postato il 17 Settembre 2009
La richiesta di ritiro dall’Afghanistan è uno sciacallaggio politico che ci vede del tutto distanti. Le autorità politiche e istituzionali possono sempre riflettere, ma esiste un obbligo di serietà che l’Italia deve recuperare. Siamo fieri dei nostri militari e ora l’Italia mostri unità, perché questo non è il momento di polemiche inutili.
Non possiamo dare vita a dissociazioni, furbizie, ripensamenti. Nei prossimi giorni potremo discutere di tutto, ma evitiamo di dare idee sbagliate a chi pensa di farci deflettere dai nostri impegni internazionali. L’Italia oggi deve riscoprire l’orgoglio del grande Paese che è, e di cui tante volte forse ciascuno di noi si dimentica.
Pier Ferdinando
postato il 19 Agosto 2009
In una fase particolarmente delicata della missione Isaf esprimo piena solidarietà ai nostri uomini e alle nostre donne impegnate in Afghanistan contro il terrorismo e per la libertà.
Gli italiani devono essere orgogliosi dei loro militari che consentono lo svolgimento di elezioni storiche in un Paese martoriato dalla violenza e dal fanatismo religioso. Il loro mandato trae piena legittimità non solo al consenso delle forze di governo ma anche da una opposizione che non può mai smarrire una visione repubblicana delle istituzioni e degli impegni internazionali.
Pier Ferdinando
postato il 11 Agosto 2009
Occorre una netta condanna in sede internazionale del regime birmano, per una sentenza provocatoria ed inaccettabile nei confronti di Aung San Suu Kyi. L’Onu e l’intera comunità internazionale adottino azioni incisive e forti rispetto ad un regime che continua ad ignorare i più elementari diritti umani in Myanmar, e contestualmente rivolgano un appello pressante per l’immediata liberazione di Aung San Suu Kyi e degli altri prigionieri politici.
Pier Ferdinando
postato il 31 Luglio 2009
Le parole del presidente del Consiglio Berlusconi su una possibile exit strategy dall’Afghanistan dimostrano “molto dilettantismo”. Una exit strategy? Le cose bisogna farle, non dirle. Dirle soltanto significa allentare lo spirito di solidarietà verso i nostri soldati, indebolire e compromettere la loro missione. C’è molto dilettantismo nelle parole del governo.
Pier Ferdinando
postato il 30 Luglio 2009
Ancora una volta dobbiamo levare la nostra voce affranta e sdegnata per ricordare dei martiri della fede, cristiani come noi, che in Pakistan sono caduti sotto i colpi del fanatismo estremista. Il mondo occidentale deve farsi sentire a difesa dei propri martiri, mentre almeno in metà del globo si accentuano le persecuzioni verso chi testimonia semplicemente la propria fede. [Continua a leggere]
postato il 28 Luglio 2009
La Lega ha ribadito le sue perplessità su missioni fondamentali per noi, l’Italia e il mondo, a partire dal Libano e dal Kosovo e sulla possibilità di esportare democrazia. Bossi non ha parlato né da ministro né da padre. Un ministro deve calcolare gli effetti delle sue parole e neanche da padre; e da padre avrebbe dovuto avere più rispetto per i padri dei nostri militari in apprensione dalla mattina alla sera. Mi hanno rassicutrato le parole del ministro la Russa sulla imprescindibilità della missione in Afghanistan. Ma se lo stesso La Russa, che ha tenuto un discorso di grande caratura istituzionale, ha sentito il bisogno prima del nostro dibattito di rassicurare i militari, qualcosa aveva creato una evidente disinvoltura istituzionale con parole inaccettabili non di un cittadino qualsiasi ma del ministro Bossi che detiene la golden share del governo.
Pier Ferdinando
postato il 27 Luglio 2009
Sull’Afghanistan il governo riferisca subito in Parlamento, perché non si possono fare giochini politici sulla pelle dei nostri militari. La Lega non può essere un partito di lotta e di governo. Noi sosteniamo senza se e senza ma i nostri militari.
Pier Ferdinando
postato il 14 Luglio 2009
Esprimiamo il nostro cordoglio più sincero al Governo, alle Forze Armate e soprattutto ai familiari del paracadutista morto questa mattina. Siamo grati ai nostri militari che combattono in Afghanistan per la libertà contro il terrorismo. Siamo con loro senza se e senza ma.
Pier Ferdinando
postato il 26 Giugno 2009
Invito tutti i militanti dell’Udc a mobilitarsi con iniziative spontanee di solidarietà per questo popolo.
Oggi anche noi siamo iraniani. Con l’animo, la mente e il cuore. Tutti noi siamo vicini a questo Paese straordinario che e’ l’Iran pieno di intellettuali, di uomini e donne ricchi di risorse. E’ ancora possibile nel 2009 indignarsi in una società che ormai si è rassegnata a tutto.
Pier Ferdinando
postato il 24 Giugno 2009
Il governo italiano compia un atto formale e convochi subito l’ambasciatore iraniano in Italia per esprimere la propria indignazione. Non si può accettare un macello di uomini e di donne davanti al Parlamento di Teheran.
Pier Ferdinando