Tutti i post della categoria: Interventi

Governo irresponsabile, dietro l’angolo c’è la Grecia

postato il 16 Settembre 2011

L’opposizione ha mostrato grande amore per l’Italia

Ci vuole più amore e rispetto per l’Italia. Sfido chi conosce i fatti degli uomini della politica e del mondo a cercare un altro Paese dove in pochi giorni l’opposizione ha consentito di fare una manovra che non condivideva, rinunciando alle sue legittime rivendicazioni. Questa opposizione ha mostrato grande amore per l’Italia e gli italiani. Qui l’unica cosa irresponsabile e’ l’atteggiamento della maggioranza. Se c’è chi ritiene che le cose vadano bene il governo andrà avanti perché ha la maggioranza siamo all’irresponsabilità perché dietro l’angolo c’e’ la Grecia.
Quando la maggioranza non ascolta e non fa un doppio passo indietro, si assume la responsabilità di andare avanti su un percorso che prego non sia accidentato per il nostro Paese, ma lo temo.

Pier Ferdinando [Continua a leggere]

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No convinto alla Manovra, ma pregiudiziale Idv è irresponsabile

postato il 13 Settembre 2011

Signor Presidente, il mio gruppo, l’Unione di Centro per il Terzo Polo, voterà convintamente «no» a questa votazione sulla questione pregiudiziale di costituzionalità. Noi condividiamo pienamente il giudizio che ha dato adesso l’onorevole Ventura ma sintetizzando la cosa potremmo dire: «meglio una cattiva manovra che nulla». [Continua a leggere]

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L’intervento alla convention di Chianciano

postato il 13 Settembre 2011

L’intervento integrale [Continua a leggere]

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Spero che per fare cassa non si svenda il Paese

postato il 3 Settembre 2011


Pubblichiamo da ‘Il Riformista’ l’intervista al leader Udc Pier Ferdinando Casini

di Sonia Oranges

Pier Ferdinando Casini liquida la manovra in discussione al Senato come un’operazione «Senza interventi strutturali e dai saldi incerti». Parla anche dei guai dell’Europa e della scarsa competitività italiana. Rimarca sulla tradizione dei Comuni nostrani e sull’indifferibilità della revisione del sistema pensionistico, storce il naso all’idea di eurobond come scorciatoia per proseguire la politica dell’indebitamento e sulle privatizzazioni si augura che «per far cassa non si svenda il Paese».
Il presidente dell’Udc Pier Ferdinando Casini parla al presente ma ragiona su un futuro, lontano ma non remoto, che veda protagonista un grande partito dei moderati. E infiamma la platea della Summer school of future organizzata dal suo partito a Priverno, in provincia di Latina. Certo gioca in casa, con giovani e meno giovani che fanno a gara per stringergli la mano e strappargli una foto ricordo, e che indiscutibilmente lo riconoscono come leader. Mentre lui, paradossalmente, riflette su un mondo con meno leadership e più politica, in cui i contorni di destra e sinistra sfumino nel rosso e bianco dello scudocrociato che ancora campeggia sul suo simbolo.

Un mondo senza Berlusconi?
Questa maggioranza ha perso la bussola. Siamo alla fine di un’epoca e di un ciclo politico. Quale futuro ci attende? Anzitutto, diciamo che il berlusconismo senza Berlusconi non può esistere. L’idea che cambiando i nomi si possa salvare un modello politico, è un grave errore. E mi auguro che Alfano e la classe dirigente del Pdl ne siano consapevoli. Bisogna dire addio all’illusione del demiurgo, ai plebisciti e a quel concetto di successo tanto distante dal sistema di valori cattolici.

Già, i cattolici. La Cei non smette di sollecitarne l’impegno in politica.
In politica c’è bisogno di linfa nuova, è una necessità che vale per totti. E il Terzo Polo riuscirà a far bene soltanto se si darà una possibilità in questo senso. Nella seconda Repubblica, abbiamo vissuto la diaspora dei cattolici, che ha azzerato l’unità del passato. Oramai i cattolici militano in totti i partiti rappresentati in parlamento e credo sarebbe difficile riproporre il vecchio modello del partito esclusivo dei cattolici. Questa presenza trasversale è emersa nella discussione di provvedimenti come la fecondazione assistita e il testamento biologico. Mi domando se si può fare di più, se il contributo dei cattolici nella società italiana non pos sa essere maggiore e più influente, presentando un progetto ed una visione per il Paese. Per tolto il Paese.

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‘Berlusconi osi senza subire i veti di Bossi. Il Parlamento lo sosterrà’

postato il 22 Agosto 2011

Pubblichiamo da ‘La Stampa’ l’intervista a Pier Ferdinando Casini

di Ugo Magri

Roma – Berlusconi la smetta di giocare a nascondino. Prenda l’iniziativa. Rifiuti di subire i veti della Lega. E se troverà il coraggio di chiedere all’Italia i sacrifici necessari con misure veramente serie ed eque, allora troverà pure i voti che gli servono in Parlamento», assicura Pier Ferdinando Casini, leader del Terzo Polo.

Un momento, scusi: la manovra del governo non è già abbastanza severa? Qui si parla di 45 miliardi levati dalle nostre tasche…
«Intanto faccio notare che le tensioni interne alla maggioranza rischiano di rendere tutto quanto inutile, sacrifici compresi. L’Europa ci tiene d’occhio, certi atteggiamenti divaricati non sfuggono. Hanno fatto di corsa la manovra per dare un segnale ai mercati e a chi compra i nostri titoli di Stato, in primis la Bce. Ma oggi la babele di linguaggio nella maggioranza è tale che rischia di azzerare i vantaggi della rapidità».

Fantastico. E poi?
«La manovra è iniqua. Colpisce quanti non evadono nemmeno un euro. Non si capisce perché chi circola in yacht con un reddito dichiarato di 30 mila euro non debba pagare niente, e lo Stato se la prenda con i soliti che è più facile spennare».

Cioè i redditi sopra i 90 mila euro. Però il governo pare intenzionato a salvare chi ha figli a carico.
«Il quoziente familiare mi va benissimo, ma è la tassa che va levata. Colpisce il ceto medio e finisce per rendere addirittura più equa la patrimoniale».

Quindi pure lei la pensa come Montezemolo…
«Con tutto il rispetto per Montezemolo, già due mesi fa in Parlamento io dissi: chi più ha più deve dare. La patrimoniale è un nome odioso, ma un prelievo sulle grandi ricchezze sarebbe la cosa giusta».

Allora anche la Chiesa dovrebbe pagare l’Iva, dicono dal fronte laico…
«Ma che laicismo, questo è anticlericalismo d’accatto. Si ignora la straordinaria dimostrazione giornaliera di solidarietà da parte del volontariato, la supplenza che viene svolta nei confronti di uno Stato assente. Via, non si può considerare la Chiesa alla stregua di un imprenditore immobiliare…».

Torniamo alla manovra. Dove trovare le risorse per renderla più equa?
«Si potrebbe agire sull’Iva, piccolissimi aggiustamenti a livello di decimale sull’aliquota del 20 per cento. Oppure, meglio ancora, si possono fare quelle riforme strutturali che l’Europa ci chiede, e sono assenti da questa manovra. Incominciando dalle pensioni. L’adeguamento dell’età pensionabile alla durata della vita è ormai ineludibile, per uomini e donne».

Lei si sta attirando i fulmini della sinistra. [Continua a leggere]

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La manovra massacra il ceto medio

postato il 19 Agosto 2011

Via il contributo  di solidarietà

Questa manovra esige più serietà da parte dei protagonisti della politica visto che non si capisce ancora cosa pensa il partito di maggioranza relativa. E’ un ‘vorrei ma non posso’ del governo contraddetto continuamente dai loro stessi parlamentari. Con la manovra viene massacrato il ceto medio, cioè coloro che fino all’ultimo pagano le tasse. Per noi la premessa e’ una sola: cancellare il contributo di solidarietà perché se il quoziente familiare può lenire la ferita, la ferita prima deve essere cancellata.
Sarebbe stata molto più giusta un’imposta patrimoniale sulle cose, piuttosto che colpire i soliti noti, piuttosto che colpire il ceto medio che tira la carretta e non evade neanche un euro ma viene penalizzato perché la politica non fa scelte serie.

Pier Ferdinando

 

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Casini: «Ora è invotabile. Modifiche serie e ne riparliamo»

postato il 15 Agosto 2011

Via il contributo di solidarietà, si alzi l’Iva e si riformino le pensioni

L’intervista a Pier Ferdinando Casini pubblicata su ‘Il Corriere della Sera’ di Monica Guerzoni

Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc e del terzo polo, non volta le spalle al governo nel momento dell’emergenza. Ma contesta con forza i sacrifici imposti alle famiglie e al ceto medio e lancia una «grande mobilitazione» per convincere Berlusconi e Tremonti a fare marcia indietro sul contributo di solidarietà.

L’Udc voterà la manovra, presidente?
«Per noi è invotabile, non è nel novero delle cose possibili. Perché mai dovremmo approvarla? È una stangata che la gente per bene non si meritava. Colpisce i soliti noti e non stana Invasione spaventosa che c’è. Chiede sacrifici al ceto medio e alle famiglie, ma soprattutto a coloro che nella loro vita non hanno mai evaso dieci lire. È veramente una cosa iniqua».

Il cuore del premier gronda sangue…
«Per anni Berlusconi si è vantato che non avrebbe mai messo le mani nelle tasche degli italiani, ora invece ce le ha messe davvero. Se il governo vuole la collaborazione dell’Udc e del terzo polo, questa manovra va cambiata profondamente».

In che modo?
«Spazzando via il contributo di solidarietà e salvaguardando quella platea di ceto medio che non ha niente a che fare con le grandi ricchezze. Se noi riteniamo una grande ricchezza un italiano che guadagna 4.000 euro o poco meno al mese, ha la moglie che non lavora e due figli a carico, abbiamo un’idea particolare del Paese». [Continua a leggere]

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Informativa sulla crisi, l’intervento di Casini

postato il 3 Agosto 2011
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L’intervento di Pier Ferdinando Casini alla convention del Terzo Polo: ‘Io cambio l’Italia’

postato il 22 Luglio 2011

Venerdì 22 luglio 2011 – Auditorium Conciliazione

La storia lo insegna: quando nella vita di una nazione, una crisi economica drammatica si sovrappone ad un evidente decadimento delle istituzioni e la classe dirigente rinuncia ad esercitare il suo ruolo di guida, anche morale, il buio comincia a minacciare il futuro.  Ebbene, l’Italia di oggi si trova esattamente in un tale pericoloso incrocio della storia. Ma nella classe politica non tutti ancora sembrano averne piena consapevolezza.

Solo dopo la prima guerra mondiale si determinò una situazione simile. Le “tre crisi”, sociale, politica e morale, combinarono la loro aggressione al sistema. E gli effetti sono purtroppo noti. Oggi non può certo finire come cent’anni fa: non abbiamo alle spalle una guerra, la società italiana è cento volte più forte e matura di allora. Ma ciò non rende più leggera la realtà: il rischio di un declino della nostra nazione e della sua democrazia aleggia comunque davanti al nostro futuro. [Continua a leggere]

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Casini: «Alfano con l’Udc vince. Le Province? Tagliamole»

postato il 9 Luglio 2011

Noi abbiamo tantissime chance di vittoria perche riteniamo che in Italia ci sia bisogno di un esecutivo di larga coalizione

L’intervista a Pier Ferdinando Casini pubblicata su ‘Libero’ di Barbara Romano

Al Cavaliere in disarmo Pier Ferdinando Casini non crede neanche un po’. Ma se fosse davvero Angelino Alfano il nuovo leader del Pdl, il capo dell’Udc non esclude di riapparentarsi col centrodestra. Aspetta sia il neosegretario azzurro che il leader del Pd, (…)

(…) Pier Luigi Bersani, alla prova dei fatti. In attesa che quadro politico si chiarisca, aderisce alla sottoscrizione di Libero per l’abolizione delle Province. «E il nostro chiodo fisso dall’inizio della legislatura», tiene a sottolineare, «ma il federalismo adesso ci fornisce l’occasione per ripartire tra Comuni e Regioni le competenze delle Province. La battaglia che noi vogliamo fare, però, non si limita a questo».

Cos’altro vuole abolire?
«I piccoli Comuni. Ce ne sono tanti in Italia con poche centinaia di abitanti, addirittura due a Sondrio inferiori ai cinquanta. Se vogliamo salvare logo municipale teniamolo, ma sopprimiamo questi micro Comuni che rappresentano uno spreco allucinante».

A parole non esiste battaglia più bipartisan. Ma allora come mai le Province sono ancora lì?
«Perché la Lega ne ha fatto un cavallo di battaglia. Avendo conquistato l’egemonia delle Province, soprattutto al Nord, non ha nessun interesse a intraprendere un cammino di riforma. E il Pdl ha ceduto su questo». [Continua a leggere]

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