Tutti i post della categoria: Elezioni

Amministrative, Pdl e Lega bocciati

postato il 18 Maggio 2011

Da queste elezioni amministrative, con buona pace di chi fa le pulci ai risultati del centrodestra, Pdl e Lega escono duramente penalizzati dagli elettori: è stato bocciato il governo, è stato bocciato il presidente del Consiglio che aveva chiesto un referendum su se stesso. Il Pdl ha parlato di Berlusconi, di magistrati e ha usato affermazioni di dubbio gusto nei confronti degli avversari. Noi, invece, abbiamo cercato di parlare di amministrazione delle città, e non siamo pentiti.
Il Terzo Polo scioglierà la riserva sull’appoggio da dare ai candidati che corrono i ballottaggi di Milano e Napoli. Segnali di fumo e di telefono ci sono arrivati da tutti, anche dai più impensati. Ma il problema è politico, non di numeri di telefono. Noi non vogliamo posti a tavola, non facciamo parte della Repubblica dell’arruolamento per cui chi e’ stato eletto all’opposizione poi finisce al governo. Le alleanze si decideranno sul territorio con i nostri dirigenti locali. In ogni caso, gli elettori sono maggiorenni e vaccinati e ognuno farà la propria scelta sul voto.

Pier Ferdinando

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Adesso tocca a noi, destra e sinistra hanno fallito

postato il 14 Maggio 2011

«Basta con il bipolarismo degli estremismi, l’Italia è stufa»

L’intervista su  ‘il Messaggero’ a Pier Ferdinando Casini di Alberto Gentili

Presidente Casini, la campagna elettorale è finita. Tracci un bilancio riguardando le immagini più significative: Moratti che in tv da del terrorista a Pisapia e Pisapia che non  stringe al sindaco la mano. Reazione?
«Questa istantanea racconta perfettamente la campagna elettorale degli opposti estremismi. La sinistra ha sbagliato a candidare Pisapia, che non è certo un moderato, invece a Milano serviva un moderato. E la destra ha trasformato geneticamente la signora Moratti, da signora qual era, in una specie di drago estremista. Così va il mondo. E va male».

La seconda foto: Berlusconi promette di fermare le ruspe che dovrebbero abbattere le case abusive in Campania.
«E’ un po’ uguale a quella della villa di Lampedusa. In quel caso ha detto che la colpa era del Demanio, ma chi aveva annunciato di averla comprata era stato lui. Siamo alle boutade elettorali che sono il segno di disperazione o semplicemente, il che sarebbe ancora più grave, di poca serietà. Il problema delle demolizioni c’era, ma non poteva essere risolto a due giorni dal voto». [Continua a leggere]

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Il Terzo Polo è l’unico a interessarsi dei problemi della gente

postato il 13 Maggio 2011


In una campagna elettorale dai toni esacerbati il Terzo Polo e’ l’unico che si e’ interessato ai problemi della gente. Destra  e sinistra si sono insultati, hanno fatto promesse mirabolanti, si sono dimostrati disposti a tutto pur di vincere.
Il Pdl, che è nato con l’intento di unire le forze moderate, si è trasformato nella vera forza estremista al punto che la Lega emerge come una forza moderata all’interno della maggioranza.
Il Terzo polo e l’Unione di Centro si presentano parlando dei problemi degli italiani e rifiutano la logica degli insulti e delle promesse, imperante in questa, purtroppo triste, campagna elettorale.

Pier Ferdinando

 

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Ballotaggi? Valuteremo se ci sono candidati degni del nostro appoggio

postato il 13 Maggio 2011

In caso di ballottaggio nelle grandi citta’, il Terzo Polo farà scelte concrete: sottoporremo i nostri programmi e vedremo se ci sarà qualcuno degno del nostro appoggio o se ci sarà una completa impossibilità di avere fiducia verso i candidati.

Pier Ferdinando

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Elezioni, rischio tsunami per Silvio

postato il 12 Maggio 2011

«Se perde a Milano sarà travolto». E sui ballottaggi: «Decideremo caso per caso»

L’intervista a Pier Ferdinando Casini su QN di Andrea Cangini

Onorevole Casini, in premessa: parla in quanto leader dell’Udc o del Terzo polo?
«Mah, guardi, faccia lei: una cosa vale l’altra».

Sia Berlusconi sia Bersani considerano queste elezioni un test sul governo, e lei?
«Io non credo che l’esito delle amministrative cambierà la politica italiana e mi dissocio da quanti invocano la mobilitazione generale per coprire i propri fallimenti e la pochezza dei propri argomenti».

Dunque?
«Si tratta solo di elezioni amministrative e il fatto che si parli di tutto tranne che dei problemi delle città dove si vota dimostra il fallimento di questo bipolarismo». [Continua a leggere]

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Lo slancio di Casini per governare Torino e l’Italia

postato il 4 Aprile 2011

Nella splendida cornice del teatro Carignano, gioiello sabaudo nel centro di Torino, l’UDC si è data appuntamento per tirare le somme della sua azione politica e sostenere il candidato del Polo per l’Italia al comune di Torino, il liberale Alberto Musy, espressione di quella viva e operosa società civile che in tempi migliori ha contribuito in modo determinante alla crescita del Paese. A Torino si riparte da lui, un avvocato, un professionista di quella borghesia cattolica, liberale e riformista che da Giolitti in poi ha operato in vista di quel “bene comune” che oggi sembra scomparso dal vocabolario concettuale della politica. Il volto giusto per il nostro progetto, le bandiere dei nostri partiti sventolano orgogliosamente ma il capofila è un uomo “senza tessera”, potremmo dire, l’ideale per una città che prima della forma bada alla sostanza.

Pier Ferdinando Casini ha voluto ribadire tutto questo nel suo appassionato intervento, spaziando dall’attualità politica nazionale, immigrazione in testa, al ruolo che il Nuovo Polo per l’Italia deve avere nelle amministrazioni, a partire da quelle metropolitane che andranno al voto a maggio. “L’alternativa, finalmente” è lo slogan semplice e azzeccato che caratterizza la campagna elettorale del nostro candidato ed è da questo slogan che hanno preso spunto i vari oratori che si sono alternati sul palco di un teatro Carignano affollatissimo di giovani, dirigenti e gente comune. Il senso di questa alternativa è stata ribadito dallo stesso Casini: il bipolarismo è sul viale del tramonto, Berlusconi le sue riforme le deve contrattare con i nuovi alleati, e così si vive alla giornata senza un disegno generale di robusto e convinto rilancio.

Dall’altra il Pd continua a non decidere il suo futuro: troppo debole da solo per affrancarsi da Di Pietro e troppo timido per concepire nuovi progetti per l’Italia, sfiancato al suo interno dalle varie correnti che ogni giorno demoliscono senza troppi complimenti la linea dettata dal segretario.

Casini ha poi inorgoglito tutta la platea quando ha ricordato che l’opposizione a Prodi come oggi quella a Berlusconi è la prova della lontananza dalle poltrone e dall’opportunismo che pervade la politica. Sulla scorta di questo passato, della dura lotta per difendere l’indipendenza dai “padroni del voto”, della battaglia per restituire ai cittadini il diritto a scegliersi i propri rappresentanti, possiamo dire con forza che destra e sinistra sono due facce della stessa medaglia mentre il progetto del Nuovo Polo è una breccia sul futuro, l’alternativa a questo stato di cose che non ha migliorato il Paese e, anzi, l’ha fatto regredire.

Bisogna cambiare, inutile star lì coi tatticismi dei leader di una volta, poco inclini alla chiarezza. Tatticismo, questa parola evocativa di un brutto modo di fare politica, che non deve assolutamente caratterizzare il Nuovo Polo. Casini lo ha affermato riferendosi al “convitato di pietra” del Terzo Polo, colui di cui si parla sempre, quello di cui si vocifera l’ingresso in politica: Luca Cordero di Montezemolo. Se decide di partecipare in prima persona, è il benvenuto, perché c’è bisogno di persone nuove e di spessore capaci di interpretare le istanze della società civile, ma è bene che  “dai politici non erediti il brutto vizio dei tatticismi”.

Sabato è stata l’occasione per tirare le somme, per confrontarsi con il presente, con i problemi di questa Italia, stufa di vedere il Parlamento inattivo ma pronto a legiferare per mettere in salvo il premier. Le priorità sono state sottolineate con forza: lavoro, famiglia, giustizia, provvedimenti che rispondono a precise esigenze della gente, lontana anni luce dai tempi e dalle forme della politica di oggi che non trova di meglio da fare che scontrarsi in aula.

Si è respirata aria di grande entusiasmo, il progetto va avanti. A Torino è stata messa in campo una valida candidatura che rappresenta appieno la voglia di nuovo, la voglia di interpretare il cambiamento. E il successo si coglie facilmente: tra gli intervenuti spiccava un nuovo arrivo, il deputato Marco Calgaro che aderisce all’UDC.

Lo slancio dato dal discorso di Casini è un incoraggiamento a procedere su questa strada, non dimenticando mai che l’imperativo è distinguersi, interpretare il buonsenso e la responsabilità e stare saldamente ancorati alla realtà, ai problemi di tutti i giorni, concedendoci qualche piccola grande ambizione: governare questo Paese.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Stefano Barbero

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Media e libertà: siamo una democrazia “fortissimi”

postato il 29 Marzo 2011

“Una democrazia è forte quando ha media liberi” così si legge, accanto al faccione sorridente del Presidente del Consiglio,  nella nuova campagna pubblicitaria ideata dall’agenzia Serviceplan e lanciata dalle emittenti pubbliche tedesche ARD e ZDF. Ma i tedeschi non sono i soli a pensare che i media italiani siano poco liberi, a loro si aggiunge il quotidiano spagnolo El Mundo che commentando la campagna pubblicitaria tedesca dice senza remore che l’Italia berlusconiana è “l’antitesi della libertà e dell’indipendenza dei media”. Un attacco durissimo che non colpisce solo il Premier ma anche l’immagine del Paese. Tedeschi e spagnoli avrebbero potuto facilmente ricredersi vedendo una puntata di Forum dove una semplice cittadina ha potuto ringraziare il governo per avere ricostruito L’Aquila dopo il terremoto, ma probabilmente anche in questo caso si sarebbero attaccati al fatto che questa signora non è proprio aquilana, e forse neanche terremotata, però in compenso è stata pagata bene.

Sicuramente poi i detrattori europei non sanno che il governo e la maggioranza stanno facendo di tutto per rendere davvero democratico il servizio pubblico: in vista delle elezioni amministrative gli esponenti di Pdl, Lega e Responsabili hanno presentato un emendamento in commissione di Vigilanza Rai per equiparare i talk show alle tribune politiche, una bella estensione della “par condicio” che consentirà a tutti i candidati a sindaco e presidente di provincia di poter spiegare le proprie ragioni in prima serata, magari ad Annozero di Michele Santoro. Poco importa se Santoro, Floris e Vespa non sono in grado di far parlare tutti, possono anche spegnere i loro microfoni ma una vera democrazia deve consentire ai candidati a sindaco di Pozzo d’Adda di potersi confrontare a Porta a Porta o a Ballarò. Checco Zalone direbbe che siamo veramente una democrazia “fortissimi”. A questo punto la domanda su media e democrazia dovrebbe ribaltarsi: sono democrazie forti quelle dove i capi di governo non possiedono nemmeno il giornalino della parrocchia? Sono paesi con media liberi quelli che non fanno parlare in tv e in prima serata i candidati a sindaco di un paesino sperduto dell’Extremadura o della Baviera? Dall’alto (o dal basso considerata la statura del Cavaliere) della nostra libertà possiamo dire: meno male che Silvio c’è.

“Riceviamo e pubblichiamo” di Adriano Frinchi

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Alternativa a Berlusconi? Non serve la ‘santa alleanza’

postato il 18 Febbraio 2011

Diciamo con chiarezza che l’alternativa a Berlusconi non si costruisce con una ‘santa alleanza’: sarebbe solo un gigantesco favore a Berlusconi. In questo modo Berlusconi potrebbe ritrovare argomenti in campagna elettorale per dire che c’è il solito complotto contro di lui, ma è che ha dimostrato il fallimento di un Governo che non ha risolto uno solo dei problemi degli italiani che sono completamente scomparsi dall’agenda di Governo.

Pier Ferdinando

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Se la Lega stacca spina ne prendiamo atto

postato il 7 Febbraio 2011

Se la Lega vuole staccare la spina noi non possiamo che prenderne atto con serenità. Le elezioni sono sempre un momento di democrazia, tanto più se la maggioranza non riesce a produrre risposte concrete.
Quanto alla composizione delle commissioni, non e’ colpa nostra se la maggioranza si trova a fare i conti con la contabilità parlamentare pur essendo partita con 80 parlamentari in più.
Le regole alle Camere sono sempre state rispettate: la maggioranza si abitui a convivere con i numeri che ci sono.

Pier Ferdinando

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Il ricorso alla piazza è segno di impotenza

postato il 29 Gennaio 2011

L’ipotesi di un ricorso alla manifestazione di piazza per protestare contro l’operato dei magistrati è il segno dell’impotenza: si urla perché non si riesce a ragionare. Gli italiani hanno capito perfettamente che le questioni relative al premier non si possono ridurre solo a vicende penali. Chi lo pensasse dimostrerebbe di vivere sulla luna.

Pier Ferdinando

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