Tutti i post della categoria: Politica

Bondi: mozione sfiducia sarà respinta, è la democrazia

postato il 26 Gennaio 2011

Oggi ci sarà la votazione sulla mozione di sfiducia al ministro Bondi. La maggioranza la respingerà perché ha i numeri, questa è la democrazia.
Il problema non è mettere in difficoltà il governo, ma votare secondo coscienza. Noi abbiamo dato un giudizio negativo dell’operato del ministro e non possiamo votare a favore. Detto questo, che il governo abbia la maggioranza alla Camera lo si è visto il 14 dicembre. È la ragione per cui non proponiamo più alcuna mozione di sfiducia verso il governo. Sarebbe inutile.

Pier Ferdinando

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Casa Montecarlo: siamo al ridicolo, istituzioni umiliate

postato il 26 Gennaio 2011

La casa di Montecarlo? C’è una giusta indagine giudiziaria aperta su vicende che volevano coinvolgere il presidente della Camera Fini, e l’esito dell’inchiesta dimostrerà chi ha cercato vendetta.
Ma se la maggioranza e il presidente del Consiglio affidano a Lavitola i propri destini vuol proprio dire che questo Paese è molto, molto singolare. Siamo in uno stato di umiliazione delle istituzioni, siamo al ridicolo.
In questa vicenda si coglie però ancora la differenza tra noi e loro: noi se c’e’ qualcosa da approfondire siamo disponibili a farlo nelle sedi giudiziarie, qualcuno pensa invece di non dover rispondere a nessuno.

Pier Ferdinando

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Nec plus ultra Berlusconi?

postato il 24 Gennaio 2011

L’accentuazione della dimensione “leaderistica” nella politica italiana e in particolare nelle singole formazioni politiche è fenomeno  ampiamente documentato e discusso da esperti politologi e attenti osservatori. Si potrebbe rimanere nel campo della teoria e della discussione speculativa se questa tendenza, che si concretizza radicalmente nelle esperienze politiche di cui Silvio Berlusconi è stato capo indiscusso, non avessero delle conseguenze gravi per la vita politica, sociale, ed economica di questo Paese.

Nello specifico l’essenza “berlusconicentrica” di un partito come il Pdl, o della stessa coalizione, produce non solo un danno alla vita democratica del partito in questione ma un danno all’Italia intera nella misura in cui l’azione di un governo, la dialettica di un partito, e l’intero dibattito politico ruotano sistematicamente intorno alla persona, alle scelte e alle vicende del Presidente del Consiglio. E’ del tutto normale che una figura del calibro di Berlusconi abbia una certa centralità e una capacità notevole di calamitare attenzione politica e mediatica, tuttavia è meno comprensibile il fatto che si rapporti a Berlusconi come l’alfa e l’omega di un partito, della politica e di una intera nazione.

A tal proposito sono fortemente indicative le reazioni di alcuni esponenti del Pdl rispetto alla recente proposta politica di Pier Ferdinando Casini e alla “provocazione” della giovane Sara Giudice. Al leader dell’Udc è bastato suggerire a Berlusconi un atto di buon senso, per certi versi “sollecitato” anche dalla presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, come il cedere il passo ad una personalità forte del centrodestra per far ripartire governo e Paese, per essere sommerso da una pioggia di critiche da parte di autorevoli esponenti del Pdl: sostanzialmente dopo Berlusconi c’è solo il diluvio.

Neanche avesse chiesto le dimissioni del Papa! Se si fa muro contro chi “minaccia” la leadership del Cavaliere dall’esterno, figuratevi cosa può accadere a chi dall’interno si fa venire qualche dubbio sulle scelte del leader maximo. E’ il caso di Sara Giudice, consigliere zonale del Pdl milanese, che a seguito dell’apertura delle indagini sul cosiddetto “Rubygate” e delle ombre che getta su Nicole Minetti, ha chiesto le dimissioni (con tanto di raccolta firme) dal Consiglio regionale lombardo dell’ex igienista dentale del Premier che alle scorse elezioni era stata imposta direttamente dal Cavaliere nel listino del Presidente Formigoni. Il fatto stesso che la giovane consigliera zonale abbia osato mettere in dubbio la bontà di questa scelta di Berlusconi le ha attirato addosso le ire del governatore Roberto Formigoni e della dirigenza del Pdl che, a quanto pare, sta meditando di espellerla dal partito.

E’ chiaro che le due vicende, la proposta di Casini e la provocazione della Giudice, sono estremamente lontane e diverse, ma le reazioni a queste due sollecitazioni sono ampiamente rivelative del vissuto politico della maggioranza che vive e si muove esclusivamente in funzione delle necessità del Presidente del Consiglio. Peccato che i membri della maggioranza non si accorgano che così facendo favoriscono l’immobilismo politico e costringono l’Italia in quel pantano che sono le vicende personali di Silvio Berlusconi.

“Nec plus ultra”, così secondo la mitologia stava scritto sulle Colonne d’Ercole che rappresentavano il limite estremo del mondo conosciuto e così sembra che Berlusconi venga percepito dai suoi: non c’è nulla oltre lui. Ma la storia insegna che quel confine tracciato da Eracle è un confine che bisogna prima o poi superare per trovare il “Nuovo mondo”, che per noi è la possibilità di una stagione politica nuova che faccia uscire il Paese dal vicolo cieco in cui è stato irresponsabilmente cacciato.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Adriano Frinchi

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Pdl chiuso a difesa del premier, non pensa al Paese

postato il 24 Gennaio 2011

Confesso che me lo aspettavo che non accettassero molto la mia proposta, perché al Pdl sta più a cuore il destino personale di Berlusconi che l’unita’ dei moderati e il destino del nostro Paese.
Il Pdl e’ un partito chiuso a riccio nella difesa di una persona. Per me invece e’ piu’ importante l’Italia e mi auguravo che anche per loro fosse piu’ importante l’unita’ dei moderati.

Pier Ferdinando

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Governo assieme al Pdl ma senza Berlusconi

postato il 24 Gennaio 2011

Appello dell’Udc ai leader del partito perché convincano il premier a un passo indietro

L’intervista pubblicata su ‘la Stampa’  di Marcello Sorgi

Presidente Casini, con il «caso Ruby» cambia tutto anche per voi?
«Non è il caso Ruby che cambia qualcosa, ma la reazione di Berlusconi che addirittura evoca il tentativo di un colpo di Stato».

Il Terzo Polo ritira la sua offerta di aiutare il governo sui provvedimenti più importanti?
«No, che c’entra. Se il governo porta avanti qualcosa di utile e necessario per il Paese avrà il nostro appoggio, com’è successo anche questa settimana per il decreto sui rifiuti di Napoli. Ma mi chiedo: è possibile che in queste condizioni il governo riesca a fare sul serio?».

Se lo chiede, ma non ci crede.
«Da quel che vedo, Berlusconi non è il solo impegnato a tempo pieno a difendersi. Anche tutti i suoi ministri hanno smesso di leggere i dossier che li riguardano per dedicarsi ai verbali dei festini di Arcore. Basta accendere la tv. E’ incredibile, invece di occuparsi dei problemi del Paese, il governo al gran completo pensa solo a dire che quel che tutti abbiamo visto e sentito non è vero e Berlusconi è vittima di una montatura». [Continua a leggere]

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Colpo di stato di Fini? No, autogolpe di Berlusconi

postato il 23 Gennaio 2011

L’intervista al Tg2

Quello di Berlusconi è un autogolpe, basta con l’alterazione della realtà. Si è lamentato di un colpo di Stato di Fini ma è stato lui a cacciarlo dal Pdl, cerchiamo di non falsificare le cose.
Nessuno vuole che Berlusconi fugga, vogliamo solo che faccia il suo dovere: vada dai magistrati e spieghi davanti agli italiani se si occupa dei problemi loro o se è impegnato in tutt’altro.
Il nuovo polo è pronto, nei sondaggi è oltre il 15%. Il dato importante, comunque, è che sta crescendo il numero degli indecisi.

Pier Ferdinando

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Il problema non sono i magistrati

postato il 22 Gennaio 2011

Ci sono stati tanti abusi nel corso degli anni da parte dei magistrati, ma il problema qui e oggi non e’ rappresentato dalla magistratura, ma riguarda il decoro, le modalita’, il modo in cui, chi e’ al governo, deve dare un segnale al Paese.
Mi domando perché il governo non abbia fatto una riforma della giustizia, così come tante altre cose. Mi domando dove sono il piano casa,  le ronde per la sicurezza e l’abolizione degli enti inutili.
Invece, i tagli lineari hanno colpito tutti, comprese le forze dell’ordine e i militari che mandiamo in Afghanistan.

Pier Ferdinando

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Mi preoccupa che non ci sia più indignazione

postato il 22 Gennaio 2011

Quello che mi ha colpito di piu’ nelle intercettazioni del caso Ruby e’ il padre che spinge la ragazza, incoraggiandola a commettere certi atti. E’ il segno di un Paese che ha un abbassamento del tasso etico, che e’ arrivato sotto terra. E noi siamo abituati a convivere con questa situazione, tanto che mi preoccupa che non ci sia piu’ indignazione, perche’ la gente si e’ assuefatta.

Pier Ferdinando

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Il governo è occupato solo a difendere Berlusconi

postato il 22 Gennaio 2011

Il vero scandalo che c’è è che abbiamo un Governo mobilitato a 360 gradi per difendere Berlusconi dai suoi ‘bunga bunga’ mentre il Paese va a rotoli. Gli uomini del Governo e del Pdl sono tutti impegnati nei talk-show per spiegare come erano le serate del bunga bunga e le bugie dei magistrati.
Il Governo non c’è, non si stanno occupando dei problemi del Paese mentre cresce la disoccupazione, i giovani non hanno prospettive, le imprese chiudono. Quando gli italiani capiranno – come credo che stiano capendo- che serve un governo che risolva i problemi del Paese, capiranno il fallimento di questa stagione.

Pier Ferdinando

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«L’Italia non può avere un premier sotto ricatto. Nel Pdl vedo un disagio enorme»

postato il 21 Gennaio 2011

«Lo squallore della vicenda è ormai sotto gli occhi di tutti. II discredito internazionale? Lottiamo per gli ultimi posti…»

L’intervista a Pier Ferdinando Casini pubblicata su ‘Il Piccolo’ di Roberta Giani

Non scaglia la prima pietra: «Sono un cristiano. E, per costume e convinzione, non faccio la morale a nessuno». Non odia Silvio Berlusconi: «Non nutro antipatie o inimicizie. Semmai, in queste ore, provo sentimenti altalenanti». Non condanna nemmeno le truppe del Pdl che, come un sol uomo e una sola donna, difendono l’indifendibile: «Quando si spengono i microfoni, e prevale la dimensione privata, scorgo un disagio enorme». Ma mentre lo «squallore» del bunga bunga di Arcore fa il giro del mondo, Pier Ferdinando Casini dice basta: l’Italia, quella che si sta battendo per conquistare «gli ultimi posti» nell’hit parade del «discredito internazionale», non può permettersi un premier «sotto ricatto». In «fuga dalla realtà». No, mentre la crisi non passa e i problemi aumentano, l’Italia non può più permetterselo: e allora, o il premier fa un passo indietro e designa un successore «magari del Pdl» o le urne sono inevitabili. [Continua a leggere]

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