Tutti i post della categoria: Elezioni

Un nuovo partito per modernizzare l’Italia

postato il 24 Febbraio 2010

Alle elezioni regionali abbiamo fatto la scelta di andare da soli nel 60% dei casi, con nostre liste e nostri candidati. Lo abbiamo fatto per restare fuori dagli schieramenti, fuori da un finto bipolarismo che è funzionale soprattutto a due partiti: la Lega e l’Italia dei Valori.
Dobbiamo fare di tutto per mettere in campo qualcosa di nuovo, un partito che abbia come progetto quello di modernizzare l’Italia e che difenda l’identità cristiana del Paese.

Pier Ferdinando

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Dopo le regionali via al nuovo partito di Centro

postato il 16 Febbraio 2010

Dopo le regionali lavoreremo alla creazione di un nuovo partito di Centro, con regole nuove, che abbia la consapevolezza del degrado morale e dei troppi comportamenti disinvolti che ci sono soprattutto in periferia.
L’adesione di Binetti e degli altri ex Pd all’Udc non segna la fine di un percorso ma un inizio. Raccoglieremo tutte le persone a disagio con questo bipolarismo. Le nostre strade si incroceranno ancora in un soggetto dove noi, l’Api, le formazioni della società civile avranno pari dignità.

Pier Ferdinando

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In Piemonte ticket Bresso-Delfino

postato il 12 Febbraio 2010

Se Mercedes Bresso riconquisterà la guida del Piemonte il suo vice sarà Teresio Delfino, presidente piemontese dell’Udc. E’ una scelta fatta per tante ragioni. Innanzitutto una risposta a chi dice che questa coalizione non ha riferimenti a certi valori. Inoltre, Delfino è un uomo di prestigio, è stato sottosegretario in diversi dicasteri e ha seguito il tema dell’agricoltura, che per noi è una grande priorità. Delfino è cuneese, cioè di una parte della Regione in cui ci giochiamo una grande battaglia politica. Il fatto che pur avendo un posto “al caldo” in Parlamento abbia deciso di scendere in campo la dice lunga sull’investimento politico che l’Udc fa su questa coalizione.

Pier Ferdinando

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Regionali, Casini: siamo l’unico argine alla Lega

postato il 8 Febbraio 2010

fotochiancianoPier Ferdinando Casini  in un’intervista a Rtl 102.5 parla della posizione dell’Udc  tra i due poli e  spiega: sulle alleanze alle regionali la nostra scelta è molto serena e tranquilla. Nel 60% del territorio nazionale andiamo da soli e in alcune realtà abbiamo scelto dei candidati seri del Pd in funzione anti-Lega. Dove abbiamo fatto alleanze, cioè il 40% del territorio nazionale, l’Udc sarà determinante.

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In Puglia avanti con Poli Bortone

postato il 6 Febbraio 2010

In Puglia andiamo avanti con un candidato ben radicato sul territorio, Adriana Poli Bortone, per portare il Mezzogiorno ad avere un ruolo nella politica nazionale.
La forza di Adriana Poli Bortone è fuori dagli apparati di partito, rappresenta la voglia di libertà che c’è, che travolge i vecchi schemi, destra, sinistra, centro. Credo che sia largamente nella condizione di essere il candidato più forte.

Pier Ferdinando

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In Lombardia candidiamo Savino Pezzotta

postato il 5 Febbraio 2010

Vogliamo una Lombardia meno cementificata nel potere tra Comunione e Liberazione e la Lega e che sia più libera. A chi dice che facciamo una scelta di potere ricordo l’esempio di questa regione, dove l’Udc correrà da sola candidando l’ex segretario della Cisl Savino Pezzotta.
Pezzotta è la voce del Family day, è il sindacalista che si è seduto al tavolo del governo e ha firmato il Patto per l’Italia. Peccato che il governo, poi, non l’ha rispettato.
A Milano l’alleanza con la giunta di centrodestra di Letizia Moratti proseguirà, perché siamo fedeli agli impegni presi con gli elettori. [Continua a leggere]

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Regionali, non ci schieriamo con chi vince

postato il 28 Gennaio 2010

Lavoriamo per avviare un progetto riformista
Ci accusano di schierarci con chi vince. La realtà è che lavoriamo per avviare un progetto riformista. Non posso credere che Bersani abbia detto che è deluso da me, altrimenti dovrei essere io a dire che sono deluso dal Pd, perché non si può pensare che la decisione di sostenere Vendola possa lasciarci indifferenti.
La vittoria di Vendola alle primarie in Puglia ha ovviamente delle conseguenze sul terreno politico: un partito di centro, che è all’opposizione con il Pd, rispetta e sostiene i candidati del Pd vicini a noi o i candidati antileghisti, ma non può pensare di replicare lo schema prodiano dell’aggiungi un posto a tavola per l’Udc. Questo non ci interessa. [Continua a leggere]

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Per la Toscana offriamo la candidatura di Bosi

postato il 26 Gennaio 2010

Per la Toscana offriamo la candidatura di Francesco Bosi anche al Pdl, e speriamo che ci possa essere un loro impegno per realizzare un’alternativa. Contestiamo una cattiva amministrazione: c’è un consociativismo fortissimo tra Pd e Pdl e c’è bisogno di cambiare.
Siamo stati gli unici a protestare contro la legge elettorale regionale, che è scandalosa perché spoglia gli elettori della possibilità di scegliere. Questa legge è stata approvata, guarda caso, con una convergenza di volontà tra opposizione e maggioranza.

Pier Ferdinando

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In Puglia andremo da soli, serve un progetto nuovo

postato il 25 Gennaio 2010

L’Udc andrà da sola in Puglia presentando come propria candidata la senatrice Adriana Poli Bortone. Abbiamo sempre detto che un progetto nuovo che ci comprendesse non era identificabile con il progetto Vendola. L’abbiamo detto prima e lo ribadiamo oggi con fermezza. A quegli esponenti del Pd che oggi mi rivolgono ipocriti appelli vorrei chiedere di risparmiarseli, e di riflettere su ciò che determinerà questa loro scelta.

Pier Ferdinando

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Il centrodestra rompe gli accordi? Addio intesa nel Lazio

postato il 17 Gennaio 2010

Intervista-Corriere-della-SeraPubblichiamo da ‘Il Corriere della Sera‘.

L’intervista a Pier Ferdinando Casini
di Monica Guerzoni

Rivendica la fragranza del pane cotto nel «doppio forno» centrista e, alla vigilia del decennale, azzarda un parallelo con il «grande statista» Bettino Craxi.
«L’autonomia dell’Udc non si discute — avverte Pier Ferdinando Casini —. Io la difenderò da tutto e tutti».

A che punto sono le alleanze per le Regionali, presidente?
«Bloccate. Congelate fino a venerdì, quando Pezzotta e Cesa apriranno la costituente di centro. Fino ad allora mi tengo le mani ulteriormente libere».

E l’accordo con la Polverini?
«Io nel Lazio non voglio rompere, siamo persone serie. Ma se il Pdl prende una decisione inaccettabile che taglia la testa al toro, cioè se ridiscute gli accordi su scala nazionale, è chiaro che ci saranno conseguenze ovunque, sia pure a malincuore».

Teme che Berlusconi voglia rompere davvero?
«Se così fosse dovrebbe assumersi la responsabilità della scelta. Ma io mi auguro che il furore dei falchi leghisti non prevalga. Sul territorio ci sono tante persone perbene che noi non vogliamo penalizzare. Non sta a me decidere, ma a Berlusconi».

Il premier sospetta un asse tra lei e Fini e medita di liberarsi dell’Udc. Tanto sa che non tornerete nel Pdl.
«Ma quale asse… È gossip, una baggianata. Però l’autonomia dell’Udc non si discute. Vogliono imporci scelte da una parte e dall’altra? Pace. Vorrà dire che non faremo alleanze con nessuno. Se avessimo voluto tornare con Berlusconi avremmo stipulato un’alleanza nazionale, ma gli elettori ci hanno chiesto di stare all’opposizione».

In Puglia si faranno le primarie, lei non era allergico?
«Lo sono ancora e l’antistaminico non basta. La Puglia è un problema del Pd. A chi ci contesta scelte di comodo abbiamo risposto coi fatti, eravamo disposti a sfidare Vendola con la candidatura di Boccia anche a costo di perdere. Sarebbe stata una operazione politica seria, che avrebbe segnato la definitiva emancipazione del riformismo dall’estremismo radicale»

Invece si va ai gazebo e D’Alema si aspetta un aiutino da voi.
«Escluso, noi alle primarie non partecipiamo e non votiamo. Il massimo che possiamo fare è aspettare»

E se vince Vendola?
«La possibilità che io confermi l’alleanza è zero, sottozero. Saremmo dei buffoni»

D’Alema ancora ieri ha ripetuto che l’Udc poteva e può sostenere Vendola…
«No che non posso e l’ho spiegato mille volte sia a D’Alema che a Vendola. Una parte estrema non può guidare un’alleanza, nessuno capirebbe. Noi siamo stati all’opposizione di Vendola e non mi pare che la sua giunta sia un prototipo di buongoverno, basti pensare alle inchieste esplose in queste ore».

E se Vendola, colpo di scena, si ritirasse e appoggiasse la grande alleanza di Boccia
«Restare nell’alleanza è una cosa, guidarla è un’altra. Ma il problema in Puglia è che quando una parte del Pd sostiene Vendola non è ostile all’alleanza con l’Udc, è ostile a D’Alema e Bersani, n Pd parla a più voci».

Perché allora non privilegia le alleanze con il Pdl?
«Non c’è ragione di polemica con il Pdl, il fatto è che solo la Lega incide. Prima ha imposto la nostra cacciata dalla coalizione, poi ha egemonizzato la politica del governo, ha succhiato le presidenze del Nord e ora, poiché non ci alleiamo con loro, pretende che non facciamo accordi neanche in altre aree territoriali, n tutto in grande coerenza con il federalismo…».

Arrabbiato per gli attacchi di Calderoli?
«Subire lezioni di cristianesimo da chi ha fatto un matrimonio celtico non so se fa scappare più da ridere o da piangere. Dice che vogliamo il potere? Gli ricordo che abbiamo rinunciato a ministeri di primo piano per difendere la nostra autonomia».

Perché si paragona a Craxi?
«Io non mi paragono a nessuno. Ho solo ricordato che Craxi ha difeso con forza l’autonomia del socialismo italiano alleandosi differentemente tra regione e regione. E chi ha orecchie per intendere, intenda».

Ce l’ha con Berlusconi?
«Mai demonizzare l’avversario. L’ho detto alla sinistra in difesa di Craxi, ci mancherebbe altro che non lo dicessi per Berlusconi».

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