postato il 21 Gennaio 2011 | in "Politica"

«L’Italia non può avere un premier sotto ricatto. Nel Pdl vedo un disagio enorme»

«Lo squallore della vicenda è ormai sotto gli occhi di tutti. II discredito internazionale? Lottiamo per gli ultimi posti…»

L’intervista a Pier Ferdinando Casini pubblicata su ‘Il Piccolo’ di Roberta Giani

Non scaglia la prima pietra: «Sono un cristiano. E, per costume e convinzione, non faccio la morale a nessuno». Non odia Silvio Berlusconi: «Non nutro antipatie o inimicizie. Semmai, in queste ore, provo sentimenti altalenanti». Non condanna nemmeno le truppe del Pdl che, come un sol uomo e una sola donna, difendono l’indifendibile: «Quando si spengono i microfoni, e prevale la dimensione privata, scorgo un disagio enorme». Ma mentre lo «squallore» del bunga bunga di Arcore fa il giro del mondo, Pier Ferdinando Casini dice basta: l’Italia, quella che si sta battendo per conquistare «gli ultimi posti» nell’hit parade del «discredito internazionale», non può permettersi un premier «sotto ricatto». In «fuga dalla realtà». No, mentre la crisi non passa e i problemi aumentano, l’Italia non può più permetterselo: e allora, o il premier fa un passo indietro e designa un successore «magari del Pdl» o le urne sono inevitabili.

Presidente, l’Italia festeggia i 150 anni dell’Unità, mentre imperversa il Ruby-gate, con festini, soldi, condomini di ragazze, uniformi da infermiera… Ma che Paese è?
Un Paese in pessima salute: scontiamo problemi e ritardi endemici che la vicenda Fiat-Marchionne sintetizza nel modo più eloquente, ma parliamo degli scandali sessuali del premier. Non stupiamoci, poi, se i film sulla classe politica hanno grande successo: abbiamo una distanza abissale da colmare.

Cetto La Qualunque, il finto politico che sbanca al botteghino, dice tuttavia che la realtà supera «parecchiamente» la fantasia. Sbaglia?
Ha ragione, purtroppo. Io, come cristiano, non scaglio la prima pietra. Né faccio la morale a qualcuno. Ma dico che l’Italia non può avere un premier sotto ricatto. E mi auguro che qualche amico sincero convinca Berlusconi a dedicarsi ad altro.

Conosce da tempo il premier. Cosa prova di fronte al Ruby-gate?
Io non sono accecato dall’odio verso Berlusconi. Ma un conto sono le persecuzioni giudiziarie che anche io ho denunciato, tutt’altro queste vicende. Berlusconi chiarisca con i magistrati: il resto è una fuga dalla realtà.

Da papà, non da politico, cosa prova leggendo le intercettazioni?
Da papà penso a quel papà che, alla domanda se la figlia ventenne sia o no la fidanzata del premier, risponde: “Magari”.

E che prova?
Mi auguro che la maggior parte degli italiani si indigni.

Non è che la maggior parte degli italiani sono come quel papà?
Ciascuno deve guardarsi allo specchio. E rispondere di sé. Non mi interessa un sondaggio di opinione. Mi basta la mia opinione e, fosse anche minoritaria, pazienza: qualcuno deve avere il coraggio di dire quello che pensa.

Berlusconi parla di persecuzioni e falsità.
Ma quali complotti o colpe dell’opposizione! Noi siamo un’opposizione seria e responsabile che, ieri mattina, ha votato il decreto sui rifiuti. Il punto è un altro: chi è causa del suo mal, pianga se stesso. E il discorso tv dell’altra sera, francamente, era allucinante.

Il discorso del premier? Quello di Ruby?
Quello del premier. Quello di Ruby non l’ho visto. Né mi interessa.

Ma il Cavaliere sta scatenando una forte controffensiva mediatica, passando da Alfonso Signorini a Emilio Fede che, peraltro, pare gli facesse la cresta…
Basta, smettiamola. Lo squallore che esce da queste intercettazioni è sotto gli occhi di tutti, tra finti amici, gente che si approfitta… La vittima, paradossalmente, è pure il premier.

Non teme una “guerra” all’ultimo sangue con i magistrati se persino Angelino Alfano dice che la procura di Milano non è competente e la concussione non c’è?
Si sono smarrite tutte le regole. Il Guardasigilli, ragazzo intelligente, parla come un avvocato difensore. Inaccettabile: se vuole fare il Ghedini, si dimetta, e faccia il legale.

Questo scandalo getta discredito internazionale sull’Italia? Quanto?
Basta leggere i giornali esteri: stiamo andando bene… Ci stiamo battendo per gli ultimi posti.

Ma come se ne esce? Perché Berlusconi non va dai giudici né si dimette?
Pensa che buttarla in politica sia un’assicurazione sulla vita. Ma a me interessa poco se il calcolo politico è giusto o sbagliato. Ognuno, in questo momento, deve assumersi le sue responsabilità.

E quindi, secondo l’Udc, o il premier si dimette o è meglio votare?
Se questa è la strada imboccata, meglio chiedere agli italiani cosa ne pensano: siamo in un pantano da cui dobbiamo uscire quanto prima.

Le elezioni sono vicine?
Non so se sono vicine o lontane. So che, se non c’è un governo serio e credibile, è meglio votare.

Un governo senza Berlusconi?
Certo.

Berlusconi potrebbe guidare la successione?
Sì.

Non ci sente, però. Pensa che qualcuno, magari un “amico sincero”, possa convincerlo tra un po’?
Vedremo. Ma non basta essere amici sinceri per essere amici ascoltati.

Nel caso, chi preferirebbe tra Gianni Letta, Giulio Tremonti e Angelino Alfano?
Non ho preferenze. E, se le avessi, non le direi.

In Parlamento, a suo avviso, chi preferirebbe la nascita di un governo senza Berlusconi al voto?
Credo che, in assoluto, tutti preferirebbero questa soluzione. Ma il coraggio, Don Abbondio ce lo insegna, o ce l’hai o non ce l’hai.

Il Pdl, questo coraggio, non ce l’ha?
Tanti non ce l’hanno. Penso a quelli che traccheggiano a sinistra.

Pensa al Pd?
Anche nel Pd c’è chi traccheggia molto.

Nel Pd c’è anche chi corteggia molto Casini…
Io sono immune. Sennò, sarei già entrato al governo.

La Lega, intanto, dice «o federalismo o voto».
Chiede il federalismo ed è legittimo. Ma se vuole che l’opposizione lo voti, il federalismo dev’essere una cosa seria.

L’asse tra Berlusconi e la Lega è ancora forte?
Mi sembra forte.

Il premier si aggrappa anche al gruppo dei “responsabili” che lei snobba.
Non snobbo nessuno. Dico solo che non ho capito dove sta la novità: ci hanno spiegato per un mese che ci sarebbero state nuove adesioni alla maggioranza. Ma, in questo gruppo, ci sono solo quelli che hanno votato la fiducia. Non uno in più.

Sufficienti, però, ad andare avanti?
Se il premier vuole tirare a campare, tiri a campare. Ma è contrario all’interesse del Paese.

Mozione di sfiducia contro Sandro Bondi. Che valenza ha?
Il patrimonio italiano artistico e culturale è ridotto ai minimi termini. Noi ci auguriamo che il ministro, prima del voto, faccia una battaglia per ripristinare i fondi. Se non è in grado di vincerla, allora, voteremo la sfiducia.

Bondi vi definisce al traino di Pd e Idv.
Propaganda.

Se alla fine si aprono le urne, il nuovo polo corre da solo?
Allo stato ci sono tre poli.

Spazi per un “Cln”?
Allo stato ci sono tre poli.

A Trieste si vota sicuramente a primavera. Il terzo polo che fa? Corre davvero da solo?
Non siamo bolscevichi o stalinisti: rispettiamo, profondamente, le autonomie locali. E quindi non imponiamo dirigisticamente, dal centro, una ricetta valida dalla prima all’ultima amministrazione d’Italia. Sicuramente, a primavera, avremo un legame molto stretto con il Fli e gli altri. Poi, valuteremo: in Friuli Venezia Giulia, ad esempio, stiamo sostenendo Renzo Tondo in Regione.

Nessun diktat, insomma?
Assolutamente no. Vedremo. In molte realtà il nuovo polo correrà da solo. Altrove, cercherà convergenze.

Roberto Antonione, seppur del Pdl, è uno dei candidati sindaci in corsa. Lo sosterrebbe?
Roberto è un amico. Lo stimo. Ha sempre svolto bene i suoi ruoli. Ma questo è il mio giudizio. Non voglio influenzare nessuno.

Tornando a Roma. Che effetto le fa Umberto Bossi che, in versione “casiniana”, invita il Cavaliere a stare più calmo?
Bossi, nella parte del moderato, è il segno più eloquente di quello che accade nel Pdl. E, ahimè, in Italia.

3 Commenti
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Patrizia
Patrizia
13 anni fa

Gentile Presidente, condivido e approvo la vostra posizione,vorrei aggiungere però, come mai i compagni di partito di Berlusconi continuino a difenderlo e giustificarlo, Berlusconi ha bisogno di essere curato, come disse la moglie poco prima del divorzio: “La strada del mio matrimonio è segnata. Non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni…………………………………………………………………….. Figure di vergini che si offrono al drago. Ho cercato di aiutarlo… ho implorato le persone che gli stanno vicino di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene”. Cordiali saluti

francesco(aq)
francesco(aq)
13 anni fa

Signaro Patrizia,chiedo venia,ma la sete di potere; il sempre esistente “sa chi sono io”; l’autostrada e sempre più percorribile di una strada tortuosa, anche se ha un costo si arriva prima;il certo del momento e sempre meglio dell’incerto del domani;è meglio l’uovo oggi che la gallina domani;Giuda tradì Gesù per trenta denari;Pietro lo rinnegò tre volte.Ieri sera a “punto di vista” su Rai 2 una parlamentare del PDL ha sventolato l’impegno alla lotta contro la prostituzione,da parte di questo governo,ma subito ha dichiarato,in difesa del babygate,che ogni donna ha diritto di fare ciò che vuole del proprio corpo,quindi ognuno può vendere il proprio corpo e ognuno può cercare calore nell’amore a pagamento purchè appagante.Se il PD ha pronte 10 mln di firme noi,credo, dovremmo iniziare un contatto stretto,non limitarsi ad un commento in proprio,ma stringersi per contare di più. Chiudo con una domanda:Il denaro è tutto o tutto è nel denaro?

silvano
silvano
13 anni fa

Prima di parlare di federalismo è indispensabile pretendere dalla Lega una dichiarazione esplicita di rinuncia alla secessione.
Il termine federalismo è improprio anche sotto il profilo lessicale: si possono federare (patto di fede, foedus), cioè mettere insieme, quelli che sono divisi. Meglio parlare di decentramento. Qui invece si tratterebbe di dividere, di separare le regioni affinché quelle più ricche diventino sempre più ricche e quelle povere sempre più povere



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