postato il 14 Luglio 2009 | in "Esteri, Spunti di riflessione"
7 Commenti
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Marta Romano
Marta Romano
14 anni fa

Oggi, tutti noi Italiani,dobbiamo stringerci in torno alla famiglia del paracadutista.
Tutti noi dobbiamo essere orgogliosi di avere un esercito fatto di ragazzi pronti a rischiare la propria vita in nome di una bandiera.
Oggi, tutti noi Italiani, piangiamo la morte di questo ragazzo, morto per la Pace.
Marta

Michele Coscia
Michele Coscia
14 anni fa

mi unisco anche io al cordoglio espresso dal nostro Presidente. un pensiero con tutto il cuore lo rivolgo alla famiglia del paracadutista caduto quest’oggi. Inoltre voglio ringraziare tutte le Forze Armate che con il loro incessante impegno e sacrificio difendono in Patria e all’estero la liberta’,la sicurezza e le libere istituzioni.I nostri militari,sia in Italia che in missione, costituiscono esempi di umanita’,senso dello dovere e fedelta’. Questi dovrebbero costituire,a mio modo di vedere, modelli per noi giovani, che entriamo in mondo in cui questi valori cosi’ importanti sono sostituiti con falsi idoli e modelli negativi.

giovanni pelliccia
giovanni pelliccia
14 anni fa

Uniti in un unico sentimento di silenzio e cordoglio, unendoci al dolore della famiglia del nostro militare caduto per la patria in una sanguinosa lotta contro il terrorismo.
Che questo, ci auguriamo, un giorno non avvenga più in attesa di una pace universale tra i popoli della Terra, seguendo le parole del Santo Padre.
L’Italia oggi, in maniera composta ricorda i suoi deceduti in guerra.

Ahmed Aly
14 anni fa

Mi unisco anch’io e mi stringo in torno alla famiglia ma dovete sapere anche che è facile condizionale l’opinione pubblica quando si possiedono giornali e televisioni. E certamente molti hanno dimenticato che la motivazione ufficiale per cui gli Stati Uniti aggredirono l’Afghanistan cinque anni fa fu la ricerca di Bin Laden, accusato di essere l’autore della strage dell’11 settembre. Chi se ne ricorda più ormai? Sulla strage più di un dubbio è stato avanzato; mentre è stato chiarito oltre ogni ragionevole dubbio il legame economico che, prima della strage, legava Bin Laden agli Stati Uniti. Indignata per la strage, l’Italia fece parte della “coalizione dei volenterosi” che avrebbe dovuto snidare l’assassino dalle montagne entro le quali si era rifugiato, e consegnarlo alla giustizia internazionale.
Era una palese menzogna; ma anche se non lo fosse stata, che efficacia hanno dimostrato i militari della coalizione internazionale? Non hanno snidato Bin Laden, ma hanno massacrato, incarcerato e torturato (ricordate Guantanamo?) migliaia di civili. E li hanno dichiarati “talebani” di fronte alle televisioni che ne riprendevano i cadaveri.
Col mandato dell’ONU?
Uno degli alibi di chi vuole continuare La guerra è il mandato dell’ONU, La più screditata delle organizzazioni internazionali: basti ricordare il gran numero di risoluzioni ONU sfacciatamente violate da Israele. E’ forse utile ricordare che l’assemblea generale dell’ONU non conta nulla; e che la sua politica è determinata dalle risoluzioni del Consiglio di sicurezza, guarda caso egemonizzato dagli Stati Uniti
La guerra in Afghanistan è una guerra della Nato, e serve a controllare i corridoi petroliferi e gasieri internazionali; e, secondo il ministro degli esteri, nel 2008 il comando sarà italiano. Meglio che vincere il premio Nobel…..
Esportano la democrazia?
Nessun paese al mondo può definirsi inventore, depositario e custode della democrazia. Negli Stati Uniti si reca a votare solo il 40% della popolazione, ed ogni elezione è gravata dal sospetto di brogli. Grande peso nelle elezioni ha la disponibilità economica del candidato. Viene affidato ad una sola persona un potere pressoché illimitato (ricordate la famosa valigetta che controlla le armi atomiche? E i racconti che ci hanno somministrato sulle armi di distruzione di massa?)
I civilissimi paesi occidentali hanno instaurato un sistema criminale di commercio internazionale che divide le risorse in un 80%, che appartengono al 20% della popolazione; ed un 20% che viene suddiviso tra il rimanente 20% della popolazione.
E se anche i paesi occidentali avessero inventato e custodissero la democrazia, chi ha dato loro il diritto di esportarla con le armi?
Nel frattempo abbiamo dato 50 milioni di dollari per ricostruire il sistema giudiziario in Afghanistan. Ma a quanto pare il governo Karzai è un pessimo allievo.
Chiedo scusa a tutti ma questa è la pura verità, non siamo lì per la democrazia ma per qualcos’altro, è inutile a prendersi in giro.

Ahmed Aly
14 anni fa

Questa è una notizia molto dolorosa per tutti gli italiani che, peraltro sono orgogliosi di tutti i nostri soldati inviati in zone di crisi per una doverosa missione di pace.Alessandro Di Lisio faceva parte di un team specializzato nella bonifica delle strade, prima del passaggio di convogli militari e diplomatici. Martedì era impegnato con un gruppo di commilitoni a bordo di due veicoli, L’esplosione ha investito un mezzo: si sarebbe trattata di un ordigno improvvisato,è Una vera tragedia.Facciamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia di questo giovane paracadutista, cui siamo vicini in questo momento di grandissimo, disumano, dolore.E ovviamente siamo vicini con il cuore anche agli altri militari feriti e alle loro famiglie: sappiano che siamo orgogliosi di loro.

Paoletti Nicolò
Paoletti Nicolò
14 anni fa

Tutti gli italiani dovrebbero stringersi alla famiglia del militare caduto in Afghanistan. Dobbiamo essere orgogliosi delle nostre forze armate che tra tante difficoltà ogni giorno ci difendono in patria e all’estero la libertà e la sicurezza.

CHIARA
CHIARA
14 anni fa

PENSATE CHE I MILITARI VADANO Lì PER FARSI UCCIDERE DAI TALEBANI? NOI PER PURA e SEMPLICE REALTà SIAMO Lì E STAREMO FIN QUANDO NON ARRIVERà LA PACE…COME GLI AMERICANI HANNO FATTO A ROMA CONTRO IL FASCISMO



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