensabile vivere in una società senza regole), ma se ciò deve essere la scusa per restringere le nostre libertà , allora forse occorre discuterne e se il caso combattere (ovviamente in maniera non violenta) contro chi pregiudica il nostro futuro!
non è tappando la bocca agli avversari che si risolvono i problemi… occorre semmai dialogare e confrontarsi in maniera serena con tutti, nessuno escuso, altrimenti poi corriamo il rischio di fare come tanti altri, che prima parlano di terrorismo e poi nelle loro radio dicono che occorre picchiare certi avversari!

Michele N.
Michele N.
15 anni fa

Il discorso della libertà di espressione è molto delicato. Caro Presidente Casini, tutti siamo concordi nel condannare i metodi che questo governo vuole mettere in atto per risolvere il problema, ma dobbiamo anche interrogarci sulle possibili alternative per giungere ad un’ottica costruttiva. Se è vero come è vero che tale libertà si concreta nella facoltà del singolo individuo di manifestare il proprio pensiero in modo pubblico e di farne propaganda CON QUALUNQUE MEZZO, secondo me occorrerebbe un’agenzia indipendente in grado di vigilare sui LIMITI a cui tale libertà va incontro. I limiti li conosciamo: sostanzialmente dignità, riservatezza, buon costume e segreto giudiziario. E quando dico indipendente, faccio riferimento alle authority che il nostro ordinamento già conosce, svincolate dal potere esecutivo e amministrate da persone di altà probità e rettitudine. In soldoni voglio dire che serve un organo super partes, insediato per legge e ad essa sottoposto, non rivolto a chi emette il servizio al pubblico – come l’attuale garante delle telecomunicazioni – ma vigilante sui comportamenti dei singoli che si rivolgono al web violando appunto le libertà costituzionali, nello specifico quella di espressione. E visto che la forza dell’ordinamento giuridico si rivela anche nella capacità di sanzionare i trasgressori, non serve neccessariamente ricorrere alle manette: quando si toccano i quattrini, si è visto che il castigo fa più paura delle sbarre (alle quali sappiamo bene si ricorre sempre meno…)

Fernando Miele
15 anni fa

Credo che la Libertà deve sembre avere la lettera maiuscola ,deve però esserci un attento controllo come si usa . I maestri devono dare esempio della necessità della libertà anche di internet .Oggi purtroppo non stiamo avendo buoni esempi dai Maestri della Libertà.
Fernando Miele

Sergio De Prisco
15 anni fa

La libertà di parola non è mai formalmente esistita nella storia repubblicana.
In Italia sono in vigore decine di reati di opinione introdotti durante la dittatura e sopravvissuti fino a noi e tutti puniscono l’esercizio della libertà di pensiero e la libertà di associazione.
E’ brutto dirlo, ma non li abbiamo mai contestati perché riguardavano POCHI IDEALISTI, nel nostro orticello non ci hanno mai sfiorati.
Erano definiti dai giuristi “reati bagatellari”

OGGI PERO’ SU INTERNET RIGUARDANO NOI.

E’ ora di smettere di guardare dall’altra parte, perché le limitazioni alla libertà di espressione OGGI diventano limitazioni alla nostra libertà personale, incriminazioni, avvocati, processi.
Siete sicuri di essere al sicuro iscrivendovi ai gruppi a cui siete iscritti … commentando nei forum?

Nel futuro non c’è spazio per le vecchie censure, chi vuole essere libero di esprimersi deve accettare che anche gli altri lo siano.

Fernando Miele
15 anni fa

Sergio Prisco, credo che tu abbia qualche anno meno di me , ciò che affermi ha qualcosa di vero , ma non puoi dire che fino ad oggi non abbiamo avuto la libertà , forse è stata troppa e da molti male usata.
La libertà non significa fare tutto ciò che gli pare se poi nuoce una società. Immagginati se io liberamente mi metto ad insegnare ai miei due nipotini discorsi di violenza , bestemmie, parolacce , comportarmi vicino a loro in modo ineducato , secondo te come cresceranno i miei nipotini?
Dobbiamo dare veramente maggior importanza alla Libetà , facendocela togliere sarà poi difficile per molto tempo a riaverla .Fernando Miele

pasquale
pasquale
15 anni fa

Io credo che oggi, con questo governo sciagurato ed incapace, molte libertà siano a rischio. Non vorrei che fossero in tanti a pensare che questa situazione di pericolo democratico non sia modificabile. Quando sembra che non ci siano altre possibilità di proporre e perseguire il giusto cammino verso il bene comune, ecco che allora scende in campo il folle o il rivoluzionario violento. E’ ovvio dire che tutti siamo contro la violenza. E’ giusto però combattere con ogni mezzo legittimo e non violento contro chi attenta ai valori più cari del nostro vivere civile ed alla stessa libertà di dissentire.
Ad ogni modo, (e consentitemi la scivolata veterocomunista!), la vera libertà che, in questi giorni di festa, noi tutti-disoccupati in primis- dovremmo conseguire é la libertà dal bisogno.



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